Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, Storico, |
Produzione | USA |
Durata | 161 minuti |
Regia di | Martin Scorsese |
Attori | Andrew Garfield, Adam Driver, Liam Neeson, Tadanobu Asano, Ciarán Hinds, Issei Ogata Shin'ya Tsukamoto, Yoshi Oida, Yôsuke Kubozuka, Ryo Kase, Michié, Nana Komatsu. |
Uscita | giovedì 12 gennaio 2017 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,63 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 14 febbraio 2017
1633. Due giovani gesuiti rifiutano di credere alla notizia che il loro maestro spirituale abbia rinnegato la propria fede e partono per l'Estremo Oriente. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Silence ha incassato 1,8 milioni di euro .
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1633. Due giovani gesuiti, Padre Rodrigues e Padre Garupe, rifiutano di credere alla notizia che il loro maestro spirituale, Padre Ferreira, partito per il Giappone con la missione di convertirne gli abitanti al cristianesimo, abbia commesso apostasia, ovvero abbia rinnegato la propria fede abbandonandola in modo definitivo. I due decidono dunque di partire per l'Estremo Oriente, pur sapendo che in Giappone i cristiani sono ferocemente perseguitati e chiunque possieda anche solo un simbolo della fede di importazione viene sottoposto alle più crudeli torture. Una volta arrivati troveranno come improbabile guida il contadino Kichijiro, un ubriacone che ha ripetutamente tradito i cristiani, pur avendo abbracciato il loro credo.
Martin Scorsese ha impiegato quasi trent'anni per portare sul grande schermo il romanzo "Silenzio" dello scrittore giapponese di religione cristiana Shusaku Endo, basato in parte sulla storia di personaggi realmente esistiti come Padre Christovao Ferreira e il gesuita italiano Giuseppe Chiara, su cui Endo ha modellato il personaggio di Padre Rodrigues.
La lentezza nel concretizzarsi del progetto è derivata non solo dalle innumerevoli difficoltà produttive e defezioni del cast (che un tempo comprendeva Daniel Day-Lewis e Benicio del Toro) ma soprattutto dal fatto che, come ha dichiarato lui stesso, il regista non era pronto a cimentarsi in modo così diretto con il tema che gli sta più a cuore: il rapporto dell'uomo con la fede. Un tema che aveva già affrontato esplicitamente in almeno due film, L'ultima tentazione di Cristo e Kundun, ma che a ben guardare sottende tutta la sua opera.
Gran parte del cinema di Scorsese è infatti imperniato sul rapporto fra peccato e redenzione alla luce della sua formazione cattolica. In quest'ottica il personaggio di Kichijiro è già in parte contenuto in quello di Charlie, il protagonista di Mean Streets, che rinegozia la sua verginità nel confessionale pur rendendosi conto che l'unica a poterlo punire per i suoi peccati è la sua coscienza. Come Pietro nel Vangelo, Kichijiro incarna la fragilità umana, con la quale è più facile rapportarsi che con la santità incrollabile di Gesù, che infatti suscita la nostra empatia soprattutto nel momento in cui si rivolge al cielo dicendo: "Padre, perché mi hai abbandonato?".
Quello dell'abbandono è un altro tema portante di Silence: non solo l'abbandono della fede ma anche la capacità di abbandonarsi completamente alla fede, e il sentirsi abbandonato da un Dio il cui silenzio è talvolta assordante. Ognuna delle torture cui padre Rodrigues, l'io narrante della storia, verrà sottoposto mette alla prova non solo la sua fede ma la sua visione del mondo, l'idea stessa che esista una verità assoluta valida per tutti, e la legittimità di imporla agli altri, esponendoli a pericolo di vita. Dopo averci fatto immedesimare nelle lodevoli intenzioni di Rodrigues, infatti, Scorsese ribalta più e più volte la prospettiva, mostrandoci come, dal punto di vista giapponese, l'attività missionaria contenesse in sé una volontà colonizzatrice e una mancanza di comprensione e rispetto della cultura locale. In questo senso Scorsese costruisce un film binario e palindromo, anticipato visivamente da alcune immagini (come la scala effetto fish eye di una delle sequenze iniziali), che consente una doppia e opposta lettura della vicenda narrata.
L'inquisitore in cui il giovane gesuita si imbatterà, Inoue Masashige, che nella versione originale parla l'inglese come se lo avesse imparato dai western, è da un lato un cattivo cinematografico di perfetta perfidia, dall'altro è portavoce di domande legittime sull'arroganza squisitamente occidentale dei predicatori cristiani, pronti a sacrificare al loro Dio il quieto vivere di una popolazione di contadini analfabeti. E di nuovo Scorsese ribalta la prospettiva, mostrandoci come quegli stessi contadini, oppressi da un regime totalitario che li tratta come bestie, trovino nel messaggio cristiano un'opportunità di riscatto nella promessa di quella vita eterna in cui non saranno più gli ultimi.
Silence equivale ad uno degli esercizi spirituali prescritti da Ignazio da Loyola, il fondatore della Compagnia di Gesù (esercizi praticati da Andrew Garfield, che interpreta Padre Rodrigues, prima di iniziare le riprese), ma è soprattutto un atto di dolore che va recitato fino in fondo. Allo spettatore richiede attenzione, pazienza, riflessione: tutto ciò cui il cinema più spettacolare, compreso quello di Scorsese, ci ha disabituato. Silence ha bisogno del tempo di una (silenziosa) sedimentazione interiore perché è un racconto tanto infinitamente stratificato quanto visivamente disadorno, nonostante le magnifiche scenografie di Dante Ferretti, che ha ricostruito dal nulla villaggi secenteschi, taverne, avanposti imperiali e squallide galere. Dopo la corsa adrenalinica dietro alle illusioni di un capitalismo sfrenato di Wolf of Wall Street, Scorsese inverte il passo e la direzione, scavando in profondità nella natura complessa dell'uomo, alla ricerca della sua umanità.
Ricondurre meramente il film all'attualità, collegandolo ai preti cristiani massacrati in varie parti del mondo o alla furia distruttrice dei fanatismi religiosi contemporanei, sarebbe riduttivo, perché il discorso di Scorsese è ben più radicale.
Silence è una parabola quietamente potente, di quelle che riescono a insinuarsi sotto le resistenze razionali per penetrare nell'inconscio e allargarsi nelle coscienze di chi guarda, lavorando sulla nostra presunzione di avere già capito tutto, di sapere con certezza che cosa sia giusto e da che parte stiano il Bene e il Male.
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Il Giappone ha sempre vissuto rapporti conflittuali con gli stranieri, con chi veniva da altre terre. Fin dal 1543, quando i primi mercanti portoghesi approdarono sulle coste dell'isola di Tanegashima proveniendo da Macao, gli stranieri venivano percepiti come esseri indecifrabili, potenzialmente pericolosi, alieni alla cultura nipponica, apprezzati solo in quanto posessori di archibugi (a quel [...] Vai alla recensione »
“Silence” (id., 2016) è il ventiquattresimo lungometraggio del regista Martin Scorsese. Silenzio senza alchimia, silenzio senza pausa, silenzio della vita, silenzio di Dio. Già l’inizio dice proprio tutto della pellicola. Schermo nero, fruscio di piccoli rumori dalla natura e del suo intorno, fruscio e brusio che cresce minimamente: poi tutto tace ed entra ‘silence&rsq [...] Vai alla recensione »
Questo interessante film si ispira al romanzo storico ''Silenzio'' di Shūsaku Endō, che tratta delle persecuzioni subite dai cristiani durante il periodo Tokugawa nella prima metà del XVII secolo in Giappone. Il regista Scorsese ha dichiarato di aver avuto in regalo il libro nel 1988 e di averlo trovato molto inquietante, capace di muovere le corde più profonde [...] Vai alla recensione »
Silence riporta allo spettatore che entra nelle sale cinematografiche quell'emozione che da tempo mancava nel cinema; riporta lo stupore visivo, il coinvolgimento emotivo e sopratutto riporta una più che mai importante ed attuale riflessione filosofica ma anche laica sul concetto di fede, religione e di religiosità. Silence rappresenta infatti un'opera artistica di indubbio valore [...] Vai alla recensione »
A Padre Felipe ed a Padre Garupe è giunta notizia che la loro guida spirituale, in Giappone per Evangelizzare quelle popolazioni, avrebbe abiurato. Nonostante fossere a conoscenza dei pericoli e dei gravi rischi che avrebbero corso decidono di partire alla ricerca della verità sulla sorte di padre Ferreira e continuare li la loro opera.
“Quali terribili sofferenze mi è costata questa sete di credere, che tanto più fortemente si fa sentire nella mia anima quanto più forti mi appaiono gli argomenti ad essa contrari!” Fëdor DostoevskijCi sono voluti 28 anni a Martin Scorsese per sentirsi pronto ad affrontare il progetto a cui teneva di più, il suo film più desiderato e inseguito. Da quando lesse l’omonimo romanzo di Shusaku Endo, [...] Vai alla recensione »
Ho cercato di informarmi il meno possibile sull'ultima fatica di Scorsese semplicemente per entrare in sala senza pregiudizi inutili. Silence ti catapulta in un'era di odio fra religioni, in un'era in cui il cristianesimo vuole espandersi a tutto il mondo sottomettendo così usi e costumi dei popoli. Apprezzo moltissimo il coraggio di Scorsese nel cimentarsi in una pellicola azzardata, diversa e fuori [...] Vai alla recensione »
Complessa è la storia dei cristiani giapponesi. L'evangelizzazione cominciò con i gesuiti nel 1549 e per alcuni decenni progredì, non solo nelle classi umili ma anche tra i samurai. alla fine del '500 i cattolici erano circa 300.000. Poi cominciarono le persecuzioni a varie ondate e fra il 1620e il 1640 vennero praticamente uccisi tutti i preti stranieri e giapponesi e [...] Vai alla recensione »
Non è un film, Silence, ma un viaggio. Un viaggio nella coscienza umana, scandagliandone follia e fraternità, ragione e fede, risposta etica e incoerenza umana; un viaggio nella storia, paradigma di quanto e come il cristianesimo abbia fondato la civiltà occidentale, si sia incontrato e scontrato con altre culture, con la politica e il potere, vittima e carnefice al contempo; un viaggio spirituale, [...] Vai alla recensione »
Se esistono due visioni religiose destinate a coesistere, esse sono proprio il cristianesimo ed il buddhismo. Se esse differiscono e notevolmente per visione cosmologica e prospettiva escatologica, sono praticamente assimilabili sotto il profilo etico: l'amore per gli altri e la compassione, la solidarietà ed il dono disinteressato di se stessi caratterizzano il messaggio di Shiddarta Gautama Sakyamuni [...] Vai alla recensione »
Martin Scorsese è finalmente riuscito a trasporre il romanzo "Silenzio" dello scrittore giapponese di religione cristiana Shusaku Endo. A sua volta ispirato da una storia vera di gesuiti che hanno tentato, tra mille dificoltà e atrocità, di portare il cristianesimo in Giappone nel 1600. Una terra paludosa, dove non cresce niente, come la definiscono metaforicamente gli stessi protagonisti del film.Nel [...] Vai alla recensione »
1640. Due giovani Gesuiti partono per il Giappone per continuare l'opera di evangelizzazione e andare in cerca del loro padre spirituale che da tempo non fornisce più notizie. Il film di Scorsese è bellissimo e si gioca su svariati registri anche molto attuali. E' lecito andare in un paese diverso dal prorpio per portare la propria religione? La reazione dei giapponesi fu forte [...] Vai alla recensione »
“Silence”, contrariamente a quanto si pensa, non vuole far commuovere o inorridire di fronte alle pratiche di tortura spiattellate senza filtri; “Silence” vuole fare semplicemente RIFLETTERE. E non vuole far riflettere su pratiche anticristiane oramai anacronistiche o su problemi di spiritualità circoscritti ad un ben preciso arco cronologico.
La visione di Silence, il film di Martin Scorsese del quale si fa un gran parlare non è stata senz''altro una passeggiata. Devo ancora metabolizzare le quasi tre ore di film e capirne lo spessore dato che buona parte della pellicola è stato un assistere alle torture più impensate inflitte in Giappone nel 1600 ai cristiani da parte dell’Inquisizione.
Probabilmente l’opera più sentita e personale del premio oscar Martin Scorsese (Taxi Driver; Toro scatenato; Quei bravi ragazzi; Gangs of New York; The Departed - Il bene e il male; Shutter Island; The Wolf of Wall Street), Silence va a collocarsi nella nicchia dei capolavori non universalmente riconosciuti del cinema, intriso di messaggio morale veicolato attraverso un film che non è [...] Vai alla recensione »
Il povero Russell Crowe aveva provato con insistenza a far legittimare il suo noioso Noah del controverso regista Darren Aronofsky presso il Vaticano. Era perfino venuto in Italia nel tentativo di farsi ricevere dal Papa ma inutilmente. Vedendo il film di Martin Scorsese ho capito perché è stato preso in seria considerazione dal Papa e dal Vaticano e trattato come una grande opera d'arte [...] Vai alla recensione »
Esco totalmente dal coro e mi distacco dagli entusiasti giudizi della critica su Silence. Il nuovo lavoro di Scorsese è terribilmente noioso, ridondante per quasi tre ore. La semplice trama di due gesuiti che vanno nel giappone seicentesco tentando l'inutile strada della conversione si esaurisce in meno di mezz'ora e quello che rimane sono torture ed inquisizioni sempre uguali.
Al grido di “Dio lo vuole” i crociati della cristianità massacrarono i “non credenti”. In questo film ci sono i “non credenti” giapponesi della prima metà del secolo XVII che nel loro Stato non accettano si professi il cristianesimo e tantomeno tollerano la presenza di preti cristiani. Lo Stato lo volle, ma del resto anche il “Dio [...] Vai alla recensione »
Probabilmente l’opera più sentita e personale del premio oscar Martin Scorsese (Taxi Driver; Toro scatenato; Quei bravi ragazzi; Gangs of New York; The Departed - Il bene e il male; Shutter Island; The Wolf of Wall Street), Silence va a collocarsi nella nicchia dei capolavori non universalmente riconosciuti del cinema, intriso di messaggio morale veicolato attraverso un film che non è [...] Vai alla recensione »
Martin Scorzese con la solita serietà culturale con la quale ci ha abituati, affronta l’argomento della Fede.. Coerenza tra vita vissuta e coscienza religiosa.. Una storia appassionante che si segue con non poca Difficoltà per lentezza di narrazione.. durata del film .. fotografia con sequenze Caravaggesche … che Mantengono comunque attento anche il più pigro degli spettatori… L’argomento [...] Vai alla recensione »
Martin Scorzese con la solita serietà culturale con la quale ci ha abituati, affronta l’argomento della Fede.. Coerenza tra vita vissuta e coscienza religiosa.. Una storia appassionante che si segue con non poca Difficoltà per lentezza di narrazione.. durata del film .. fotografia con sequenze Caravaggesche … [...] Vai alla recensione »
Il film è istruttivo e seppur nelle sue 3 lunghe ore soporifere, fatte sopratutto di silenzi, offre un serio spunto di riflessione sulle religioni e sulle culture dei popoli. Tuttavia da Martin Scorsese ci si aspetta tanto, forse troppo, ed è per questo che sono rimasto un po'' deluso.
Silence è un film veramente personale, la prova inconfutabile della tenuta del cinema di Scorsese, un cinema espressionista, estremo nei sentimenti e nella violenza, carico di religiosità, blasfemia, allucinazione, rigore, passione. E' un film di pura precisione, di ragionato, inevitabile controllo. Non un esempio di ascetismo dell’immagine quanto, piuttosto, il risultato [...] Vai alla recensione »
Dopo "L'ultima tentazione di Cristo" Scorsese torna dedicarsi a un progetto da lui fortemente sentito e voluto,covato per molti anni.Adattando fedelmente il romanzo "Silenzio" di Shushaku Endo(dal quale erano già stati tratti i film "Silenzio" del '71 e "Os Olbos da Asia" del '96,entrambi inediti da noi)il regista espone nuovamente i temi del [...] Vai alla recensione »
Ci troviamo indubbiamente di fronte ad un altro grande capolavoro di Martin Scorsese. Impossibile enumerare in modo sintetico tutti i pregi di questa pellicola, che contiene anche notevoli, profonde e raffinate considerazioni di carattere teologico ed etico. I dialoghi colpiscono per la loro intelligenza, e per l'acume con cui viene tratteggiata la testimonianza di vita del Vangelo.
Giappone, 1633. Alla notizia che Padre Ferreira, in missione in Giappone per diffondere il cattolicesimo, si sia convertito, due giovani preti seguaci di Ferreira non credono alla notizia, decidono di partire per il Giappone alla ricerca dell'uomo. Inizia così un lungo e doloroso viaggio spirituale che metterà costantemente alla prova le certezza di Padre Rodrigues e Padre Garupe. [...] Vai alla recensione »
Lentissimo, noiosissimo, senza un appiglio emotivo accattivante sincero. Sembra tutto artificioso, anche se i sapidi contenuti avrebbero avuto la possibilità di essere "vibranti", direi molto vibranti. I grandi attori americani non riescono ad essere convincenti: bravissimi solo quelli giapponesi. Fotografia senza spicco. Ho visto tutto, a fatica, fino alla fine, solo per curiosità [...] Vai alla recensione »
Siamo nel 1600 e nel Giappone si sta sempre di più diffondendo il cristianesimo. Purtroppo questa religione per le autorità viene vista come un pericolo e una minaccia , per questo hanno creato un inquisizione con l’obiettivo di torturare tutti preti ed i fedeli al fine di togliere definitivamente questa piaga dal loro territorio. Due giovani preti decidono di andare in questo ostile territorio alla [...] Vai alla recensione »
sebbene cristiana non praticante e quindi probabile scettica di fronte a questo film ho dovuto reclinare il capo sui dubbi che avevo su di esso,durante la visione lo spettatore si interroga come i protagonisti,sui misteri della fede e non solo,credo che il film sia riuscito proprio nell'intento di coinvolgere emotivamente lo spettatore,non ho trovato mai una frase in più o una caduta di [...] Vai alla recensione »
Diretto da Martin Scorsese, silence è un film tratto dal romanzo di Shùsaku Endo, che vede la storia di due giovani missionari, alla ricerc del loro insegnante e mentore scomparso, esercitano i loro sacramenti tra gli abitanti di un villaggio perseguitati per il loro ceredo religioso. Nel XVII secolo in Giappone i signori feudali e i Samurai erano decisi a sradicare il cristianesimo del [...] Vai alla recensione »
Tralasciando la breve descrizione della trama che può essere letta dal critico di mymovies, Silence, l'ultima fatica del Maestro Scorsese, non è solo un film, ma una vera e propria opera d'arte, un'esperienza audiovisiva unica, un viaggio nella nostra anima che, attraverso interminabili domande, dubbi e soprattutto silenzi, riesce a raggiungere Dio, descritto non come un'Entit& [...] Vai alla recensione »
Questo interessante film si ispira al romanzo storico ''Silenzio'' di Shsaku End, che tratta delle persecuzioni subite dai cristiani durante il periodo Tokugawa nella prima metà del XVII secolo in Giappone. Il regista Scorsese ha dichiarato di aver avuto in regalo il libro nel 1988 e di averlo trovato molto inquietante, capace di muovere le corde più profonde del suo essere.
E’ il 1633. Dal Portogallo due gesuiti partono per il Giappone alla ricerca di padre Ferreira, scomparso nella città di Nagasaki in seguito a una presunta abiura della propria fede. Padre Rodrigues e padre Garupe (Andrew Garfield e Adam Driver) si rifugiano in clandestinità in un villaggio di cristiani che viene presto ispezionato dall’inquisitore Inoue Masashige.
Se consideriamo Silence dal punto di vista dell’intensità riflessiva, gli elogi non possono mancare, sebbene i dialoghi non sempre arrivino al livello di una discussione teologica approfondita, che non entra nel merito della questione dottrinale ma resta in superficie, nell’aspetto pragmatico, sulla legittimità di agire o meno in un certo modo. Inoltre, se lo si considera dal punto di vista della qualità [...] Vai alla recensione »
Martin Scorzese con la solita serietà culturale con la quale ci ha abituati, affronta l’argomento della Fede.. Coerenza tra vita vissuta e coscienza religiosa.. Una storia appassionante che si segue con non poca Difficoltà per lentezza di narrazione.. durata del film .. fotografia con sequenze Caravaggesche … che Mantengono comunque attento anche il più pigro degli spettatori… L’argomento [...] Vai alla recensione »
La liberta' di professare un credo religioso (o di non professarlo ovviamente) dovrebbe essere un diritto inalienabile di ogni individuo, in qualsiasi societa' umana. Tanto piu' che alla base di ogni religione vi sono principi di pace, di tolleranza, di carita',di rispetto verso gli altri. Eppure nei secoli le piu' crudeli guerre e le piu' efferate persecuzioni si sono costantemente compiute in nome [...] Vai alla recensione »
Silence rappresenta un film di rara fattura. Un film magnetizzante, viscerale ed epocale che ruota attorno alla tematica della religione ma ancor più della spiritualità, quelle più pura, autentica, incontaminata dalle ideologie o dettami religiosi. Martin Scorsese riesce finalmente dopo 30 anni di tentenamenti a regalarci un film poetico e profondo sulla natura dell'uomo, parlandoci attravverso i suoi [...] Vai alla recensione »
Peccato! dato anche il tema del film, viene più che mai da esclamarlo. Le intenzioni, covate nel silenzio, sono di una potenza straordinaria ma proprio per questo, le cadute risultano rumorosissimi schianti. Complice anche il doppiaggio, quello che vorrebbe essere un viaggio nell'anima finisce a volte per apparire una puntata dell'Invicibile Shogun con il Cattivo che parla come il serpente [...] Vai alla recensione »
SILENCE un film di Martin Scorsese USA 2016 Martin Scorsese, : « Si crea un’atmosfera attraverso l’immagine. Ci si colloca in un ambiente dove si può sentire l’alterità. E sono queste le immagini, le idee e le emozioni che si traggono dal cinema. Ci sono certe cose intangibili che le parole, semplicemente, non possono esprimere».
Come Ennio Flaiano diceva di Bergman, "Tanto silenzio per nulla". Encomiabile il tentativo di Scorsese di farci entrare nel mondo così lontano da noi dei gesuiti del ''600 missionari in Giappone e dei pescatori e funzionari giapponesi, ma nel mio caso, tentativo poco riuscito. Troppo distanti dal mio mondo per essere credibili i personaggi, la loro mentalità, psicologia, filosofia, stile di vita.
Meglio il primo tempo del secondo, ma entrambi privi di slancio. Il film si trascina senza inserimenti di nota, la trama procede senza balzi e prepara il terreno per l'incontro con Ferreira che si sfalda subito dopo, in un riassunto conclusivo... Il percorso di fede messo duramente alla prova dalle persecuzioni non arriva con l'impatto dovuto.
Troppo lungo, troppo ripetitivo, troppi primi piani, troppi silenzi, troppe torture ... troppo poco spiegata la storia che ha portato dall'accettazione alla persecuzione dei Cristiani in terra nipponica. E' vero che non vuole esere un docu-film, ma un filo di informazioni in più per meglio contestuaizzare la storia non avrebbero distolto dall'argomento trattato.
Trovo che il film, più che essere una riflessione sul silenzio di Dio nei confronti dei mali del mondo, sia un''antologia, vorrei dire un concentrato di scene degne del Grand Guignol, nelle quali sono descritte in modo esplicito episodi di torture e di ferocia in numero assolutamente eccessivi rispetto al concetto che si voleva esprimere. Scene che non ci meravigliano conoscendo la predisposizione [...] Vai alla recensione »
“Alla preghiera, risponde il silenzio.” Siamo nel XVII° secolo. Due giovani padri gesuiti partono dal Portogallo alla volta del Giappone per cercare il loro mentore, padre Ferreira, e portare la parola di Cristo nella nazione. Arrivati sul posto scopriranno ben presto, anche a loro spese, gli orrori della persecuzione dei kirishitan ad opera dell’inquisizione locale.
Argomento Chiesa/Religione/Credere e rapporto trascendenza/uomo. Il problema è che io non riesco ad apprezzarlo nel cinema, mi fa imbestialire e diventa non una critica al film ma una mia presa di posizione politica. Devo pertanto sforzarmi di valutare quanto Scorsese ci vuol far capire, attraverso la rilettura del libro del giapponese Endo.
Il fatto che il film meriti una recensione è sinonimo di "opera che merita attenzione". Tuttavia, sono troppi i piani che il film cerca di esprimere per essere tutti sufficientemente sviluppati. Il tema del rapporto con la religione e fra le religioni sarebbe già stato abbastanza, ma la regia ha voluto introdurre quello dei rapporti fra i poteri sociali, dei rapporti fra le culture ed anche la caratterizzaz [...] Vai alla recensione »
Come estirpare una religione, quella cristiana, che sta dilagando nell''intero Giappone? Gli inquisitori procedono per tentativi. Prima fanno fuori i contadini che si rifiutano di abiurare. Tra i poveracci infatti, la religione ha attecchito di più. Il cristianesimo ha maggior successo tra gli ultimi e i diseredati perché promette molto per il dopo morte.
Scorsese ha lavorato tanto a questo film e penso che si uscito un buon film. È esattamente l''esempio dell''obiettività: a me è piaciuto e a mio padre non molto. Inoltre la ricerca di Ferreira diventa solo uno sfondo per spiegare come venivano trattati i miscredenti e quindi, essendo un film molto complicato da realizzare, Scorsese si rivela ancora un gran maestro.Do 4 soprattutto alla regia.
Il silenzio..il silenzio..è la parola chiave con la quale si apre l'ultimo lavoro del nostro caro martin scorsese,un quadro pittoresco,magico ma allo stesso tempo inquietante,che strappa il cuore dello spettatore mettendo subito in chiaro una cosa,il Giappone non vuole abbracciare la fede cristiana,il Giappone non si pone problemi a fare martiri i fedeli a dio,a torturarli e a giustiziarli nei modi [...] Vai alla recensione »
Questa volta affrontare la discussione è pericoloso. Si sta pur sempre parlando di uno dei più grandi narratori del cinema contemporaneo e l'accusa di blasfemia è un rischio concreto. Comunque, proviamo.Siamo abituati a vedere Scorsese alle prese con riduzioni da tre e più ore, nelle quali ha sempre dimostrato grande capacità di gestione. Stavolta, però, il regista sceglie di prendersi un rischio: [...] Vai alla recensione »
Nell'agosto 2014, l'ISIS avviò, nei confronti del popolo degli Yazidi, una vera e propria persecuzione. Considerandoli apostati per le loro convinzioni (gli Yazidi credono nei cosiddetti Grandi Angeli e in un Dio primordiale), il sedicente Califfato invase le loro terre e, dopo averne uccisi a centinaia, diede loro un'opportunità: abiurare alla propria religione e islamizzarsi oppure essere torturati. La gran parte degli yazidi andò incontro alla morte pur di non cedere e le donne yazide, rifiutando di diventare mogli e schiave degli jihadisti, furono in gran parte stuprate e imprigionate. Ogni immagine e ogni raffigurazione del sacro era dall'ISIS considerata apostasia, come del resto è noto nella iconoclastia furiosa e arcaica del gruppo islamico (autore della distruzione di Pamira). Gran parte del mondo si chiese: ma perché gli yazidi non hanno, anche solo formalmente, finto di tradire la propria religione?
Basterebbe forse questo per dire dell'attualità di Silence di Martin Scorsese, che passa - secondo molti commentatori - come un fatto quasi personale per il regista, un'ossessione finalmente affrontata e forse risolta (come a dire: bene, ti sei tolto lo sfizio, ora guardiamo avanti). E invece, in questo film magmatico, squilibrato, potente, strano, al tempo stesso incerto e perfetto, si trova processata per intero la civiltà contemporanea, la sospensione tra arcaismo e tecnologia, tra ipermodernità e ritorno del tribale, che riguarda tutti noi - e non solo nel conflitto tra civiltà.
Scorsese, però, con Silence fa di più. Un gesto profondamente umano, di contenuto. E un gesto cinematografico, che forse ne deriva e forse ne è alla base (almeno pensando a chi, come Scorsese, vive la propria cinefilia come un elemento di fede: e chi conosce e studia la cinefilia, quella vera, sa quanto essa tenda alla metafisica e quanto ricerchi l'assoluto, ricerca persa in partenza e per questo ancora e ancora avidamente affrontata).
Nel Giappone del 1637, dove da decenni i cattolici sono perseguitati, approda insieme al collega Francisco Garrpe (Adam Driver) il fervido gesuita portoghese Padre Sebastian Rodrigues (Andrew Garfleld), con il doppio intento di svolgere segreta opera cli evangelizzazione e di trovar traccia dell'autorevole Padre Ferreira che si vocifera abbia fatto abiura passando al buddismo.
Ci sono film che solo certi registi si possono permettere. Uno è senz'altro Martin Scorsese, che una carriera costellata di capolavori autorizza a fare un po' quel che vuole. Così Martin ha potuto utilizzare un grande cast, un pluripremiato professionista come Dante Ferretti e un ricco budget per creare un film grave e intransigente, che non accarezza mai il pubblico nel senso del pelo.
Nei giorni, ormai anni, di estrema esposizione e pressione della questione religiosa nel mondo, il cattolico esperto di buddismo Scorsese ha realizzato (ci lavora da fine anni '80) un film sulla fede: natura individuale e collettiva, predicazione e conversione, storicità del cristianesimo e incompatibilità culturali. Dal romanzo di Shusaku Endo "Silence", è il frutto di un'enorme ricerca versata in [...] Vai alla recensione »
Due gesuiti portoghesi, ancora giovani e carichi di speranza (l'età è fondamentale), arrivano nel remoto e impenetrabile Giappone del 1633 per una missione impossibile. Devono trovare un confratello sparito nel nulla, padre Ferreira (Liam Neeson), che pare abbia rinnegato la fede e viva ormai secondo gli usi locali, uno scandalo intollerabile per la Chiesa.
Il silenzio (apparente) di Dio. Quante volte, da cattolici, si è implorato un segno davanti al male, alla persecuzione, all'ingiustizia, accusando il Padreterno di disinteressarsi delle nostre vicende terrene, mettendo, addirittura, in discussione la sua reale esistenza. Scorsese riflette su questo aspetto fondamentale nella vita di un credente, mettendo un'altra pietra angolare alla sua cinematografia [...] Vai alla recensione »