Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Salvatore Mereu |
Attori | Micaela Ramazzotti, Sara Podda, Maya Mulas . |
Uscita | giovedì 9 maggio 2013 |
Tag | Da vedere 2012 |
MYmonetro | 2,97 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 11 novembre 2020
La storia di Cate e Luna, due adolescenti nel fiore della loro prima adolescenza piena di sogni, di paure, di titubanze.
CONSIGLIATO SÌ
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"Voi non sapete cosa vuol dire vivere a casa mia", afferma Caterina detta Cate, guardando in camera. Potrebbe asserirlo ogni undicenne del mondo, ma assume una rilevanza particolare detto da una ragazzina che abita in un appartamento fatiscente della periferia di Cagliari, in mezzo ad un alveare di scale labirintiche e sotterranei pieni di drogati. Il padre di Cate "non ha mai lavorato una giornata intera", la madre "arrotonda" la pensione di invalidità sgobbando dentro e fuori casa, le sorelle e i fratelli spuntano come funghi in ogni angolo dell'appartamento, i figli della sorella maggiore strillano. Per fortuna ci sono Luna, la migliore amica di Cate, e Gigi, il vicino di casa "da sposare", anche se è un nerd figlio di una rockettara e non ha ancora capito come gira il mondo: tanto da non sapere che Tonio, il fratello maggiore di Cate, lo sta cercando per ucciderlo.
È proprio come gira il mondo - almeno il suo - ciò che Cate racconta, spesso rivolgendosi agli spettatori, mai troppo certa della loro attenzione: un microcosmo che lei e Luna affrontano ogni giorno con grande pragmatismo ma senza rassegnazione, belle farfalline (questo il significato del titolo) che si ostinano a volare leggere in mezzo al brutto, e all'occasionale bello, che le circonda, afferrando ciò che di buono l'aria può portare, e trattenendo il respiro quando l'aria di buono non porta proprio nulla.
La cinepresa di Salvatore Mereu, già autore di poco visti gioiellini come Ballo a tre passi, Sonetaula e Tajabone, aderisce alla prosa di Sergio Atzeni (sul cui racconto Bellas mariposas è basato questo film) nel cogliere la vita trasfigurata dall'immaginazione libera delle sue giovani protagoniste, talvolta tramutando il desiderio in realismo magico. E poiché a Cate e Luna brillano gli occhi dalla prima all'ultima inquadratura, Mereu si impone di rispettare quella luce che rifiuta di spegnersi e costruisce un film magmatico, tracimante di colori e immagini, con la stessa bulimia delle ragazze mentre attraversano la città nella parte più poetica del racconto: una gita al mare in cui il rapporto fra le due amiche (le straordinarie esordienti Sara Podda e Maya Mulas) si rivela fra i più credibili e commoventi visti di recente sul grande schermo.
Nell'osservazione del degrado suburbano da parte di Mereu non c'è mai compiacimento perché per Cate "non c'è nulla né da vedere né da nascondere". Il regista, semplicemente, diventa lei: abita i suoi spazi con uguale disagio e intimità, con la paura che qualcosa possa andare storto ("Circondàti, siamo", dice la ragazzina) ma anche con la relativa sicurezza che chi sa dove appostarsi "finché rimane lì è salvo" e ogni tanto Gesù "guarda giù nella mischia del mondo" per rimettere ordine nel caos.
Nella tensione fra caos e disordine, fra la sporcizia del contesto e l'ingualcibile pulizia delle due ragazzine, si muove un intero quartiere che sfugge allo stereotipo con orgogliosa determinazione. Ci sono autobus che portano al mare, gelati che si squagliano, eroi da talent show ("Sarò famosa nella musica come Marco Carta e Valerio Scanu, che sono sardi come me"), letti a castello impilati, chitarre rock, sdraio da balcone e sdraio da litorale per "signori". E c'è Cate che si accorge di tutto, chi entra e chi esce, chi rischia una brutta fine e chi forse si salverà. A poco a poco impariamo a fidarci del suo sguardo, più acuto di quello della "coga" che legge il futuro agli abitanti dei quartiere, e a credere che almeno lei e Luna ce la faranno.
BELLAS MARIPOSAS disponibile in DVD o BluRay |
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Di Bellas Mariposas avevo visto un piccolo spezzone durante un telegiornale e non mi aveva particolarmente entusiasmato. Nonostante ciò sono stato al cinema a vederlo. E dopo dieci minuti mi ero già dimenticato della prima impressione avuta qualche mese fa da quei due minuti tratti dal film. Bellas Mariposas è uno dei migliori film che abbia visto quest'anno, una storia fiorita in un paesaggio [...] Vai alla recensione »
E’ piuttosto raro che un film italiano affronti temi come bullismo, sopraffazione, crisi adolescenziale e degrado in tutte le sue accezioni, senza scivolare nell’ovvio e –cosa ben peggiore- nel moralismo filantropico e autoriale che più che denunciare i problemi li utilizza per auto compiacersi. In questo caso il rischio era incombente, per le tante situazioni al limite [...] Vai alla recensione »
Film in cui si narra dell'adolescenza di due ragazzine (come due leggere e belle farfalle - "bellas mariposas" - appunto), dei loro sogni, della loro ancor intatta innocenza e del loro profondo legame di amicizia posti in contrapposizione all'ambiente sordido moralmente e socialmente con il quale esse sono costrette a vivere quotidianamente.
Film in cui si narra dell'adolescenza di due ragazzine (come due leggere e belle farfalle - "bellas mariposas" - appunto), dei loro sogni, della loro ancor intatta innocenza e del loro profondo legame di amicizia posti in contrapposizione all'ambiente sordido moralmente e socialmente con il quale esse sono costrette a vivere quotidianamente.
La difficile ed allo stesso tempo delicata quotidianità di due amiche adolescenti nello squallore e il degrado sociale di un quartiere residenziale della periferia di Cagliari, nel racconto in prima persona di una delle due. Tra un padre inetto ed erotomane, una famiglia numerosa di giovani maschi allo sbando, una sorella ancora piccola ed un'altra più grande già madre precoce [...] Vai alla recensione »
L’approccio pasoliniano alla storia è tanto sorprendente quanto necessario nella rappresentazione del quartiere, vero protagonista della vicenda. Un quartiere che viene messo a fuoco puntando l’attenzione all’appartamento di Cate e della sua numerosa famiglia. Mereu scivola con grazia sui componenti di quel nucleo familiare eterogeneo, affonda un piede nel dramma e l’altro nella commedia e dopo qualche [...] Vai alla recensione »
Accoglienza fredda per «Bellas Mariposas», di Salvatore Mereu, al Lincoln Center di New York per la rassegna «Open Roads». Libera trasposizione dell’omonimo racconto di Sergio Atzeni, il film non riesce a riproporne il passo svelto, l’eleganza, la poesia. Atzeni utilizzava una lingua permeata dal dialetto e priva di punteggiatura, così come lo è la [...] Vai alla recensione »
Film che vuole richiamare indubbiamente il neorealismo italiano degli anni '40-'50 (ma parliamo di registi del calibro di De Sica), che troppo si affida ad attori, in questo caso attrici, non professioniste. Ma non è l'unica pecca. La sceneggiatura presenta buchi, difficoltà a far dispiegare la storia, si accartoccia su se stessa creando confusione nello spettatore.
Qualche anno fa, vedendo "Ballo a tre passi", sono rimasto di sasso. Quattro episodi, di cui tre "agropastorali" e uno suburbano col grande Giampaolo Loddo, a mio avviso il migliore. Negli altri tre, un giovane pastore che non ha mai visto una donna e quando finalmente si "spulzella" si comporta come King Kong; dei ragazzini evidentemente dei tempi nostri (uno indossa [...] Vai alla recensione »
Belle farfalle alla periferia di Atlantide. Piccole Donne di casa March in versione campidanese. Non più il dolore adolescenziale di Padre Padrone, ma la dignità di un'isola al femminile dove i deboli sono i maschi. Salvatore Mereu sembra Pedro Almodovar, forse il legame storico tra la Sardegna e la Spagna è ancora nell'aria.
Un germoglio di speranza sembra sopravvivere laddove lo sguardo del Signore si pensa sia cieco. Colpisce la determinazione e la forza di Caterina nel voler uscire dal degrado che la circonda: un padre che non ha mai lavorato, che va a zonzo avendo 'il chiodo fisso'; una madre che fa tutto da sola lavorando dentro e fuori casa; la vita irregolare dei figli che entrano ed escono ad ogni ora del [...] Vai alla recensione »
ECCELLENTE , MERITA ASSOLUTAMENTE LA VISIONE.
Non posso esprimere un'opinione su questo film più eloquente che "schifo" perché la regia è infantile, grazie Mamma Rai.
Il regista ha la grande capacità di far sparire totalmente la poesia del capolavoro di Sergio Atzeni. Tra una messa in scena poco credibile e errori grossolani, come la rissa iniziale, degna di un film realizzato da uno studente alle prime armi, volgarità fine a se stesse e un racconto che non arriva a toccare nessun sentimento. Le due ragazzine, dirette malissimo, non hanno ovviamente [...] Vai alla recensione »
Indeciso tra l'essere poetico e l'essere squallido, è un film che non parte decisamente mai. Annoia e non coinvolge. Ma le belle farfalle dove sono??
Il volo leggero di due ragazzine "farfalle" in un quartiere della periferia di Cagliari, cupo, disperato, laido come un girone dantesco. Bellas Mariposas di Salvatore Mereu è una ballata neorealista e poetica che diverte e commuove, una conferma per il cinema italiano che quest'anno alla Mostra offre sguardi originali sulla contemporaneità italiana, storie non banali e personaggi capaci di scaldare [...] Vai alla recensione »
C'è una leggerezza spregiudicata nel dolore così sbarazzino di Cate, ragazzina non più bambina ma ancora non cresciuta, che ondeggia sulla corda tesa, e rischiosa, di una quasi adolescenza. È raro, rarissimo, se non impossibile trovarne di simili nel nostro cinema recente, forse perché questa soglia è una materia sfuggente, che si ribella per natura alle regole della sua rappresentazione.
Caterina detta Cate (Sara Podda) ha undici anni, e vive in un palazzaccio di un quartiere di cemento, alla periferia di Cagliari. Oggi 3 agosto, Tonio (Simone Paris), uno dei tanti fratelli, le ammazzerà il "suo" Gigi. Così sostiene lei, sorridendo leggera verso l'obbiettivo. «Voi non sapete che cosa voglia dire vivere a casa mia», aggiunge poi, ancora rivolta a noi.
È la cronaca, raccontata in prima persona dalla dodicenne Caterina, di una giornata d'estate che potrebbe concludersi con l'omicidio di un innocente, un ragazzino da lei amato. Siamo in un desolato quartiere periferico di Cagliari dove le donne, considerate meri oggetti di sesso, mantengono del proprio lavoro maschi profittatori e delinquenti; mentre i figli seguono l'esempio dei padri e le figlie [...] Vai alla recensione »
Sensibile dramma adolescenziale, gravata, col pretesto del cinema verità, da un linguaggio e da situazioni crude, leggi oscene. Siamo a Cagliari, periferia di Sant'Elia, in agosto. Sono grandi amiche Cate e Luna, molto più smaliziate dei loro undici anni, che vivono in due famiglie disagiate. L'una (con l'apostrofo) è corteggiata dal timido Gigi, l'altra le sta a rimorchio nelle scorribande domenicali. [...] Vai alla recensione »