Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA, Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Roberto Faenza |
Attori | Toby Regbo, Marcia Gay Harden, Peter Gallagher, Lucy Liu, Aubrey Plaza, Stephen Lang Deborah Ann Woll, Ellen Burstyn, Gilbert Owuor, Dree Hemingway, Olek Krupa, Siobhan Fallon Hogan, Brooke Schlosser, Kyle Coffman, Jonny Weston, Kate Kiley, Rekha Luther, Shaun Brown, Greg McFadden, Dasha Mironova, Skyler Marshall, Jade Gzi, Chris Perillo, Amelia Workman, Carmen Lamar, O'Ryan Graves, Christine Nelson, Ronald Scott Maestri, Dieter Riesle, Christopher Mann, Peter Y. Kim, John Mancini. |
Uscita | venerdì 24 febbraio 2012 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,93 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 11 novembre 2016
Solo Nanette, una nonna anticonformista, comprende lo spaesamento di James, un diciassettenne decisamente inquieto. Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Un giorno questo dolore ti sarà utile ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 478 mila euro e 219 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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James Sveck ha diciassette anni e nessuna voglia di essere raggiunto. Dal cellulare, che butta in un bidone artistico, e dagli adulti che lo vorrebbero consumatore di oggetti e affetti. Figlio di genitori separati e fratello minore di una sorella maggiore invaghitasi di un professore di teoria del linguaggio, James rifugge il mondo e comunica soltanto con Nanette, nonna di buon senso e di buon cuore, e Miró, un cagnetto nero che si crede umano. Deciso a non frequentare l'università e ad acquistare una vecchia casa nel Midwest in cui leggere libri e lavorare il legno per il resto della vita, il ragazzo è incalzato da mamma e papà che lo vogliono cool e realizzato. Gallerista con tre matrimoni falliti alle spalle, la madre, Peter Pan incallito col vizio della chirurgia estetica, il padre, i genitori di James corrono ai ripari e lo invitano a incontrare una life coach che gli indichi la via per il successo (sociale). Sensibile e umana la sua terapista ne accerterà la grande sensibilità, esortandolo a vivere secondo le regole del suo cuore.
Come il celebre Holden di Salinger, James ha pochi anni e poca stima per quel mondo adulto che vede approssimarsi con la sua arrogante apparenza. Come Holden, ancora, è sospeso tra 'un'infanzia schifa' e le 'cose da matti' dei grandi, tra le panchine di Washington Square e i laghetti di Central Park, da dove partono ma non si sa mai "dove vanno a finire le papere". Dietro James però c'è una New York meno accessibile alla narrazione che prova a ricostruire la sicurezza in se stessa ricominciando a raccontare e a raccontarsi. Trasposizione del romanzo omonimo di Peter Cameron Un giorno questo dolore ti sarà utile è il secondo film americano di Roberto Faenza, che guarda agli adolescenti della solidissima tradizione letteraria statunitense e realizza il ritratto di un ragazzo complesso, profondo e curioso che ha il volto e la sensibilità di Toby Regbo. Dalla New York indagata dal tenente di Harvey Keitel (Copkiller - L'assassino dei poliziotti), il regista torinese procede a indagare un adolescente che in quella stessa città avvia una ribellione silenziosa provocata dalla sua inquieta e dolorosa esplorazione. James ha la saggezza e la pulizia che manca agli adulti in scena e intorno a lui, mai giudicati dal regista ma accolti con le loro ossessioni, quella di adescare mariti o quella di collezionare sottane. A equilibrare una genitorialità eccentrica e la sua grottesca simulazione di giovinezza, ci pensa la nonna di Ellen Burstyn, che esclude il modello del 'si fa così' incoraggiando nel nipote la capacità di produrre la sua differenza e di spiazzare quello che la società si aspetta da lui.
Asciutto e lineare, il film di Faenza aderisce al romanzo di formazione di Cameron cogliendone l'anima, le percezioni sociali, le relazioni interpersonali, le visioni sulla realtà, l'aria del tempo, la 'normalità' intesa come rinnovamento morale e non come routine sclerotizzata. Nell'attesa di non andare al college e dentro una galleria in cui nessuno compra mai niente, il giovane James capirà che non ci si può sottrarre alla vita anche se ancora non si sa che cosa si vuole da quella vita. Ma per viverla un giorno il dolore accumulato gli sarà utile insieme a quelle cose che la nonna gli ha lasciato. Un tesoro custodito nel cuore e in un deposito climatizzato di Long Island City.
James è un giovane adolescente, che a differenza dei coetanei ha molte della caratteristiche che formano un uomo adulto. Ha la passione per l'arte, il cinema e la lettura, ama la solitudine e ha una propria idea ben formata sulla società e sul conformismo. A questo però si oppone la sua ricerca di un suo posto all'interno di questa società, e una migliore interazione [...] Vai alla recensione »
Non tutto è ciò che sembra. Niente di nuovo, per carità, ma l'invito a considerare con attenzione le diversità non solo evidenti (appunto i diversamente abili) ma anche borderline (e quindi molto più difficili da accettare in quanto prive di alibi). Io ero quasi così ... Aiuto? No grazie. Discutibile l'accostamento a Salinger: l'inquietudine di [...] Vai alla recensione »
Ecco un altro capolavoro del regista Roberto Faenza, tratto dal romanzo "Un giorno questo dolore ti sarà utile" (frase di Ovidio), bestseller dello scrittore americano Peter Cameron. Qui Faenza mostra la sua grande arte di regista. Narra la storia di James, un giovane che si ribella di aderire alle richieste dei genitori di andare all'università, lui vorrebbe fare l'artigiano [...] Vai alla recensione »
James è un ragazzo che vive una vita diversa dai suoi coetanei. Ama stare da solo, non ha interesse a proseguire la carriera universitaria, come vorrebbe il padre, nè a frequentare amici per coltivare una vita sociale come vorrebbe la madre. I suoi genitori sono separati e se il papa ricorre spesso alla chirurgia estetica per mantenersi giovane e sentirsi a suo agio con le sue donne molto [...] Vai alla recensione »
Un ragazzo di 17 anni è stretto in una serie di situazioni. Intanto fatica e non è molto interessato a tenere rapporti con i suoi coetanei. In famiglia la madre passa da un matrimonio fallito all'altro mentre il padre è un avvocato con la fissa per la chirurgia estetica, le belle macchine e le giovani ragazze. La sorella intrattiene una improbabile relazione con il suo professore [...] Vai alla recensione »
Se esistesse una sorta di principio di induzione cinematografico potrei essere tentato di dire che tutti i film tratti da libri di Cameron sono destinati ad essere opere poco riuscite. Dopo avere "Questa sera dorata" e soprattutto "Un giorno questo dolore ti sarà utile" questa mia idea mi sembra sempre piu' convincente.
Ancora fresco nella mente è il bellissimo film francese “La Mauvaise Rencontre” che questo nuovo racconto, su di un ragazzo un po' disadattato il cui unico rifugio è la casa della nonna, impallidisce al confronto. Il film parte con delle buone premesse, ma si perde nel perbenismo, in una New York vecchia di preconcetti e luoghi comuni, senza riuscire ad emozionare, [...] Vai alla recensione »
Macché, il dolore, la sofferenza e la noia provati vedendo questo film sono stati per ora del tutto inutili.
Una piacevole sorpresa che potrebbe diventare un piccolo cult, con un Sandy Cohen riesumato e perfettamente a suo agio
Sono riuscito a guardarlo in inglese sperando di poter arginare il pessimismo derivato dalle cattive critiche. Senza pregiudizi mi sono avviato alla lettura del film. Elenco i punti che mi fanno dare al film una stella: - innanzitutto è privo di trama - il protagonista ha scarse qualità recitative - la morale è valida, ma non le viene data forza in quanto le problematiche che dovrebbero servire [...] Vai alla recensione »
Film decisamente noioso, a tratti insopportabile. Il personaggio principale è circondato da persone che sembrano macchiette. Lui, che vorrebbe apparire come un giovane profondo, risulta solo piatto, insipido, non riesce assolutamente a coinvolgere lo spettatore nelle sue elucubrazioni scialbe. Sicuramente Faenza ha fatto film deciamente migliori
noioso , non trasmette la solitudine del personaggio principale, malgrado la bravura dell'attore, superficiale il contesto, New York non è così
A discapito del titolo del commento dirò che il film non è poi così male. Certo soffre del confronto con il libro da cui è tratto. E come tutte o buona parte delle trasposizioni cinematografiche che si rispettino anche questa del libro di Cameron da cui il film è tratto rischia di deludere i lettori più che gli spettatori.
Un certo cinema (Si veda anche il decisamente imperfetto, ma curioso, "Noi siamo infinito"), si propone di descrivere l'adolescenza anche attraverso ritratti non conformi: un'età ribelle non solo in sé, ma anche perché questi personaggi, come anche la Sam del film precedente, non comprendono il conformismo della società.
Pensate a questo film girato a Roma? Forse sarebbe ancora più banale. Per fortuna intravediamo un estetica e una sintassi americana. Per il resto, i valori che il racconto ci propone, sono così prevedibili e scontati che, purtroppo, fin dai titoli di testa sappiamo di avere a che fare con il solito percorso didattico di un cinema anziano. L'Impegno del Maestro Faenza si nota, ma si nota anche l'ormai [...] Vai alla recensione »
Interessanti le domande che si pone il protagonista James, stereotipato il modo per rappresentarle. Il viaggio negli Stati Uniti non ha giovato a Faenza, non ci risparmia nulla dei modelli a cui ci hanno abituato gli americani. Amiente borghese, famiglia distrutta, omosessuale sensibile e comprensivo, strizzacervelli alternativa e, infine, nonna confidente e vittima sacrificale per poter [...] Vai alla recensione »
Film su di un giovane, spaesato e confuso come il "Giovane Holden" dell'omonimo romanzo di Salinger, che grazie alla comprensione ed all'aiuto della propria nonna e di una "life coach" (praticamente un'analista) riesce a superare il suo stato e senso di inadattabilità alla società sua contemporanea. Nulla di nuovo per ciò che riguarda il tema dell'ado [...] Vai alla recensione »
Delicato e bilanciato, mi è piaciuto!
davvero una piacevole sorpresa! film molto carino e delicato. bravissimi gli attori e il regista. non si capisce bene se è un film italiano che sa d'america o uno americano dal sapor d'europa perchè riesce a coniugare i lati positivi di entrambi. insomma ve lo consiglio!
Dopo 98 infiniti minuti di noia, mi sono trovata a domandarmi: e quindi? Insomma, alla fine questo film, cos'ha da dire? inizia esattamente come finisce, non c'è nè capo nè coda. La sceneggiatura è mediocre e passa da dialoghi che sfiorano l'idiozia ad ovvietà assolute, le riprese, le inquadrature, ricordano quelle di una soap opera, la regia è [...] Vai alla recensione »
Il nuovo film di Faenza è una coproduzione internazionale Italia-Stati Uniti alquanto curiosa. Tra i produttori di Un giorno questo dolore ti sarà utile figura una delle più importanti costumiste del nostro cinema, Milena Canonero, che ha lavorato con Kubrick, Coppola, Polanski vincendo moltissimi premi tra cui tre Oscar; come interprete della colonna sonora composta da Andrea Guerra la cantante Elisa; nel cast Deborah Ann Woll, protagonista della celebre serie True Blood, e Stephen Lang, presenti alla conferenza stampa.
Come tutti gli adolescenti, il giovane James sogna una vita migliore. Diversamente dalla grande maggioranza degli adolescenti di oggi, la sogna in un modo tutto suo. Non vuole andare all’Università perché non gli interessa aderire a uno qualsiasi dei modelli che la sua estrazione di newyorkese agiato finirebbe per imporgli. Non vuole diventare ricco e famoso perché di ricchi e famosi probabilmente [...] Vai alla recensione »
Una calda estate 2003, un diciottenne nel difficile passaggio dall’adolescenza alla giovinezza: quando ancora ti domandi chi sei, ma hai le idee chiare (o almeno ti pare) su cosa non sei o non vorresti assolutamente essere. Per esempio, assomigliare ai tuoi coetanei o soddisfare le aspettative di mamma e papà: di qui un ribollire di vago ribellismo e goffi tentativi di autoaffermazione.
James (un brillante Tony Regbo) è un 17enne inquieto e solitario, in contrasto con un mondo adulto che lo vorrebbe costringere nei canoni di un’esistenza “normale”: il college, una vita relazionale soddisfacente. Nessuno dei membri della sua famiglia, però, sembra rientrare nei canoni dell’ortodossia borghese: la mamma (una splendida Marcia GayHarden), gallerista di alterne fortune, colleziona inquietanti [...] Vai alla recensione »
Anno pieno, il 2011, per Roberto Faenza: cineasta, professore, saggista, classe 1943, torinese, uomo non facile al sorriso. Un documentario-ritratto su Berlusconi, Silvio Forever, che è parso troppo morbido al Fatto Quotidiano, giornale dove pure il regista scrive; un film tv, Il delitto di via Poma, che non ha avuto gli ascolti che meritava; infine, dopo l’esordio novembrino al Festival di Roma, venerdì [...] Vai alla recensione »
Roberto Farenza appartiene alla categoria, molto diffusa in Italia, di quelli che pur riuscendo a fare quel che vogliono fare, e incondizioni spesso migliori di molti altri, riesce imperturbabilmente a lamentarsi, quasi sempre preventivamente, a volte a cose fatte. Il suo ultimo film, Questo dolore un giorno ti sarà utile, sta per fare ingresso nel circuito delle sale e verrà distribuito, come o meglio [...] Vai alla recensione »
Quando Rick si congeda da Ilsa in Casablanca dicendo che “i problemi di tre piccole persone non contano”, l’ironia sta nel fatto che in quel momento contano molto, per loro e anche per noi. In questo adattamento del romanzo omonimo dello scrittore Peter Cameron invece, i problemi di un ricco ragazzo newyorchese che deve vedere uno psicanalista perché si sente incompreso, contano veramente poco.
Delicato nel tratteggio e affabile nell’atteggiamento, «Un giorno questo dolore ti sarà utile» traspone sullo schermo l’omonimo romanzo di Peter Cameron. Annunciato come un nuovo «giovane Holden», il racconto ruota attorno con assai minori originalità e slancio lirico all’introversione e lo spaesamento di un odierno adolescente newyorchese, bollato come disadattato e asociale da una compagnia di adulti [...] Vai alla recensione »
Sarà perché vediamo il giovane James che riesce a parlare solo con la nonna, proprio come Harold che metteva in scena variazioni di finti suicidi e frequentava solo Maude o perché per la parte della nonna è stata scelta Ellen Burstyn (Alice non abita più qui) o per «l'impossibilità di essere normale», ma il nuovo film di Roberto Faenza ci riporta a un certo clima degli anni '70.
Il giovane James (Toby Regbo) tiene famiglia: madre regina di quadri ma non di cuori, padre con gli occhi ritoccati sulle ragazzine, sorella in tresca col prof di semiotica e una nonna anticonformista. James è intelligente, sensibile e misfit, ma l’agognata “normalizzazione” è costellata di errori, dalle chat per cuori solitari alle gite per cervelloni.
Roberto Faenza ha quasi sempre la mano felice quando, per i suoi film, si rivolge a testi letterari. Basti ricordare “Sostiene Pereira” da Antonio Tabucchi, “Marianna Ucria” da Dacia Maraini, “I Viceré” da De Roberto. Oggi è la volta dell’americano Peter Cameron e di un suo romanzo, “Un giorno questo dolore ti sarà utile”, andato incontro qui da noi alcuni anni fa a un buon successo editoriale.