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Paterson, un'opera delicata, preziosa, sul valore della poesia

Nella scelta del Cinema di Sky, il film di Jim Jarmusch racconta una storia semplice che scava nelle profondità dell'animo umano.
di Alessandro Buttitta

Paterson

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Adam Driver (Adam Douglas Driver) (40 anni) 19 novembre 1983, San Diego (California - USA) - Scorpione. Interpreta Paterson nel film di Jim Jarmusch Paterson.
martedì 9 aprile 2019 - Sky

William Carlos Williams fu un medico vissuto tra il 1883 e il 1963. Tutti lo ricordano per le sue poesie, minuti componimenti sulle piccole cose della vita che gli valsero anche il premio Pulitzer nell'anno della sua morte. Gaetano Bresci è stato un anarchico diventato celebre per aver ucciso Umberto I, Re d'Italia, il 29 luglio 1900 a Monza. Il regicidio - "Io non ho ucciso Umberto. Io ho ucciso il Re. Ho ucciso un principio", dirà egli stesso in fase di difesa - gli costerà l'ergastolo. Lou Costello è stato uno degli attori più famosi nella prima metà del Novecento, maschera del Pinotto della coppia comica nota in Italia con il nome di Gianni e Pinotto. Tre persone diversissime fra loro che hanno segnato le loro esistenze nel flusso ininterrotto della Storia in modi assai differenti. Tre persone che hanno in comune Paterson, una città del New Jersey nella quale hanno vissuto.

Proprio a Paterson è ambientato l'omonimo film di Jim Jarmusch con protagonista Adam Driver (Silence, Hungry Hearts, L'uomo che uccise Don Chisciotte). Quest'ultimo, assai distante dalla galassia lontana lontana di Star Wars nel quale presta le fattezze a Kylo Ren, interpreta un autista di autobus che attraversa il mondo, il suo piccolo e personalissimo mondo, con delicatezza ed empatia. Garbato osservatore della commedia umana, annota le sue osservazioni in forma poetica su un taccuino. L'unica a conoscenza della sua attività letteraria è la moglie Laura (Golshifteh Farahani), donna dal nome petrarchesco e dalle mille inconcludenti passioni.

L'autista, che coincidenza delle coincidenze si chiama pure Paterson, vive una vita senza apparenti sussulti: le sveglie all'alba, il lavoro di routine, le solite chiacchiere con i colleghi, le lente passeggiate con il cane Marvin, la birra al pub al calar della sera, le sorridenti ore in compagnia della donna che ama. In realtà la sua esistenza è contraddistinta da piccole e grandi epifanie, da rilevazioni che si trasformano in rivelazioni, da una profonda e pacata ricognizione di ciò che egli ha attorno.

Martedì 9 aprile alle 21.15 su Sky Cinema Due, disponibile anche on demand, Paterson si muove lento, sempre simile a se stesso, con una calma e una fiducia verso il prossimo che appaiono inscalfibili, anche quando le cose si mettono male.
Alessandro Buttitta

Il film delinea il suo protagonista con sobrietà, accettandone la mitezza, esaltandone la pacatezza, valorizzandone la riservatezza, soprattutto in una società come la nostra in cui l'autoreferenzialità e l'egocentrismo regnano sovrani. Paterson - uomo, marito, autista, poeta - osserva senza giudicare, ascolta senza commentare, parla senza sentenziare. Si limita a cogliere sfumature, a immaginare traiettorie, a destreggiarsi nel traffico di esistenze di cui non conosce né principio né fine.

Presentato tra gli applausi alla 69esima edizione del Festival di Cannes poi vinta da Io, Daniel Blake di Ken Loach, il film è scritto e diretto da Jim Jarmusch, regista già apprezzato in passato per Taxisti di notte (1991), Coffee & Cigarettes (2003), Broken Flowers (2005) e Solo gli amanti sopravvivono (2013). "Abbiamo bisogno di film diversi. Con i miei spero che lo spettatore non si preoccupi troppo della trama. Cerco di trovare una via zen in cui tu sei lì in ogni momento senza pensare a quello che succederà dopo", ha affermato il cineasta americano sottolineando ancora una volta la sua scarsa attenzione alle dinamiche narrative.

Del resto, nel solco dei precedenti film del regista, Paterson si sofferma su stralci di conversazione, su sogni ricorrenti, su rimandi e citazioni, su silenzi che appaiono necessari, su incontri casuali, su dettagli che non trovano mai la giusta collocazione. È un'opera semplice che scava con leggerezza nelle profondità dell'animo umano, che riesce a valorizzare tutto ciò che sfiora. È un film delicato, prezioso, sul valore della poesia.


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In foto una scena del film Paterson.
In foto una scena del film Paterson.
In foto una scena del film Paterson.

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