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Le festività speciali del Cinema ritrovato su MYmovies: piccoli e grandi capolavori da riscoprire

Da Charlot a Cretinetti, una memorabile galleria di storie e personaggi. Disponibili in streaming. ACQUISTA UN ACCREDITO. 
di Tommaso Tocci

Charles Chaplin (Charles Spencer Chaplin) Altri nomi: (Charlie Chaplin, Charlot) 16 aprile 1889, Londra (Gran Bretagna) - 25 Dicembre 1977, Vevey (Svizzera). Interpreta Il vagabondo nel film di Charles Chaplin Luci della città.
giovedì 24 dicembre 2020 - mymovieslive

Il Natale al cinema, si sa, è un connubio che sa di classico. I rituali delle feste affondano le radici nel rassicurante abbraccio della ripetizione, con i grandi capolavori del passato che immediatamente ci riportano nel mood natalizio degli anni e dei decenni precedenti, lì dove lo avevamo lasciato. Quale migliore occasione, dunque, per segnalare i film più legati a questo momento tra le proposte in streaming de Il cinema ritrovato? L’estensione digitale del celebre festival organizzato dalla Cineteca di Bologna ha messo a punto una rassegna Fuori sala che proporrà agli abbonati una selezione di classici del grande schermo ricca di novità, con new entry ogni mese direttamente dalla storia del cinema.

Chi si affaccerà a questo mondo durante le vacanze natalizie di questa fine 2020 troverà ad esempio ad attenderlo il nome e la figura inconfondibili di Charlie Chaplin. Coincidenza vuole che il grande regista morì proprio il giorno di Natale (nel 1977), ma è il valore immortale dei suoi film ad averlo reso una presenza fissa sugli schermi domestici. Il suo Charlot, alter ego, approssimazione e personaggio ricorrente, con la sua forte presa emozionale e nobiltà d’animo è un personaggio che incarna appieno lo spirito natalizio. Il cinema ritrovato offre due delle sue pellicole, Luci della città e La febbre dell’oro. Il primo è una parabola sentimentale capace di scaldare qualunque cuore, con l’amore tra il vagabondo e la fioraia non vedente, condizione che crea equivoci e scambi tra ricco e povero, ma che alla fine, tra mille peripezie, porterà i protagonisti a vedere ciò che conta di più. E se Luci della città è un film ostinato e coraggioso nel suo resistere ai tempi che cambiano (dunque perfetto per la tradizione delle feste), La febbre dell’oro lo precede, e possiede un che di sperimentale nel riproporre la figura di Charlot e collocarlo nel rigido inverno dei cercatori d’oro del Klondike, fuori posto con grazia tra avventurieri, fuorilegge, orsi e tonnellate di neve.

Letteralmente e direttamente costruito attorno alla ricorrenza dicembrina è invece Il natale, programma speciale a selezione della Cineteca di Bologna che ha scandagliato gli archivi per mettere insieme varie opere accomunate dal tema. Due sono i corti degli esordi a firma di André Deed, autore francese che, come Chaplin, cavalcò gli anni del muto attraverso la declinazione del celebre personaggio di Cretinetti. Il Natale di Cretinetti e Come fu che l'ingordigia rovinò il Natale a Cretinetti sono due pillole deliziose che fanno deflagrare in modo “allucinante” le convenzioni natalizie sia dal punto di vista degli adulti (il primo, in cui una “fuga” di etere contagia gli invitati a un ricevimento) che dell’infanzia (nel secondo, un giovane Cretinetti viene messo a letto la notte di Natale e vive una serie di incubi a causa dei troppi dolciumi).
Via via, attraverso sei diversi corti, si arriva poi fino agli anni settanta di La chiarastella (di Agostino Di Ciaula), canto di Natale che un gruppo di ragazzini decide di infliggere alla gente di Padova nel 1971.

Ci sono poi i film perfetti per il Natale senza essere film sul Natale, come la parabola sentimentale di Due soldi di speranza di Renato Castellani, animato da calore partenopeo, senso di comunità e ovviamente dall’amore pulito e ottimista tra Antonio e Carmela, giovane coppia che vorrebbe sposarsi ma incontra varie complicazioni. Siamo nel 1952, con il neorealismo che inizia ad ammorbidirsi e a smussarsi verso la commedia. Per qualcosa di più tagliente, un classico come Il piacere di Max Ophüls offre una riflessione di stampo lievemente edonistico ma sempre celebrativo sulla ricerca del piacere, adattando tre racconti di Guy de Maupassant. E infine, senza alcuna blasfemia, c’è il “quasi Natale” che celebra la nascita del cinema, il 28 dicembre del 1895, con la prima proiezione commerciale ad opera dei fratelli Lumière. Thierry Fremaux, direttore del Festival di Cannes, ne assembla le opere nel documentario Lumière - la scoperta del cinema, narrato da Valerio Mastandrea.


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