Verso l'Eden

Film 2009 | Drammatico, 111 min.

Regia di Costa-Gavras. Un film con Riccardo Scamarcio, Juliane Köhler, Ulrich Tukur, Anny Duperey, Antoine Monot Jr.. Cast completo Titolo originale: Eden à l'Ouest. Genere Drammatico, - Grecia, Francia, Italia, 2009, durata 111 minuti. Uscita cinema venerdì 6 marzo 2009 distribuito da Medusa. - MYmonetro 2,32 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 21 marzo 2011

La storia di un viandante greco che, dopo aver girato il mondo in lungo e in largo, si ritrova, quasi per magia, in una scintillante Parigi. In Italia al Box Office Verso l'Eden ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 413 mila euro e 374 mila euro nel primo weekend.

Verso l'Eden è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato nì!
2,32/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,38
PUBBLICO 2,58
CONSIGLIATO NÌ
Costa Gavras racconta la migrazione con effetto favolistico e poco credibile.
Recensione di Giancarlo Zappoli
sabato 14 febbraio 2009
Recensione di Giancarlo Zappoli
sabato 14 febbraio 2009

Elias è un giovane clandestino che si getta a mare nel momento in cui le motovedette della guardia costiera greca stanno per catturarlo. Approda sulla spiaggia dell'Eden, un villaggio di vacanze per turisti ricchi. Trovati degli abiti da inserviente viene scambiato per tale e richiesto di prestazioni. Le quali sono lavorative (facchino, idraulico) ma anche sessuali (sia da parte del capo del personale che di una vacanziera tedesca con famiglia ad Amburgo). Costretto a fuggire se non vuole essere arrestato ha una meta precisa: Parigi. Un mago prestigiatore, con cui ha dovuto collaborare per uno spettacolo di intrattenimento per gli ospiti, gli ha detto di andarlo a trovare al Lido.
C'era una volta Costa-Gavras, un regista in grado di scuotere gli animi, colui che aveva saputo provocare dibattiti intensi con film come Z. L'orgia del potere, La confessione e, successivamente, Missing o Music Box. Anche i suoi film più legati a vicende specifiche come L'affare della sezione speciale e Betrayed riuscivano sempre a far reagire nervi scoperti della società. C'è oggi un regista che arriva buon ultimo nel raccontare le vicende legate alle migrazioni che confeziona un "Romanzo del clandestino bello" che sta a mezza via tra un'"Alice nel Paese delle Non Meraviglie" e "Il non favoloso mondo di Elias". Perché il tema è di quelli importanti che ben si collocherebbe nella filmografia costagavriana. Peccato però che il viaggio di Elias sia costituito dalla somma delle inverosimiglianze tutte magari possibili se prese singolarmente ma con uno straordinario effetto favolistico (anche se non necessariamente con happy end) nell'accumulo che le rende spesso risibili. Lasciamo agli spettatori inanellare, scena dopo scena, gli accadimenti che vedono il protagonista al centro.
Tutto questo va detto fatta salva l'interpretazione di Riccardo Scamarcio il quale recita anche troppo bene tra una turista vogliosa, una venditrice di volatili un po' in carne e due camionisti tedeschi gay solo apparentemente pericolosi. C'è modo e modo di affrontare il complesso tema dell'emigrazione clandestina. Quello scelto dal regista greco è il meno credibile.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 27 agosto 2009
PalindromeRossa

Concordo pienamente con Mauro: "6€ buttati"! L'inizio sembrava promettente, ma dal risveglio sulla spiaggia del villaggio turistico si sprofonda nel baratro più profondo dell'inutilità per raggiungere l'apoteosi nel finale (davvero ridicolo). Credo che quando si affronta in un film un tema serio quale è l'emigrazione clandestina (e l'emarginazione che spesso ne segue) bisognerebbe farlo con più rispetto, [...] Vai alla recensione »

martedì 11 agosto 2009
SCOSER

Dalla recensione si capisce che Zappoli il film non l'ha visto, o perlomeno non per intero. Tanto per fare un esempio il protagonista non è greco, ma di una nazionalità non dichiarata, infatti parla una lingua inesistente ne' curdo nE' afgano !! Inoltre non gira il mondo.......!!!! Che superficialità nel criticare un grande regista !

mercoledì 26 agosto 2009
Vittorio

Film che tratta un argomento drammatico e lo fa in un modo stupido e banale.....poco credibile dall'inizio alla fine, sembra a volte di vedere le comiche!! Deludente

lunedì 14 gennaio 2013
rorschach77

film poco credibile in molti suoi aspetti però comunque godibile fino alla fine e fa pensare! ottima interpretazione di scamarcio

sabato 21 luglio 2012
nissen77

Se Costa-Gravas continua ad annaspare in tal modo,dovremo evitare i suoi films.

lunedì 18 gennaio 2010
claudiorec

Un film che non raggiunge la sufficienza. Troppo qualunquista! La seceneggiatura non regge!

lunedì 21 marzo 2011
Mr.Duff

Il film è appassionante, ma il messaggio è un troppo inverosimile cioè che se un clandestino è di bello aspetto se la caverà...E' proprio così che Elias nel film riesce e scamparsela il più delle volte e la cosa è alquanto improbabile nella vita vera. Però se guardiamo il film per quello che è, ossia un'imitazione della realt&agra [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 aprile 2009
Manfredi 4ever

Forse in tv sarebbe andate meglio che al cinema essendo un film con un tema insolito per il grande schermo comunque è fatto veramente bene

martedì 14 luglio 2009
lucepuc

un film che ti fa pensare

mercoledì 15 aprile 2009
I'Para

Film abbastanza noioso e lento. La trama è interessante ma sceneggiatura e regia lasciano un po' a desiderare. Splendida interpretazione di Scamarcio che dimostra di non essere soltanto un sex simbol: il ragazzo ha un ottimo talento come attore.

domenica 28 giugno 2009
dario

Non c'entra l'emigrazione, ma l'emarginazione. Grande prova di critica sociale, fatta con tocchi sapienti e accorati, con cinismo ferito. Cinema di ampio respiro, diretto benissimo, con qualche gracilità nella sceneggiatura e qualche semplicismo di troppo. Manca il colpo d'ali, ma non manca un realismo che fa pensare, che indica nitidamente la follee presuntuosa pochezza della civiltà occidentale. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 8 settembre 2010
doni64

Film interpretato dall'attore Scamarcio che..in tutto il film appare impacciato, impreparato,inconcludente.La trama regge e l'argomento trattato e' interessante quindi malgrado tutto appare piu' che discreto.6+

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Lietta Tornabuoni
La Stampa

Riccardo Scamarcio, protagonista su cui grava tutto Verso l'Eden di Costa-Gavras, presente in ogni inquadratura, in una lingua inesistente dice una decina di frasi smozzicate nell'intero film; ha schiena e sedere bellissimi, come si vede in una scena di nudo; dispone di tre espressioni: paura ansiosa, sorpresa ingenua, gratitudine. Va benissimo per interpretare un ragazzo riccioluto dagli occhi azzurri [...] Vai alla recensione »

Jean-Luc Douin
Le Monde

"Eden à l'Ouest" : le voyage plein de désillusion d'un Ulysse du XXIe siècle Au milieu de centaines d'immigrés clandestins tassés sur un cargo pourri, un homme fuit son pays natal, de l'autre côté de la Méditerranée, pour rejoindre l'Europe, considérée par les miséreux et les persécutés politiques comme un eldorado, le refuge de la tolérance. La première plage sur laquelle il échoue, alors qu'il [...] Vai alla recensione »

Alberto Castellano
Il Mattino

Dopo «Lamerica» di Amelio e «Nuovomondo» di Crialese, un altro viaggio della speranza, un'altra storia d'immigrazione all'insegna delle illusioni, della realizzazione di un sogno. Ma «Verso l'Eden» di Constantin Costa Gavras vuole sintonizzarsi sulla drammatica attualità dell'immigrazione clandestina e sul dibattito multietnico e multiculturale declinando verso l'avventura giovanile di formazione. Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Con tanti drammi, melodrammi e docu-drammi, nessuno aveva ancora visto l'immigrato come un novello Candide. Ci pensa a sorpresa (e un po' in ritardo) Costa-Gavras in questa saga cucita addosso al fascino adolescenziale di Scamarcio. Che dopo essersi buttato in mare da un barcone di disperati troviamo "spiaggiato" in un club vacanze, concentrato di lussi e nequizie occidentali.

Roberto Nepoti
La Repubblica

Paladino da sempre di un cinema umanista e votato alle cause giuste, Costa-Gavras ha avuto una buona idea: raccontare le tribolazioni dell' immigrazione clandestina dal punto di vista di un immigrato. A priori, sembrava buona anche l' idea di dare alla storia un andamento picaresco: però il regista ha premuto troppo sul tasto della fiaba, e questa era un' idea meno buona.

Salvatore Trapani
Il Giornale

Il cinema ritrova l'impegno in Verso l'Eden di Constantin Costa-Gavras che ha chiuso fuori concorso l'ultima Berlinale. Avrebbe meritato un lancio migliore, anziché una visione riservata ai pochi giornalisti di fine rassegna. Il film narra di un immigrato clandestino, braccato dalla polizia e in fuga dall'Italia per la Francia. Bello e ingenuo, conoscerà l'amore di una ricca tedesca (Julian Koelhler), [...] Vai alla recensione »

Roberto Silvestri
Il Manifesto

Ci vorrebbe un miracolo per cambiare il mondo. Non è il massimo, come teoria della probabilità, ma è lo stato delle cose, vista l'inadeguatezza del marxismo mondiale. La presenza, miracolosa, al vertice dell'Impero, di un politico più african che american, dotato di sensibilità più adulta, almeno fa ben sperare... È questo che ci racconta, tra le righe, nella sua fiaba surrealista, agrodolce, sulla [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

L'Eden siamo noi. Anche ora, in tempo di crisi. Verso l'Eden viaggia il protagonista del film di Costa-Gavras: un Riccardo Scamarcio impiegato (niente affatto male) in un ruolo altamente drammatico. Un "bello" dello schermo, un idolo delle ragazzine che veste i panni di un migrante, un derelitto clandestino in arrivo da qualche landa remota. Sbarcato fortunosamente su un'isola dell'Egeo, si trova [...] Vai alla recensione »

Davide Turrini
Liberazione

Riccardo Scamarcio corre. Sottotitolo obbligato per Verso l'Eden, film di fuga e di specchi, di tensioni sociali e di linguaggi cinematografici obsoleti. Costa Gavras affronta il tema della migrazione supponendo che Scamarcio/Elias scappi dalla miseria: barcone zeppo di profughi modello Lamerica , acque mediterranee come sprofondo dell'umanità contemporanea.

Lietta Tornabuoni
L'Espresso

A settantasei anni, Costa-Gavras è un po' come il Partito democratico: non sa cosa fare. Capita a molti registi europei della vecchia sinistra: il cinema di denuncia politico-sociale, che per tanto tempo ha nutrito la loro opera, sembra logorato e impraticabile (come si può additare un tavolo che zoppica quando c'è il terremoto?), di cinema intimista sono poco esperti.

NEWS
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venerdì 13 febbraio 2009
Edoardo Becattini

Ultimi fuochi per la 59esima Berlinale. Gli ultimi tre giorni della manifestazione tedesca vedono in calendario alcuni eventi speciali ed un ultimissimo film in concorso, presentato stasera stessa. Si tratta di Tatarak, ultima fatica del grande maestro [...]

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