flyanto
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mercoledì 11 ottobre 2017
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un altro blade runner contro i replicanti
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E' uscito in questi giorni nelle sale cinematografiche il tanto atteso (e temuto flop) "Blade Runner 2049" , seguito del tanto apprezzato primo "Blade Runner".
Anche in questa seconda pellicola il protagonista principale è un blade runner (Ryan Gosling), agente della Polizia di Los Angeles, che deve andare a caccia ed eliminare dei replicanti che, dopo essere stati sconfitti, pare siano ritornati in vita.
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E' uscito in questi giorni nelle sale cinematografiche il tanto atteso (e temuto flop) "Blade Runner 2049" , seguito del tanto apprezzato primo "Blade Runner".
Anche in questa seconda pellicola il protagonista principale è un blade runner (Ryan Gosling), agente della Polizia di Los Angeles, che deve andare a caccia ed eliminare dei replicanti che, dopo essere stati sconfitti, pare siano ritornati in vita. Dall'eliminazione di uno di loro al suddetto agente si presenta come conseguenza un nuovo caso da risolvere concernente la ricerca di un essere umano di cui non si sa se esista o meno ancora l'esistenza. A questa nuova entità da scovare sono interessati in molti e così il blade runner deve affrontare numerosi nemici ed avventure sino al raggiungimento della verità.
Diversa la regia dove al precedente Ridley Scott si sostituisce il canadese Denis Villeneuve, un cast di attori acclamati, tra cui si distingue il bel Ryan Gosling e nuovamente Harrison Ford, e scene apocalittiche o meno molto suggestive e ben realizzate al computer costituiscono questo secondo capitolo della saga di "Blade Runner" che si dimostra tutt'altro che un flop. All'originalità del plot del primo "Blade Runner" di 30 anni e più fa, l'attuale pellicola si sostituisce e si distingue non tanto, appunto, come novità, dal momento che nel periodo di tempo intercorso sono stati girati moltissimi films di fantascienza e sempre più accurati, ma come opera molto ben costruita soprattutto dal punto di vista delle immagini e della fotografia che creano nello spettatore un impatto visivo non indifferente. La forza del film sta proprio in ciò, dunque, ed anche la trama come seguito funziona bene in quanto avvincente e con una verità tutta da scoprire.
Insomma, come sequel, direi, del tutto consigliabile.
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badlands
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mercoledì 11 ottobre 2017
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bellissimo film
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Do' 5 stelle anche se ne dovrei dare 4 per il fatto che è uno dei pochissimi sequel che si è dimostrato all'altezza. Regge alla grande il confronto con il primo BR che dalla sua aveva il vantaggio della novità, era difficile riuscire a mantenere quegli standard pur sapendo che per accontentare i fan, Villeneuve avrebbe dovuto fare i salti mortali.
A mio parere ci è riuscito, fotografia e scenografie da oscar, musiche all'altezza e una regia perfetta...gran film, la cui lunghezza non annoia e non toglie nulla alla godibilità dello spettacolo!
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albe184
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mercoledì 11 ottobre 2017
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stupendo
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Chi mette voti bassi, non capisce molto di cinema. E` capolavoro degno del primo film e del romanzo di Dick. Astenersi ignoranti.
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(di opidum)
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albe184
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mercoledì 11 ottobre 2017
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stupendo
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Un film grandioso, mi e` piaciuto tutto e sono sempre stato un grande fan del primo e del romanzo di Dick. Non credo ci sia molto altro da aggiungere se non rimanere ammirati. Direi che se non capite assolutamente nulla di cinema non dovreste recensire e rovinare la media dei voti, perche` questo e` un capolavoro al livello del primo film. Chi mette voti bassi non ha capito assolutamente nulla. L' ignoranza domina purtroppo.
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nicola1
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martedì 10 ottobre 2017
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aveva ragione stanley
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Primo, ricordo di aver letto anni fa che quando la MGM nei primi anni 80 aveva deciso di girare il seguito di "2001" il primo regista ad essere contattato fu Stanley Kubrick. Il quale cordialmente rifiutò e asserì di aver già detto tutto al riguardo nel 1968. Secondo, sempre negli anni 80 David Lynch rifiutò la regia de “Il ritorno dello Jedi” in quanto vide che il prodotto era già ermeticamente confezionato e che lui, sentendosi un autore, avrebbe fatto solo il regista stipendiato. Queste due osservazioni bastano a rimarcare l’inutilità di questo film. Ridley Scott dopo aver fatto due insulsi e commerciali prequel di "Alien", ora distrugge il suo secondo capolavoro con un inutile sequel.
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Primo, ricordo di aver letto anni fa che quando la MGM nei primi anni 80 aveva deciso di girare il seguito di "2001" il primo regista ad essere contattato fu Stanley Kubrick. Il quale cordialmente rifiutò e asserì di aver già detto tutto al riguardo nel 1968. Secondo, sempre negli anni 80 David Lynch rifiutò la regia de “Il ritorno dello Jedi” in quanto vide che il prodotto era già ermeticamente confezionato e che lui, sentendosi un autore, avrebbe fatto solo il regista stipendiato. Queste due osservazioni bastano a rimarcare l’inutilità di questo film. Ridley Scott dopo aver fatto due insulsi e commerciali prequel di "Alien", ora distrugge il suo secondo capolavoro con un inutile sequel. E Villenueve (che io ritengo il miglior regista attualmente in circolazione) non ebbe la stessa accortezza di Lynch. La cosa peggiore è poi che in questo film è vagamente velata la possibilità di ulteriori seguiti. La “guerra è alle porte” ci ammonisce una santona orba. E questo non significa altro che presto saremmo sommersi da una valanga di film sulla guerra tra umani e replicanti. Mentre l’evoluzione stilistica è accettabile, e probabilmente qui il regista ha un suo merito, la parte prettamente narrativa è poi disarmante. Personaggi irritanti e banali. La geisha digitale innamorata e il nuovo Tyrell filosofo su tutti. Il personaggio interpretato da Leto assomiglia poi ad un altro di un film di Scott. Mi riferisco all’insopportabile capo clan intellettual-filosofo di "The Counselor". Poi cadute di stile (tra l’altro già viste anche nei prequel di Alien) che nel 1982 erano completamente assenti. Gli Elvis e Sinatra digitali e la stupida scazzottata alla Chuck Norris tra Ford e Gosling. Gli scontri tra Decard e i quattro replicanti erano tutta un’altra cosa. Comunque l’errore è mio, sono andato a vederlo per curiosità e questo ha dato l’alibi perfetto per poter andare avanti su questa strada. Poi la critica non importa a nessuno e il pudore o la vergogna non fanno più parte dei produttori hollywoodiani.
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francescopazzo
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martedì 10 ottobre 2017
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capolavoro
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Perfetto e memorabile, sarà dura guardare altri film: questo film ha alzato l'asticella del TOP
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(di badlands)
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rodori
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martedì 10 ottobre 2017
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allucinante
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Il primo non mi era piaciuto, questo sono uscito all'intervallo.
Complimenti alla doppiatrice dell'attrice in "Bianco" non si capisce niente di quello che dice.
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kimkiduk
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martedì 10 ottobre 2017
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k spacca il mondo
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Chi ama Blade Runner era nervoso, preoccupato ma anche eccitato per l’attesa della visione di Blade Runner 2049. Ed io ero tra quelli. Nervoso e preoccupato perchè non vedovo l'ora di vederlo, ma avevo paura di rimanere deluso. Eccitato perchè per una volta ero felice che esistesse un sequel (cosa che mediamente non amo).
Ho letto come sempre alcune recensioni (in questo sono masochista) e mi aspettavo un finale bello, un noir crescente ed emozionante ma con un inizio piatto ed un finale tipo Rutger Hauer. Per non perdermi niente ho rivisto la sera prima anche quello, lui, il vero dell'82', per essere pronto a carpire tutti gli eventuali riferimenti.
Mi ha fatto piacere che nonostante il mio masochismo NON sia caduto nel condizionamento dei giudizi degli altri.
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Chi ama Blade Runner era nervoso, preoccupato ma anche eccitato per l’attesa della visione di Blade Runner 2049. Ed io ero tra quelli. Nervoso e preoccupato perchè non vedovo l'ora di vederlo, ma avevo paura di rimanere deluso. Eccitato perchè per una volta ero felice che esistesse un sequel (cosa che mediamente non amo).
Ho letto come sempre alcune recensioni (in questo sono masochista) e mi aspettavo un finale bello, un noir crescente ed emozionante ma con un inizio piatto ed un finale tipo Rutger Hauer. Per non perdermi niente ho rivisto la sera prima anche quello, lui, il vero dell'82', per essere pronto a carpire tutti gli eventuali riferimenti.
Mi ha fatto piacere che nonostante il mio masochismo NON sia caduto nel condizionamento dei giudizi degli altri.
Ho trovato la prima ora e mezza meravigliosa. Qualcuno aveva detto che non ci sono frasi che ricorderemo (al contrario di "Ho visto cose che.....") ed invece "perchè voi non avete mai visto un miracolo" o "siamo più umani degli umani" penso le ricorderemo, come altre che non cito per rispetto della trama. Ho trovato il crescente del film e l'attesa della verità, che molti definiscono "lento", bellissimo, perchè per me "lento" non vuol dire "noioso" e "lento" era anche l'originale. Ho trovato un rispetto profondo della storia, agganciata perfettamente con riferimenti e trovate fantastiche, che purtroppo non posso scrivere, sempre per rispetto di chi non lo ha visto.
Ho addirittura pensato, tanto si attacca bene al primo come storia, che Scott avesse già in mente da anni la storia del sequel e le idee fantastiche ..... ma si lo dico .... del parto di un replicante, dell’esistenza di due gemelli un maschio una femmina o forse solo un maschio o forse solo una femmina; della resistenza che, come ha lottato per la libertà nel primo, lotta per la sua umanizzazione. Meraviglioso il ritorno al passato con il grande Elvis, Sinatra e il Juke Box con non solo canta ma ha anche l’immagine in 3D. Ma soprattutto spicca Joi, ologramma di K, più umano degli umani ed ho pensato .... che bello sarebbe potessimo in un futuro realizzarlo veramente.
Quindi non avrei trovato difetti? Un film perfetto? No direi di no:
- Interpretazione di Robin Wright (Tenente Joshi) scarsa. Ma forse perchè, la ex signora Penn, per me non è brava e nemmeno simpatica.
- Personaggio di Jared Leto (Wallace) non completamente definito.
- E purtroppo dopo l’atteso crescente la delusione forse viene proprio dall’attesa mezz’ora finale. La battaglia e lo scontro tra umani e replicanti o qui tra replicanti nuovi e vecchi. Se questo film perde un po’ e si affloscia lo fa qui, dove il primo esplose in tutto il suo enorme successo. Il primo si svolge prima dentro la stanza del bar e poi su un tetto e qui nell’acqua con un combattimento quasi patetico che NON può non confrontarsi e perdere il confronto (Hauer qui mancava terribilmente).
Il film riesce a riprendere un pò nel finale, ma certo rimane strizzato, corto, incastrato forse nella lunghezza della prima parte e pertanto forse un pò tralasciato nei particolari. Un peccato.
Per molti tratti del film ho pensato fosse Scott il regista, a tratti ho pensato fosse il primo Blade che continuava.
Uscendo ho detto a me stesso pazienza per l’ultima mezz’ora, anche se il finale è chiaramente importantissimo. La delusione non c'è stata, la paura dell'inutilità del sequel svanita. Il film è bellissimo paragonabile al primo per due ore. Credo che nel 2017 film migliori di questo ne troveremo pochi; Gosling ha partecipato per due anni consecutivamente al film candidato a minimo 7 Oscar. Per chi sta criticando questo film mi indichi i 10 sicuramente migliori di questo, io non ne trovo 10.
Ho un'unica paura però ...... il finale è aperto e "Torna ancora Blade Runner" sarebbe troppo, le saghe non le amo davvero.
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martedì 10 ottobre 2017
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capolavoro
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(di rudy_50)
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carlosantoni
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lunedì 9 ottobre 2017
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una blade che non taglia più come una volta
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Nei confronti dell’originario Blade Runner, sia nella versione “soft” che nella versione “Final Cut”, e al netto di tutte le possibili considerazioni positive, Il giudizio è impietoso. Soprattutto perché “Blade Runner 2049”, al di là degli ammiccamenti inevitabili al capolavoro di Scott, e ai riferimenti esplicitissimi, più che un sequel dell’originario capolavoro assomiglia a uno dei soliti polpettoni fantascientifici, piuttosto farraginosi e confusionari (tipo “Inception” di Nolan, per capirci), in cui l’unica cosa che conta è la straordinaria tecnologia digitale dispiegata massimamente. Ma, appunto per questo, controproducente: una profusione di effetti speciali in dosi così massicce da ammazzare intere scuderie di cavalli, ma non supportata da una sceneggiatura men che degna di tanto sforzo tecnico, anzi diciamola tutta: dolciastra, scontata, gratuita e prevedibile, risulta insopportabile, almeno per me.
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Nei confronti dell’originario Blade Runner, sia nella versione “soft” che nella versione “Final Cut”, e al netto di tutte le possibili considerazioni positive, Il giudizio è impietoso. Soprattutto perché “Blade Runner 2049”, al di là degli ammiccamenti inevitabili al capolavoro di Scott, e ai riferimenti esplicitissimi, più che un sequel dell’originario capolavoro assomiglia a uno dei soliti polpettoni fantascientifici, piuttosto farraginosi e confusionari (tipo “Inception” di Nolan, per capirci), in cui l’unica cosa che conta è la straordinaria tecnologia digitale dispiegata massimamente. Ma, appunto per questo, controproducente: una profusione di effetti speciali in dosi così massicce da ammazzare intere scuderie di cavalli, ma non supportata da una sceneggiatura men che degna di tanto sforzo tecnico, anzi diciamola tutta: dolciastra, scontata, gratuita e prevedibile, risulta insopportabile, almeno per me. Nessun equilibrio tra forma e contenuto. A ciò aggiungo il gusto assai discutibile e furbesco di usare colonne sonore che sono la brutta copia di quella di Vangelis, cui alludono sfacciatamente, Così come furbesche e perciò stucchevoli risultano le connessioni sforzate col B.R. originale, a cominciare dalla comparsa nel lungo finale di un Harrison Ford ormai bolso, di un’attrice quasi-sosia di Rachel-Sean Young, del poliziotto orientale del LAPD specializzato nel B.R originale in piccoli origami, di personaggi femminili che fisicamente richiamano in maniera esplicita alcune Nexus-6; il tutto per richiamare quanto più strettamente possibile un legame tra questo B.R.-2049 e il capolavoro di Scott, così da “giustificare” il prodotto. Ma, soprattutto, l'intero contenuto etico e profondamente politico dell’originario B.R. è qui tranquillamente smarrito, ridotto a mera citazione, e si capisce, dai i tempi cupi che corrono. Infine, e mi dispiace, la recitazione non compassata, ma semplicemente catatonica di Ryan Gosling. No, via, meglio evitare.
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