Anno | 1996 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Fulvio Ottaviano |
Attori | Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Daniele Liotti, Francesca Schiavo, Piero Natoli Simona Marchini, Rocco Mortelliti, Christopher Buchholz, Francesco Siciliano, Patrizia Pezza, Francesca Ponziani. |
Uscita | venerdì 25 ottobre 1996 |
Distribuzione | C.G.D - Cecchi Gori Distribuzione |
MYmonetro | 2,57 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO NÌ
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Sergio, laureato in agraria, pieno di buona volontà, predisposto a una carriera e a un inserimento "regolari", al primo vero colloquio di lavoro getta la maschera e manda tutto all'aria. Opera prima interessante, discretamente liberatoria non priva di suggestioni e coraggio, e forse anche di presunzione.
La voce di Piero Chiambretti che legge il manuale di Ermanno Lopez con velocità e intonazioni degni di un ordine irrevocabile. Il bianco e nero quale sfondo di una pellicola generazionale che si può tranquillamente definire la versione Italiana di Clerks - Commessi (Clerks; 1994). Girata anch’essa in un bianco e nero capace di suscitare atmosfere [...] Vai alla recensione »
5 stelle perche è un capolavoro! con scene di vita quotidiana riesce a fotografare le emozioni di molti giovani anche del giorno d'oggi. il cuore del cinema italiano è la spontaneità, mostrare alle persone loro stesse e la vita come piu vicina può essere a quella reale. Per questo il cinema italiano per me non ha rivali
Uno dei film più sinistroidamente sopravvalutati degli ultimi quindicii anni. si ride senza sapere perché( e magari non è un male, ma a me non interessa) e su argomenti su cui oggi si potrebbe costruire un dramma. Ennesimo indesiderato segnale della decadenza della commedia all'italiana
È del tutto realistico che le commedie giovanili anche italiane (a quelle americane è successo da un pezzo) abbiano al centro il problema essenziale: il lavoro che non c'é e non si trova, la disoccupazione che tiene sospesi i ragazzi in un limbo sociale, l'attività che non definisce né struttura più la vita, la difficoltà d'immaginarsi un futuro autonomo.