
Anno | 2007 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 157 minuti |
Regia di | Salvatore Mereu |
Attori | Francesco Falchetto, Manuela Martelli, Antonio Crisponi, Serafino Spiggia, Giuseppe Cuccu Lazar Ristovski, Giselda Volodi. |
Uscita | venerdì 7 marzo 2008 |
Tag | Da vedere 2007 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,28 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 11 novembre 2020
Sonetàula ha dodici anni all'inizio della storia, venticinque al suo tragico epilogo. Servo-pastore nell'adolescenza, il padre al confino, cresce figlio di bosco, con le splendide figure del nonno e di zio Giobatta come guida. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, Il film è stato premiato a Roma Fiction Fest, In Italia al Box Office Sonetàula ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 179 mila euro e 47,7 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Un ragazzino tanto magro che il suo corpo emette il rumore del legno: "sonetaula". Siamo nella Sardegna del 1938 e quello diventerà il soprannome di un ragazzino che cresce nei pascoli con il nonno e il gregge di pecore. Suo padre è stato mandato al confino per un delitto mai commesso.
Sonetaula è anche il titolo del bel film di Salvatore Mereu (l'interessante e diseguale Ballo a tre passi) che fa scelte estreme per raccontare una vicenda segnata fin dall'inizio. Il ragazzo cresciuto (il padre muore lontano e la madre si consuma di dolore) reagirà a un'ingiustizia e quasi senza accorgersene si ritroverà brigante nascosto sulla montagna, costretto a rinunciare a tutto, compreso l'amore per Maddalena. Poi la vendetta, la tragedia inevitabile, come se il destino di chi nasce in certi luoghi fosse già segnato in partenza.
Una storia forte, un romanzo di formazione, che il regista tratta con empatia ma senza patetismi, forte ovviamente della lezione di De Seta ma anche del Francesco Rosi di Salvatore Giuliano. Attori non professionisti - ma c'è il Giuseppe Cuccu di Banditi a Orgosolo e il padre ha il volto dolce e duro del serbo Lazar Ristovski (Underground) -, facce che restano nella mente e nel cuore, niente musica se non un coro di donne nel corso di una cerimonia religiosa, dialoghi in sardo e due ore e mezzo di durata che trascorrono più veloci che con molte pellicole dei canonici 90 minuti.