Il giorno che precedette la sfilata di una giovane stilista di moda di Los Angeles, che diverrà subito dopo "La donna che inventò Madonna", e una delle più famose costumiste di Hollywood -"The Doors", "Terminator 2", "JFK", "Night at the Museum", "Hitch", "Alì", "True Lies", "The Judge". Recensione ❯
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New York è la città in cui Edward Hopper ha vissuto, oscillando tra istanti di scoramento e di perfetta simbosi con essa. Gli anni Venti rappresentano per lui il momento preciso tra la ricerca, il lavoro come illustratore e la definitiva consacrazione. Sono glianni in cui Paul Strand, Charles Sheeler e il precisionismo sembrano imporre al pubblico una forma di realismo che deve molto a Courbet e Manet. Hopper, pur restando isolato, sembra sentire la loro presenza: si pensi a un acquerello del 1926 intitolato Rooftops. Linee architettoniche, attenzione per
il paesaggio urbano, il trattamento della luce. Sono questioni su cui lavorerà sempre. Recensione ❯
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