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MEDFILM Festival 2020, 70 film da 30 paesi diversi in streaming su MYmovies

La 26.ma edizione del festival porta online un ampissimo programma dal 9 al 20 novembre. 
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di Paola Casella

venerdì 30 ottobre 2020 - mymovieslive

“70 film in rappresentanza di 30 Paesi diversi, 43 inediti di cui 38 anteprime nazionali, 4 internazionali e una mondiale”: Giulio Casadei, direttore artistico del Medfilm Festival, snocciola i numeri della 26esima edizione con evidente orgoglio. E Ginella Vocca, storica presidente e fondatrice della rassegna, ringrazia MYmovies che “ci ha consentito un riposizionamento online in parte già previsto, e ora totale” a causa dell’ultimo decreto ministeriale che proibisce le proiezioni in sala questo mese. 

Così dal 9 al 20 novembre con l’acquisto di un solo accredito sarà possibile godere su MYmovies di tutto il programma del Medfilm, che, spiega Casadei, “comprende otto sezioni competitive e due retrospettive speciali – una dedicata a Premio Lux, che da sempre contribuisce alla circolazione di opere europee ponendo l’accento sui giovani autori, e una sul futuro del cinema algerino, con sei mediometraggi e due corti firmati dai maggiori talenti esordienti di quella parte del mondo”.

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Ecco gli highlights del programma, sezione per sezione.

CONCORSO AMORE E PSICHE
Il francese A l’Abordage di Guillaume Brac è una commedia on the road all’inseguimento di una ragazza di cui i due protagonisti sono innamorati, e Lift Like a Girl di Mayye Zayed il documentario su un gruppo di ragazze egiziane che si allenano nel sollevamento pesi. Su versante più drammatico The Death of Cinema and My Father Too dell’israeliano Dani Rosenberg racconta un momento delicato nella vita del regista, fra la morte del padre e la nascita di suo figlio. Ghosts della regista e sceneggiatrice turca Azra Deniz Okyay, vincitrice della Settimana delle Critica, è una storia psichedelica ambientata nella Istanbul dei giorni nostri attraversata dai conflitti, mentre in Sandlines di Francis Alys un gruppo di bambini iracheni narra in forma di recita la storia del proprio Paese; la produzione ispano-olandese La Ultima Primavera di Isabel Lamberti racconta l’esproprio di una baraccopoli nei pressi di Madrid e Careless Crime dell’iraniano Shahram Mokri illustra un piano per dare fuoco a …. una sala cinematografica.

FUORI CONCORSO
Si segnalano soprattutto Corrispondence di Carla Simón e Dominga Sotomayor Castillo, corto spagnolo sullo scambio epistolare fra due giovani registe separate dall’oceano, e Rouge di Farid Bentoumi, in cui un’infermiera deve decidere se rivelare alcuni segreti che potrebbero compromettere molti dipendenti di un’azienda, fra cui suo padre.

I CORTI
21 titoli, 12 dei quali diretti da registe, provenienti da 18 Paesi. Fra i titoli dal Maghreb il primo corto in solitaria di Anissa Daoud, Le Bain, Nour della giovanissima regista tunisina Rim Nakhli, arrivato al Medfilm Festival dopo il passaggio a Locarno, e la coproduzione italo-tunisina Le aquile di Cartagine di Adriano Valerio, che aveva aperto la sezione Sic&Sic all’ultima Mostra del cinema di Venezia, e che racconta la finale della Coppa d’Africa del 2004 fra Marocco e Tunisia. Dal Medio Oriente vengono Bethlehem 2001 del palestinese Ibrahim Handal, anch’esso passato a Locarno, che rievoca l’assedio di Betlemme, e dal Libano Barakat di Manon Nammour.  
Fra i corti europei l’italiano Li Paradisi di Manuel Mancini, giovane regista già ospitato al Medfilm, il cui esordio è girato in Salento, Motorway 65 della regista greca Evi Kalogiropoulou, girato nel quartiere periferico di una città industriale divisa in comunità di diversa immigrazione e selezionato all’ultimo Festival di Cannes, e Ya No Duermo di Martina Palacio, visto a San Sebastian, storia di uno zio e di un nipote che girano un vampire movie nella Spagna rurale.

CORTI DALLA CARCERI
Sono film brevi che provengono da tre istituzioni carcerarie presso Bollate, Bari e Brescia. Pugni chiusi di Alessandro Best narra l’impatto sui detenuti delle lezioni di pugilato mentre Vieni, vieni più vicino di Giulia Gussago quello dei laboratori di danza, e Una tempesta di sabbia di Andrea Gadaleta Caldarola racconta la vita di un ragazzo rumeno con la passione per il teatro

SGUARDI DAL FUTURO
Una selezione di corti da Algeria, Tunisia, Slovenia, Spagna e Grecia che comprende anche le entry italiane Il gioco di Davide Salucci, giornata fra due amiche al centro commerciale che coinvolgerà anche le persone intorno a loro, e 60 Days di Giorgia Flore, documentario girato durante il lockdown in una zona della Sardegna già di per sé molto isolata. 

PERLE ITALIANE
Sette opere fra titoli già premiati, compreso cui il vincitore del David di Donatello Inverno di Giulio Mastromauro, e anteprime come il documentario di fantascienza Cracolice di Fabio Serpa e Accamora di Emanueal Muzzupappa, già in concorso Sic&Sic: “due fotografie molto diverse della Calabria”, come afferma Alessandro Zoppo, curatore della sezione cortometraggi. Il vento sotto i piedi di Kassim Yassin Saleh narra la vita di un insolito fantasista e L’idea di Valerio Burli ripercorre il viaggio di tre aspirati cineasti per partecipare a un bando…. per corti.

DEMAIN, ALGÉRIE
Si addentrano nella dispartà fra uomini e donne Mollement, Un Samedi Matin di Sofia Djama, che racconta la denuncia per stupro di una giovane algerina, e il melò-horror femminista Kindil El Bahar di Damien Ounouri, in cui una giovane madre viene aggredita da un gruppo di uomini durante una gita al mare con la famiglia. Il mistero e i fantasmi sono invece protagonisti di L’Ile – Al Djazira di Amin Sidi-Boumédiène , dove un uomo attraversa Algeri alle prime luci dell’alba, e Earth Is Full Of Ghosts di Djamel Kerkal, che immagina il ritorno nella casa natale di un uomo vissuto per molto tempo fuori dall’Algeria. 

IL CINEMA EUROPEO A ROMA / LUX FILM DAYS A ROMA
In collaborazione con l’Ufficio d’informazione in Italia del Parlamento europeo, il MedFilm ospiterà a Roma la IX edizione dei Lux Film, mettendo in vetrina sei opere selezionate negli ultimi dieci anni nell'ambito dello storico Premio LUX I sei titoli, dedicati ai temi cari al MedFilm Festival. Se Mediterranea di Jonas Carpignano, già in concorso alla Quinzaine di Cannes, racconta la rivolta dei braccianti africani di Rosarno , Class Enemy di Rok Bicek, già in competizione alla Settimana della Critica, narra l'ammutinamento di una classe di liceali nei confronti di un professore dai metodi tirannici. Sami Blood di Amanda Kernell mostra il razzismo nei confronti di una ragazza lappone che cerca di far parte della comunità svedese mentre Sole alto di Dalibor Matanic si concentra sull'amore fra due ragazzi dell'ex Jugoslavia che la guerra divide in base alle loro provenienze serba e croata. Due infine i racconti di formazione al femminile: Estate 1993 di Carla Simón, che segue il percorso di una bambina nella Spagna del 1993, e Appena apro gli occhi di Leyla Bouzid che mette al centro una 18enne tunisina intenta a scegliere il proprio destino alla vigilia della Primavera araba.


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