Titolo originale | Resistance |
Titolo internazionale | Resistance |
Anno | 2020 |
Genere | Biografico, Drammatico, |
Produzione | USA |
Regia di | Jonathan Jakubowicz |
Attori | Jesse Eisenberg, Ed Harris, Clémence Poésy, Edgar Ramirez, Alicia von Rittberg Bella Ramsey, Karl Markovics, Philip Lenkowsky, Matthias Schweighöfer, Vica Kerekes, Aurélie Bancilhon, Félix Moati, Arndt Schwering-Sohnrey, Géza Röhrig, Steffen Jung, Ryan Hadaller, Iva Sindelková. |
Distribuzione | Vision Distribution, Cloud 9 |
MYmonetro | 3,17 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 19 giugno 2020
La storia di un gruppo di boy scout ebrei che hanno lavorato con la resistenza francese per salvare la vita a diecimila orfani durante la seconda guerra mondiale. In Italia al Box Office Resistance - La voce del silenzio ha incassato 6,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Durante la Seconda Guerra Mondiale, milioni di bambini ebrei si ritrovano orfani e vengono soccorsi da gruppi di volontari che provano con tutti i mezzi a proteggerli dall'ombra lunga del nazismo. Marcel Mangel è uno di loro, un giovane uomo, figlio di un ebreo alsaziano, deciso a condurli in Svizzera facendo credere ai tedeschi che i bambini partano per una vacanza. Mimo e attore ancora sconosciuto, Marcel corregge (letteralmente) Mangel in Marceau e sigla il suo primo gesto artistico: salvare una vita, cento vite. Ricercato due volte, come ebreo e come membro della Resistenza, Marcel Marceau sfiderà il male col silenzio.
È dentro la crudeltà del mondo che Marcel Marceau concepisce Bip, Pierrot lunare, suo doppio ma soprattutto incarnazione della sua infanzia rubata. Perché la guerra scoppia alla fine della sua enfance.
Prima le campane della cattedrale di Strasburgo suonavano a festa, come la voce del padre, macellaio per necessità ma cantante per vocazione, e le note dei film di Chaplin. Quando il mondo precipita nell'orrore e nel fragore della guerra, Marcel si ritira nel silenzio del mimo per non 'sentire' più l'odio. Quelli che sono spariti, compreso suo padre, deportato e ucciso ad Auschwitz, vivono per sempre in lui perché un mimo, ripeteva, "rende l'invisibile visibile". Ma ai bambini che salvò dalla persecuzione insegnò l'inverso. Rendere il 'visibile invisibile' equivaleva a salvargli la vita.
Da questa incredibile 'performance' muove il film di Jonathan Jakubowicz, regista venezuelano, concentrato su un episodio significativo della vita di Marcel Marceau, che integrò i ranghi della Resistenza nel 1942. Allora aveva diciannove anni e avrebbe contribuito a scampare centinai di orfani ebrei. E qui risiede il principale scoglio della sceneggiatura che non indaga mai veramente l'implicazione di Marcel Marceau nella Resistenza, limitandosi a illustrare azioni concrete per tenere gli orfani al riparo dai nazisti.
L'arte che svilupperà l'artista, il cui talento si esercita al principio coi bambini, non è illustrata nella misura che avrebbe meritato. Resistance - La voce del silenzio non è mai all'altezza della storia di Marcel Marceau. La sua lezione di silenzio con la sua eterna maglia a righe, il maquillage bianco, il cappello col fiore come in una tela di Bernard Buffet finisce travolta da una tensione implacabile e da personaggi caricaturali, Klaus Barbie su tutti. Malgrado i segnali di seduzione, la cornice retorica incarnata da Ed Harris, i discorsi inattaccabili e l'artiglieria pesante mascherata con referenze di buon gusto (Charlie Chaplin), Resistance suscita diverse perplessità.
Basterebbe da sola la sequenza dell'inseguimento sulle Alpi francesi per dire l'approssimazione di una narrazione che si vorrebbe ad altezza di bambino. Ma tra uno svolgimento didattico ed uno elementare corre un treno. Quello che per tre volte scamperà Marcel e i bambini a un tragico destino. Il mélange tra favola per ragazzi, mélo per adulti e violenza cruda rende difficile poi individuare l'audience ideale di un film che non trova mai un tono originale per raccontare un'epoca terribile.
Resistance si inscrive in quel movimento di ritorno spettacolare della Seconda Guerra Mondiale sul fronte cinematografico. Nel bene e nel male, condivide con questo cinema essenzialmente 'civile' la volontà di allargare il campo di visione di questo conflitto e portare a conoscenza del pubblico alcuni aspetti o alcune storie sconosciuti. A rischio di ottenere il risultato contrario, guardare ai fatti in maniera ristretta, far vacillare i canoni della rappresentazione di quella guerra giusta che fu per eccellenza la Seconda Guerra Mondiale, come le convinzioni e le gerarchie morali che ne derivano.
La mancanza di Jakubowicz è soprattutto di sensibilità. La rappresentazione di un evento traumatico come la Shoah, la messa in scena della vita di uno dei suoi eroi, certamente il più lirico, richiedevano una qualità umana e un trattamento artistico sottili. Perché Marcel Marceau è altrove, appartiene a un mondo poetico. Dentro il silenzio, il più sordo della Storia, articolava gesti che non comprendiamo sempre, serve molta attenzione per seguirlo perché l'artista francese lavorava con l'invisibile, senza il quale saremmo perduti. Nel rien afferrava qualche cosa, ne faceva un bicchiere, una candela, una farfalla. Bisogna restare vigili per afferrare qualche punto di quella sintassi semplice. Non semplicistica, semplice. La semplicità abbagliante per arrivare ai bambini.
Prima di diventare uno dei mimi più famosi del mondo con il nome di Marcel Marceau, il giovane Marcel Mangel era un aspirante attore di origini ebraiche che si è unito alla resistenza francese per salvare le vite di migliaia di bambini e ragazzi rimasti orfani a causa dei nazisti. Marcel cresce in un'Europa per gran parte occupata dai tedeschi del terzo Reich e non ha alcuna intenzione di farsi coinvolgere dal conflitto e finire al fronte: preferisce esibirsi nei locali di burlesque, dipingere i fondali delle proprie performance a teatro e litigare di quando in quando con il proprio padre. Tutto cambia, però, quando entra in contatto con la resistenza francese: le sue abilità di attore diventano a questo punto fondamentali per poter insegnare a dei bambini ebrei rimasti orfani cosa fare e come comportarsi per sopravvivere all'incubo che è la realtà della Francia occupata, dove moltissime persone vengono deportate nei campi di concentramento.
Resistance racconta proprio questa storia - rigorosamente vera, nelle sue premesse, anche se romanzata in diverse sue parti - che riguarda un manipolo di eroi rimasti pressoché ignoti per decenni e decenni, persone che hanno rischiato tutto quello che avevano per fare ciò che ritenevano giusto.
Il regista è Jonathan Jakubowicz, cineasta venezuelano ma di origini polacche, già dietro alla macchina da presa per Sequestro lampo, lungometraggio di produzione messicana del 2005, e il più recente Hands of stone, anch'esso un film biografico con Robert De Niro, Edgar Ramírez, John Turturro, Ana de Armas e il cantante Usher Raymond. Il cast selezionato per questo film è multisfaccettato e ha un grande afflato internazionale: solo tra gli interpreti principali si contano ben otto nazionalità differenti e molti dei personaggi sono ovviamente persone realmente esistite. L'americano Jesse Eisenberg (chi si ricorda di lui in The Social Network?) interpreta il protagonista Marcel Marceau. Al suo fianco troviamo il decano dei caratteristi hollywoodiani Ed Harris (il regista di The Truman Show resta forse il suo ruolo recente più noto), il venezuelano Édgar Ramírez, la francese vista nella saga di Harry Potter Clémence Poésy, il tedesco Matthias Schweighöfer nonché la piccola attrice inglese Bella Ramsey. Chiudono il cast principale Géza Röhrig, di nazionalità ungherese, e l'austriaco Karl Markovics.
RESISTANCE - LA VOCE DEL SILENZIO disponibile in DVD o BluRay |
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Mracel Margel( alias Marcel Marceau1923-2007)e'stato quasi certamente il piu'grande mimo, ri-creatore della pantomima. Il film ne racconta la vita in eta'giovanile, quando, da ragazzi, si appassiona al teatro ma deve lavvorare nel negozio di macelleria kosher del padre, commerciante ebreo segretamentew appassionato d'opera, ma convinto che"di arte non si possa vivere".
"Resistance - La voce del silenzio" è un film che racconta una vicenda edificante legata agli anni giovanili di Marcel Marceau. Nella Francia occupata dai nazisti, infatti, quello che poi diventò forse il più grande mimo al mondo, ebbe modo di distinguersi per eroismo e umanità, attraverso una condotta che fu rivelata da lui stesso solo nel 2001. Siamo nel 1942 e Marcel (Jesse Heisenberg), appena [...] Vai alla recensione »
Quando Marcel cala la penna sul documento d'identità e con un paio di svolazzi modifica il suo cognome da Mangel a Marceau, non è solo l'ennesimo prestigio che lo proteggerà dagli occhi di SS e Gestapo: è una seconda nascita, e definitiva, che da lì in avanti ne decreterà la nuova veste identitaria, umana e artistica, come membro della Résistance. Negli anni più bui del secondo conflitto mondiale Marcel, [...] Vai alla recensione »
Il suo nome vero era Marcel Mangel e aveva un grande idolo, Charlie Chaplin, ma gli spettatori l'hanno conosciuto, e applaudito sui palcoscenici di tutto il mondo, come Marcel Marceau, figlio di un macellaio kosher di Straburgo e per molti tuttora il più grande mimo della storia del teatro. Chi volesse saperne di più sull'origine del suo nome d'arte, e sulle nobili vicende che portarono lui stesso [...] Vai alla recensione »
Solo nel 2001, nel ricevere la prestigiosa medaglia "Raoul Wallenberg", Marcel Marceau parlò diffusamente del suo passato nella Resistenza francese. Disse in quell'occasione: "Le persone che sono tornate dai campi di sterminio spesso non sono state in grado di parlarne... Mi chiamo Mangel di cognome. Sono ebreo. Forse questo, inconsciamente, ha contribuito alla mia scelta del silenzio".
Come accaduto in altri biopic dedicati ad artisti, anche Resistance - La voce del silenzio (sulle maggiori piattaforme digitali: Sky Primafila Premiere, Apple Tv, Chili, Google Play, Infinity, Tim Vision, Rakuten Tv, Cg Entertainment, The Film Club) può essere considerato a pieno titolo una "origin story". Nell'universo dei cinecomic sono quelle narrazioni che si concentrano sugli eventi che precedono [...] Vai alla recensione »