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New Moon all'insegna della metafora sessuale

Arriva il secondo episodio della saga Twilight.
di Gabriele Niola

Il maschio è il mostro, le pulsioni sessuali il dramma
Taylor Lautner (32 anni) 11 febbraio 1992, Gran Rapids (Michigan - USA) - Acquario. Interpreta Jacob Black nel film di Chris Weitz The Twilight Saga: New Moon.

mercoledì 18 novembre 2009 - Approfondimenti

Il maschio è il mostro, le pulsioni sessuali il dramma
L'anima profonda, vera e quasi inconfessabile di questa saga (cinematografica) di Twilight sembra essere tutta in questo secondo impreciso capitolo. I necessari tagli e adattamenti utili a portare in un due ore e dieci di film un libro intero si sbrigano a raccontare i fatti e dimenticano di costruire il sentimento, in questo modo senza la patina emotiva a scaldare il cuore del fruitore emergono le impalcature di un racconto che assieme all'intramontabile (ma ancora per poco) Harry Potter costituisce l'unica lettura di massa di questa generazione di adolescenti.
In New moon la quasi totale assenza del vampiro Edward Cullen viene compensata dalla presenza dell'uomo lupo Jacob Black, anch'egli attratto da Bella, anch'egli sessualmente molto desiderabile e anch'egli impossibilitato ad avere qualsiasi tipo di rapporto con lei per il suo stato di uomo-mostro. Sebbene Twilight sia una saga horror sui generis, un prodotto "emo" che fonde estetica gotica ad anima romantica, lo stesso concepisce il mostro come la metafora di qualcos'altro. Come nell'horror classico anche nei film tratti dai libri di Stephanie Meyer rapportandosi agli elementi del terrore (e quindi all'eventualità della morte) l'essere umano protagonista scimmiotta il modo di rapportarsi a qualcos'altro, che in questo caso è il sesso.
Non è un mistero che l'autrice della saga letteraria sia di religione mormone e quindi non veda di buon occhio i rapporti sessuali tra giovani adolescenti. Il senso romantico di Twilight è sull'esigenza di trattenersi e non cedere alle pulsioni sessuali, e quanto più queste sono forti tanto più si sente la tensione drammaturgica del racconto. Al cinema, grazie al supporto visivo, tutto ciò raggiunge una dimensione ancora più esplicita. La provocazione sessuale e la sua necessaria repressione romantica
In New Moon il vampiro dolce dal bell'aspetto Edward Cullen, interprato dall'idolo di ragazzine urlanti Robert Pattinson, è molto poco presente. Nonostante costituisca una delle principali attrattive per molti dei biglietti che verranno staccati la sua presenza è ridotta al minimo per esigenze di trama. Infatti, in seguito ad un incidente, decide che per il bene della sua amata deve andarsene e quindi sarà presente solo nelle visioni di Bella e in una sequenza finale. Al suo posto c'è un altro ragazzo, Jacob Black, anch'egli metà mostro e non bello uguale (è pur sempre Pattinson il protagonista!) ma sessualmente provocante nella maniera corretta per essere il deuteragonista. Chris Weitz non esita a mostrare continuamente Jacob Black a torso nudo e nemmeno a far sì che Bella gli stia vicina in più di un momento lasciando passare una certa tensione sessuale.
Twilight è una saga molto femminile, pensata da una donna e fruita da molte ragazze, non a caso l'unico personaggio che possa definirsi tale e possa scatenare immedesimazione è Bella. La tensione sessuale che lei prova nei confronti dei due ragazzi è facilmente trasferibile alle potenziali fruitrici le quali, da una parte vedono Robert Pattinson e dall'altra un ragazzo dal fisico perfetto sempre in evidenza e sempre in procinto di sfiorare (e implicitamente possedere) la protagonista.
Eppure questo non avviene mai, poichè la tensione che determina il successo della saga sta nel modo in cui si "deve" resistere. E se resistere per motivi religiosi è poco affascinante e convincente, resistere per non essere divorati (dal vampiro) o sfigurati (dall'uomo lupo) è più credibile. Se qualcosa di interessante c'è in tutto Twilight è come la trama continui a giustificare e spostare la soddisfazione del piacere ad un momento in cui possa essere legittimo consumarlo senza mai citare le motivazioni religiose, passa il risultato ma non la causa vera. In Twilight ci sono i vampiri solo perchè serve un motivo per non poter fare sesso e mettere in scena l'eterno topos dell'amore contrastato, altrimenti questo particolare non ha altra utilità. Se non sono le famiglie ad impedire l'amore (come nel citatissimo Romeo e Giulietta) allora sarà il rischio di morte, un aggiornamento "emo" della tensione tra passionalità e attesa della sua soddisfazione.
Le molte ragazze ritrovano se stesse in Bella? Si appassionano perchè anch'esse desiderano e non possono avere Robert Pattinson? Sentono la pulsione sessuale verso un corpo maschile seminudo senza poter avere mai la soddisfazione di vederla soddisfatta nemmeno su schermo ma potendo (finalmente!) addurre motivazioni romantiche?

L'uomo lupo in New Moon, sesso senza amore
In ogni racconto di Twilight portato al cinema finora i maschi sessualmente rilevanti sono mostri, gli altri sono imbranati e sostanzialmente non affascinanti. Benchè tra le fila dei mostruosi, cioè dei non-totalmente-umani, ci siano anche parecchie donne dal punto di vista della protagonista (e quindi da quello della spettatrice) ogni uomo desiderabile è mostruoso e più è sessualmente desiderabile più soddisfare questo desiderio implicherà un dramma: la morte o la cicatrice in volto se si tratta di uomini lupo, la perdita dell'anima nel caso dei vampiri.
In più di un momento durante New Moon viene sottolineato come Jacob Black sia cresciuto, come il suo corpo sia cambiato e, se non bastassero le già eloquenti immagini, sia diventato forte, grosso e potente. Addirittura in una delle prime manifestazioni della sua natura animale attacca senza motivo un potenziale rivale per il cuore di Bella, un povero umano e quindi un debole e uno sfigato.
La stessa Bella, benchè con il cuore sempre rivolto all'amore per il vampiro lontano, lascia trasparire una certa tensione erotica verso un simile maschio dichiaratamente innamorato di lei, palesemente premuroso, protettivo e dotato dell'indispensabile maledizione personale.
La potenza sessuale maschile diventa potenza fisica, bestiale, diventa effettiva trasformazione in un animale dalle dimensioni e dall'aggressività esagerata, una trasformazione che si manifesta non solo a piacimento ma anche nel caso di eccessiva eccitazione come si racconta (completando il cerchio della metafora) quando compare la ragazza del capobranco, orrendamente sfregiata in volto proprio per l'aver voluto consumare.

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