Blade Runner 2049 |
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Un film di Denis Villeneuve.
Con Ryan Gosling, Harrison Ford, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Robin Wright.
continua»
Titolo originale Blade Runner 2049.
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 152 min.
- USA 2017.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 5 ottobre 2017.
MYMONETRO
Blade Runner 2049
valutazione media:
3,26
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bello, ma...di annalisarcoFeedback: 3475 | altri commenti e recensioni di annalisarco |
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venerdì 20 ottobre 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Da un po’ di tempo stiamo vivendo il periodo d’oro dei sequel, nel senso che vengono ripresi vecchi imponenti titoli per poi essere – il più delle volte – distrutti. Basti pensare ad IndependenceDay, il cui sequel ha purtroppo visto la luce lo scorso anno, spazzando via tutto quello che di buono era stato fatto nel primo capitolo. E a poco serve mantenere lo stesso team vincente, a quanto pare; perché cast artistico e tecnico di grande valore nulla possono contro la superficialità della trama. Questo è quello che accade a Blade Runner 2049, film in questi giorni ampiamente distrutto dalla critica statunitense e incassi molto inferiori alle aspettative. HarrisonFord – il Rick Deckard degli anni ’80 – c’è, lo zampino di Ridley Scott – all’epoca regista, oggi produttore – c’è, le ambientazioni futuristiche ci sono, la storica colonna sonora c’è. Allora cosa non va nell’opera di Denis Villeneuve? Ancora una volta, la trama. Ryan Gosling interpreta il replicante K, modello nuovo e integrato nella società con il compito di uccidere i vecchi replicanti. Durante una delle sue missioni, scopre che un bambino nacque da una replicante circa trent’anni prima. Notizia che non può trapelare in quanto provocherebbe una reazione da parte delle macchine, che innescherebbero una nuova rivoluzione per la parità dei loro diritti, se non per la supremazia. Che ci crediate o no, la trama è tutta qui. Per le successive due ore (il film dura in totale 2 ore e 45) assisterete ai film mentali di K, convinto di essere il bambino in questione. Parlo da fan di Ryan Gosling, eppure nella parte di K proprio non lo vedo. Gosling è probabilmente un attore mono espressione, come sostengono in molti, ma è un bravo attore che ha sempre dato dimostrazione di prestarsi ai ruoli più diversi. Qui si sfiora l’immobilità facciale assoluta, quasi priva di battute che solo Keanu Reeves è riuscito a darci nel lontano Matrix. Tutto il film si concentra sulle lunghe e lentissime camminate di Gosling per gli scenari più vari, tipici di BladeRunner. Il ruolo di Harrison Ford può a stento definirsi un ruolo, e sarebbe stato meglio non metterlo nel poster facendo credere a tutti che avremmo avuto due protagonisti. Anzi, la sorpresa di ritrovare Deckard in questo sequel avrebbe di certo risollevato gli spettatori dalle poltrone. Jared Leto interpreta uno pseudo cattivo, Niander Wallace, convinto che i Nexus in grado di riprodursi siano il futuro, e che a loro vada dato il comando delle colonie extra mondo. Premesse che fanno presagire una grande rivoluzione…che non avviene. Impossibile credere che il cattivo sia solo questo, un personaggio che di cattivo fa praticamente nulla. Tante parole (nemmeno troppe in realtà, ma tutte direzionate verso il nulla) che si perdono in una trama inutile, in cui ruotano circa cinque personaggi che sembrano vagare senza una meta, nel no sense assoluto. In conclusione, Blade Runner 2049 non è un brutto film, non può definirsi tale in quanto non si possono sottovalutare le scenografie, l’uso della computer grafica, la colonna sonora. Ma non lascia nulla, non si avvicina a ciò che fu il primo film, con il suo fare del tutto nuovo che stravolse i film del suo genere. La mano del regista è fin troppo presente, con una lentezza calcata e visibilmente voluta per ricordare lontanamente il suo predecessore. Risulta un film lentissimo, inconcludente, con soluzioni palesi che non permettono allo spettatore di scervellarsi per arrivare ad una conclusine. È tutto fin troppo descritto e non va bene, non in un film del genere e con un nome così importante. Peccato, nonostante i nomi che amiamo di Gosling, Ford e Scott, proprio non ci siamo.
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