Insieme a Hou e a Yang (e dopo che Ang Lee, con La tigre e il dragone, è definitivamente passato sulla sponda hollywoodiana del Pacifico), l'altro grande del cinema taiwanese è Tsai Minghang. Di origini malesi, Tsai comincia con un film sulle speranze e delusioni dei giovani di Taipei, Rebels of the Neon God (1992), poi affronta il tema dell'omosessualità in Vive l'amour (1994, Leone d'oro a Venezia), sfiora l'incesto tra padre e figlio (che non si riconoscono nel buio di una sauna gay) in II fiume (1996), viaggia tra l'ossessione e il divertimento musicale nel piovoso The Hole - Il buco (1998). Si conferma infine autore di polso con lo ieratico Che ora è laggiù? (2001) e con un omaggio, quasi keatoniano, al glorioso vecchio cinema di duelli volanti, Good Bye, Dragon Inn, visto l'anno scorso a Venezia.
Da Film Tv, n. 25, 2004