Ecco che cosa scrive Danilo Donati in memoria di Alberto Sorrentino.
Magari è un nome che non dice niente a molti di voi, ma sono sicuro che vedendo una sua foto lo riconoscereste, per averlo visto in tv in decine di film comici degli anni 50 e 60: era il “morto di fame” per antonomasia. Era la classica “risata sicura” dei mediocri registi,e magari ridere su quella faccia scavata e desolata, in quei primi anni di boom economico, era un modo per esorcizzare il ricordo della fame vera che tanti si portavano ancora nella pelle. Poi, negli anni 70 e fino ad oggi, la risata sicura invece che a Sorrentino il cinema italiano l'ha chiesta ai vaffanculo cosparsi come il prezzemolo nelle sceneggiature…