Anno | 2000 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Antonio Manetti, Marco Manetti |
Attori | Toni Bertorelli, Micaela Ramazzotti, Carlo Verdone, Chef Ragoo, Alessia Barela, Raffaele Vannoli Ivo Garrani, Sandro Ghiani, Massimo Pittarello, Valerio Mastandrea, Marco Manetti, Francesco Scali, G-Max. |
MYmonetro | 3,08 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO SÌ
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Stanco di bere il sangue dei contadini del posto, il conte Dracula decide di lasciare la Transilvania e di trasferirsi a Roma, città della quale ha avuto modo di ammirare le bellezze grazie alla sua parabola satellitare. Giunto in Italia su un cargo clandestino e trattato come un extracomunitario, Dracula inizia la sua nuova vita nella periferia di Roma. Frequentando uno dei centri sociali del luogo, ambiente hip-hop e reggae, il conte incontrerà Zora, artista del graffito che gli cambierà la vita. Horror comico e pessimismo sociale confluiscono in questo film che racconta una storia di persone al margine: tossici, rasta, writers, musicisti. Bravissimo Carlo Verdone, produttore del film, nel ruolo del commissario Lombardi.
Grandissimo esordio solista per i Manetti bros, che girano una rilettura politica del Dracula di Bram Stoker ambientata nei centri sociali rap della periferia di Roma. Commovente, profondo, poetico, girato alla grande e recitato in modo convincente. Ad un fanatico di Dracula come me ha fatto completamente impazzire; certo, è un film di nicchia, ideato come film di nicchia, ma una delle cose [...] Vai alla recensione »
Un film che, non fosse per il tocco di Verdone e per vedere gli esordi di Micaela Ramazzoti (21 anni per lei in questo film), avrebbe preso il minimo assoluto.
Oscilla tra un umorismo da quattro soldi e tentativi di messaggio sociale.Entrambi non riusciti.Mi meraviglia che Verdone (che mi e sempre piaciuto molto) abbia prestato il suo nome (come produttore e come attore) a questo pastrocchio.
Il conte Dracula s'innamora dell'Italia guardando i nostri varietà televisivi; arrivato a Roma viene blandamente maltrattato come ogni romeno; salta sul motorino per andare al Centro Sociale; vuol sposare Zora, una writer che va in giro scrivendo il proprio nome sui muri; viene inseguito da Carlo Verdone, stupido poliziotto in nero; commette suicidio esponendosi a Napoli a'O sole mio.
Le antenne paraboliche si sono diffuse anche in Transilvania: ne ha una anche il conte Dracula che, tra un'escursione vampiresca e l'altra, passa il tempo guardando i programmi della televisione italiana. Annoiato della sua povera terra e stanco di succhiare il sangue ai maleodoranti contadini locali, il conte con il fido servitore prende la volta del Belpaese su un cargo di profughi rumeni (che costituisco [...] Vai alla recensione »