Titolo originale | Anton Tchékhov 1890 |
Titolo internazionale | Anton Chekhov 1890 |
Anno | 2015 |
Genere | Biografico, Drammatico, Storico, |
Produzione | Francia |
Durata | 96 minuti |
Regia di | René Féret |
Attori | Nicolas Giraud, Lolita Chammah, Robinson Stévenin, Jacques Bonnaffé, Jenna Thiam Brontis Jodorowsky, Marie Féret, Philippe Nahon, Frédéric Pierrot, Lisa Féret, Albert Delpy, Marie-Jeanne Serero, Frédéric Hulne, Jean-Pierre Moulin, Ugo Broussot. |
Uscita | giovedì 26 gennaio 2023 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Wanted |
MYmonetro | 3,17 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 20 gennaio 2023
Nel 1890, lo scrittore russo Anton Chekov scrive racconti sui giornali per sfamare la sua famiglia. In Italia al Box Office Anton Cechov ha incassato 53,7 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Anton Cechov è un giovane medico di campagna che scrive, con pseudonimo, dei racconti. Uno di questi viene letto e apprezzato dall'editore Aleksej Suvorin e dal famoso critico Dmitrji Grigorovic che lo spingono ad affrontare seriamente la scrittura. Inizialmente Anton vede nella loro offerta un modo per contribuire all'economia della numerosa famiglia a cui appartiene ma progressivamente la letteratura diventa la sua attività principale al punto da fargli sospendere le prestazione mediche per compiere un'inchiesta in favore del miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti nel penitenziario dell'isola di Sachalin.
René Fèret è uno di quei registi che sono apprezzati in patria ma che fanno fatica a passare la frontiera di Ventimiglia anche in tempi di libera circolazione delle opere dell'intelletto.
La distribuzione italiana lo ha praticamente sempre snobbato ma finalmente ce n'è una che pone rimedio alle omissioni. Si tratta infatti di un autore che sembra avere nel proprio dna l'elemento familiare. Non solo perché ha attori che tornano ad essere regolarmente presenti nei suoi film o perché la moglie produce e monta questo film e la figlia è presente nell'importante ruolo di Anna ma anche perché le dinamiche che intercorrono tra consanguinei gli stanno particolarmente a cuore.
Lo si può intuire dall'apertura del film quando, con una licenza narrativa, l'editore Suvorin e il critico Grigorovic vengono fatti arrivare a casa Cechov per incontrarlo e i fratelli, lui compreso, si presentano tutti con la stessa maschera a significare che tra loro non esistono distinzioni. Il rapporto con loro e in particolare con il fratello colpito dalla tubercolosi, malattia che successivamente condurrà anche Anton alla morte, nonché con la sorella Marjia occupa una buona parte della narrazione.
Fèret ci accompagna nella vita di uno dei più importanti autori della letteratura mondiale mostrandoci con delicatezza anche le intime contraddizioni di un uomo che si sentiva più medico che scrittore ma che non poteva negare, salvo mettere in gioco una falsa modestia, il proprio talento. Ce lo mostra anche come un autore in grado di cogliere con grande profondità le sfumature dell'animo umano ma al contempo quasi incapace di innamorarsi appieno. La sua immersione nell'universo penitenziario di Sachalin diventa funzionale per far emergere il Cechov attento alla dimensione del sociale e al recupero di esseri umani ormai privi di una speranza nel futuro.
Ci sono poi due sequenze che, da sole, giustificherebbero già la visione. L'incontro con Lev Tolstoj, che ha chiesto di fare la sua conoscenza, che è la prova di come al cinema si possa, in pochi minuti, tracciare con acume il ritratto di un grande personaggio. I commenti dell'autore sulla messa in scena de "Il gabbiano", dinanzi all'intero cast, costituiscono poi un momento alto di dimostrazione che chi ha scritto la sceneggiatura (lo stesso Fèret) ha saputo cogliere appieno il senso della scrittura di colui che, proprio a proposito di quel testo ebbe a dire "Scrivo con piacere, andando spaventosamente contro le convenzioni sceniche. È una commedia con tre ruoli femminili, sei maschili, quattro atti, un paesaggio (vista lago), numerose discussioni letterarie, poca azione, cinque pud (una misura di peso) d'amore".
ANTON CECHOV disponibile in DVD o BluRay |
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Film delicato che ci schiude un interno di famiglia con tutti i suoi affetti. Ma non è una famiglia qualunque: è quella del medico-letterato per caso Checov.
Affascinante, introverso, distante da tutto o quasi. Questo è il ritratto di Anton Cechov che René Féret consegna al pubblico in poco più di 90 minuti. Il regista, scomparso nel 2015, appena un mese dopo l' uscita del film delle sale francesi, delinea un decennio decisivo del noto autore russo, con un'attenzione particolare al suo mondo familiare e al contesto sociale.
Distribuito con sei anni di ritardo, nel frattempo il regista è morto. Il suo ultimo film non invoglia a cercare gli altri. Trattasi di bignamino sul grande autore russo. Le luci, i colori, il taglio delle inquadrature, la recitazione: tutto ben fatto ma piatto, mai un'intuizione capace di emozionare. Comincia con Cechov che vive con madre, padre e sorella, esercita la medicina e pubblica racconti [...] Vai alla recensione »
Andare controcorrente è sempre un piacere. Che Anton Cechov di René Féret, uscito nelle sale italiane il 26 gennaio per Wanted, abbia ricevuto recensioni totalmente negative è un vero mistero della critica contemporanea. Si tratta, invece, di un esempio di cinema libero da mode e convenzioni, hollywoodiane in primis, ma soprattutto di una certa cinefilia d'essai che eleva venerabili statue, spesso [...] Vai alla recensione »
In occasione del compleanno di Cechov, nato il 29 gennaio 1860, esce in Italia l'affettuosa biografia che l'appartato regista francese René Féret (curiosa assonanza con il personaggio del regista René Ferretti della serie Boris) gli dedicò poco prima di morire, nel 2015. Il film ha una sua grazia gentile che lo rende un ritratto insolito, non soltanto perché girato in francese, del grande scrittore [...] Vai alla recensione »
«I miei personaggi vivono nella noia, consapevoli dei loro insuccessi. Portate il pubblico a quella noia, senza preoccuparvi dell'estetica.» dice Anton Cechov verso la fine del film, dando indicazioni agli attori che stanno mettendo in scena Il gabbiano. E sembra che René Féret, al suo ultimo film, girato nel 2015 prima della scomparsa, abbia seguito questa stessa indicazione nel dirigere questo biopic [...] Vai alla recensione »
«Voglio unicamente scrivere cento o duecento pagine e pagare in tal modo una minima parte del debito contratto nei confronti della medicina che io ho trattato, come sapete, da mascalzone [...] A parte l'Australia in passato e la Caienna ai nostri giorni, Sachalin è l'unico luogo in cui sia possibile studiare una colonizzazione compiuta da criminali [.
Una biografia di Cechov di produzione francese, vecchia di otto anni, che arriva ora in Italia. Corretta, pulita, professionale, con i personaggi storici ben specificati (gli amati fratelli e sorella dello scrittore, figure pubbliche come l'editore Grigorovitch e gli scrittori Suvorin e Tolstoj), le fasi storiche definite e i titoli delle opere declamati affinché tutti possano capire e conoscere.