Titolo internazionale | South Is Nothing |
Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Fabio Mollo |
Attori | Vinicio Marchioni, Miriam Karlkvist, Valentina Lodovini, Andrea Bellisario Alessandra Costanzo, Giorgio Musumeci, Francesco Colella, Giuseppe Piromalli, Vincenzo Scuruchi, Silvana Luppino. |
Uscita | giovedì 5 dicembre 2013 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro | 3,01 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 dicembre 2013
Una ragazza cerca di risolvere i propri dubbi, il rapporto con il padre e i traumi per la morte del fratello. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento,
CONSIGLIATO SÌ
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Adolescente introversa, Grazia non riesce ad avere un dialogo con il papà Cristiano, un venditore di pesce stocco della periferia di Reggio Calabria sempre più pressato dalle richieste di un malavitoso locale. Quando, durante un bagno notturno, la ragazza crede di vedere il fratello Pietro, morto anni prima in circostanze poche chiare, uscire dall'acqua e avviarsi verso la città, cercherà di avere quelle risposte che non ha mai avuto. Sarà anche l'incontro con Carmelo, figlio di giostrai che dopo la festa del patrono cambieranno di nuovo città, ad aiutarla in una difficile fase di transizione.
Pellicola indipendente realizzata da due giovani produttori francesi, Jean-Denis Le Dinahet e Sebastien Msika, e diretta dal reggino Fabio Mollo, Il Sud è niente sceglie di focalizzarsi sull'ingresso nell'età adulta di un affascinante personaggio di giovane donna resa con vibrante aderenza dall'esordiente Miriam Karlkvist. Piegando il proprio corpo verso un'identità maschile, quasi voglia colmare nella sua stessa carne l'assenza del fratello, Grazia attraversa strade deserte e cantieri, lavora nella bottega del padre, scontra la realtà a occhi bassi, comunicando soltanto con la nonna e con il coetaneo Carmelo, anima affine destinata ad andarsene via.
Tra limpido realismo e tocchi quasi magici, linearità e evanescenza, l'esordio nel lungometraggio di Mollo è un lavoro che punta sul dato fisico piuttosto che sulle parole, sempre smozzicate, rabbiose, sussurrate, incapaci di restituire una verità nascosta dall'omertà di una terra uccisa a colpi di silenzi e complicità. Luogo di confine, lo stretto di Messina si dimostra allora la cornice perfetta per una vicenda che si coagula tutta intorno al concetto di cambiamento, inteso nella sua accezione di evoluzione, rinnovamento e scambio: in certo modo, anche la stessa, lunghissima, elaborazione del lutto di Grazia per il fratello si confonde con quella per una realtà sociale da cui sembra soltanto possibile scappare verso il Nord.
Un piccolo e riuscito film sulla famiglia e sul non detto, sull'importanza della chiarezza e sulla voglia di guardare avanti, che riesce a convincere pur non essendo privo di difetti (abbastanza accessorio, ad esempio, il personaggio interpretato da Valentina Lodovini).
Una pellicola che in modo cinico ma realista racconta le contraddizioni vissute da una giovane ragazza in un tessuto sociale difficile e apparentemente stagnante. La descrizione del quartiere dove è nato il regista, il Gebbione, si intreccia con il dramma familiare di Grazia che non rinuncia, in un sud dove niente accade, alla voglia di cambiare e alla speranza in un [...] Vai alla recensione »
Mi stavo addormentando. C'è pochissimo dialogo e sembra proiettato a rallentatore.
Il sud é niente. Ho visto questo film ieri sera. Come se fosse in un gorgo, in uno dei sogni che io avevo nella mia adolescenza, infanzia, il vortice dell'acqua, la spirale, il tunnel. Ho visto questo film con in testa tutti i libri e tutti i film che mi arrivavano in testa. La pelle di Curzio Malaparte, il terribile meridione sotto l'occupazione americana.
Volendo vedere il bicchiere mezzo vuoto, ci si potrebbe chiedere se Mello abbia visto un film di Capuano, onesto artigiano del cinema che , purtroppo, si è messo tardi dietro la macchina da presa, regalandoci « Pianese Nunzio », «lo strombazzato Vito e gli altri »,Luna rossa” e la seconda parte – non la prima- dell’intere [...] Vai alla recensione »
Film per me difficile da vedere, perchè fuori dei miei generi, ma comunque lascia il segno. Fa provare tristezza, rabbia, rassegnazione ed infine un pizzico di speranza, per chi come me è del sud, ma anche padre. Gli attori sono bravi, la trama è buona, merita un buon voto. Non lo rivedrò perchè non è il mio genere, ovviamente non lo compro.
Grazia ha 18 anni, vive in un paese sullo stretto di Messina insieme al padre con il quale ha un rapporto fatto di silenzi e incomprensioni. La morte del fratello maggiore avvenuta pochi anni prima in circostanze per lei sconosciute, ha trasformato in conflittuale questo rapporto e reso vuota la vita stessa del padre, che a sua volta è vittima dei ricatti della criminalità organizzata. [...] Vai alla recensione »
Una fitta, impenetrabile cortina di misteri avvolge tutti i personaggi. L'adolescente Grazia che sembra rifiutare il proprio sesso, vive da sola con il padre senza comunicazione, vuole la verità sul fratello maggiore scomparso (che lei tuttavia è convinta di vedere). Il padre Cristiano che usa il mutismo perché è il solo modo che conosce per proteggere quanto gli resta, la figlia, da un ambiente violento [...] Vai alla recensione »
Una ragazza che sembra un ragazzo. Un fratello scomparso misteriosamente tanti anni prima, o forse no. Un padre che non sa, non vuole, forse non può parlare. E una rivolta che inizia quasi per caso e procede per contagio, con la forza della disperazione, con immagini via via più forti ma sempre molto controllate. Come il corpo mascolino di Grazia che pian piano si apre, all'eros, al desiderio, forse [...] Vai alla recensione »