Il comico pugliese ci racconta il suo personaggio e i suoi progetti futuri.
di Alessandra Giannelli
Chi è il personaggio che interpreta nell'ultimo film dei Vanzina?
Nicola è uno ricchissimo, per come si vede all'inizio: arriva dalla Svezia, elegantissimo, con un macchinone, al suo paese d'origine, che è la Puglia, da dove è mancato per trent'anni; tutti sanno che ha fatto i soldi, che ha una catena di ristoranti e porta con sé una moglie svedese, giovane e bella, interpretata da Victoria Silvstedt, per vendicarsi di questi "disgraziati", i suoi compaesani, perché quando lui era sposato, trent'anni prima, la moglie gli aveva fatto le corna con due gemelli e lui, per tutti, era "il cornuto" e se ne era andato via. È tornato come il Conte di Montecristo per vendicarsi di questa gente che lo maltrattava. In realtà poi si scopre che non è proprio ricco, anzi è un povero disgraziato che ha messo da parte i soldi tutta una vita, facendo il pizzaiolo, e che è tornato in Italia solo per fare un dispetto, una specie di vendetta, che gli riesce comunque.
Il suo personaggio, appunto, torna a casa per prendersi una "rivincita"; lei, come uomo, l'avrebbe fatta una cosa del genere?
Io no, sinceramente no, per il mio carattere. Semmai, me ne sarei andato o non mi sarei più fatto vedere. Tornare lì così è una cosa che fa sorridere perché si parla di vecchie mentalità di paese, anche se, forse, oggi se ne fregherebbero anche al Sud delle corna da due, otto, nove gemelli!
Ho letto che, per lei, fare cinema rappresenta un'incredibile valvola di scarico, è vero?
Sì, perché io faccio la fiction soprattutto, ma nel cinema ci sto tornando e mi serve per far rivedere al pubblico, che mi ha amato per tanti anni in tutti i miei film, il vecchio personaggio "banfiota", come lo chiamiamo noi.
Si è divertito a girare Un'estate al mare?
Molto, anche perché non avevo lavorato mai con i Vanzina. Carlo, il regista, è una persona stupenda; Enrico è un grande autore. Li avevo avuti come autori quando feci Il commissario Lo Gatto di Dino Risi, di cui nessuno ha parlato in occasione della sua recente scomparsa, pensando forse che era una cosa vergognosa da citare, invece è stato un bel film che Dino Risi fece volentieri.
Un attore con la sua enorme esperienza ha sempre qualcosa da imparare?
C'è sempre da imparare, da assimilare qualcosa e metterlo lì nel "calderone", come dico io sempre. Si imparano nuovi metodi, come adesso che ho girato una fiction in Argentina e, avendo anche visto come lavorano alcuni attori là, ho appreso un altro tipo di mentalità. Tutti bravissimi devo dire. Capisci, quindi, altre cose, altri criteri, ma il "meccanismo principale" io credo di averlo già afferrato. Tanti mi chiedono come mai, dopo tanti film, 120 per l'esattezza, centinaia di fiction, varietà, non mi sia mai venuto in mente di fare una regia. Non lo so, può darsi che, prima di "rimbecillirmi" completamente, la farò.
Nicola, nel film, ha una compagna molto più giovane di lui, interpretata da Victoria Silvstedt; cosa ne pensa lei dei rapporti in cui la differenza di età è così evidente?
È una cosa ridicola. Vedere gli uomini della mia età, della mia epoca, i settantenni per intenderci, che si mettono con le ragazze cubane, brasiliane con trent'anni meno di loro, mi ha sempre fatto ridere. Ci può essere tutto l'amore che vogliamo, ma non è mai amore vero, è un fatto momentaneo.
Lei sa che tantissima gente è affezionata a nonno Libero, lei che rapporto ha con questo personaggio?
Un ottimo rapporto perché nonno Libero è anche nonno Lino, nonno Pasquale, sono sempre io, è Oronzo Canà, è tanti personaggi messi insieme; è il risultato di tante credibilità che io ho dato durante gli anni alla gente che mi ha visto, altrimenti non ci crederebbero a quello che fa nonno Libero. Se lo facesse un altro attore, che ha avuto cinque mogli, che ha avuto casini con la giustizia, faccio per dire, o vicissitudini varie, non si crederebbe più a quello che fa nonno Libero. Credono a me perché è un personaggio che ho costruito, piano piano, insieme a Pasquale Zagaria e a Lino Banfi.
A quando una prossima fiction?
A Natale, per Rai Uno, andrà in onda una fiction girata in Argentina, dal titolo Scusate il disturbo per la regia di Luca Manfredi. La fiction tratta di un personaggio molto forte, molto serioso che affronta temi importanti, seri, come l'Alzheimer, le case di riposo. Si tratta del Banfi attore completo, che fa sorridere, ma anche commuovere.
Quale personaggio le piacerebbe interpretare?
I tedeschi mi hanno proposto un personaggio bellissimo di un libro che in Germania sta andando fortissimo ed è molto interessante: la storia di un meridionale italiano che vive lì da tanti anni. Questa storia mi pare un'esperienza nuova e sicuramente la farò.
Visto che parliamo di estate, di vacanze, quest'anno: mare o montagna?
Un po' di mare, non tantissimo, ma lo farò. Non in Italia, ma andrò a Cannes sicuramente.
Prima di salutarci, Banfi ci informa che anche lui si diletta in internet con il suo sito
www.linobanfi.it, dove è possibile trovare la storia di tutti i suoi personaggi e tutte le novità che lo riguardano; ma ci parla anche del sito www.showfarm.com: un' "azienda", una sua produzione, che offre agli attori comici la possibilità di farsi conoscere, inviando sketch.