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Orson Welles, la pazzia meno lucida e più geniale

Un nuovo libro per raccontare la genesi di Too much Johnson, il film dimenticato che precedette Quarto Potere.
di Pino Farinotti

Orson Welles (George Orson Wells) 6 maggio 1915, Kenosha (Wisconsin - USA) - 10 Ottobre 1985, Los Angeles (California - USA).
giovedì 21 giugno 2018 - News

Genio è un lemma molto attribuito, spesso abusato, dispensato con generosità. Ma a Orson Welles (1915-1985) si addice, non c'è dubbio. Così come si addice "pazzia non lucida". Welles è eterno, ha smesso più volte di lavorare, diceva "ho chiuso", poi da qualche landa della terra arrivava una sua opera, conclusa o abortita. È l'uomo dei paradossi violenti, nell'arte e nel privato. Esemplare è il suo intervento nella La ricotta di Pasolini. Gli domandano cosa ne pensi degli italiani: "È il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d'Europa". E non credo che fossero parole suggerite da Pasolini. E ancora, quando gli chiedono cosa intenda esprimere con la sua nuova opera: "Il mio intimo profondo, arcaico cattolicesimo." Ma subito dopo dice: "...la morte, come marxista è un fatto che non prendo in considerazione."

La cifra paradossale e grottesca gli ha permesso di esprimere un concetto e subito contraddirlo e lo ha aiutato a giustificare la sua presenza, per denaro, come attore, in film spesso mediocri. Era Welles, andava bene così, andava bene tutto.
Pino Farinotti

Paradossi, nel privato: ha sposato Rita Hayworth, e non vedeva l'ora di liberarsi di lei, poi è preso una cotta per Lea Padovani, che certo non era una Hayworth, per essere del tutto snobbato da lei. Era il "disordine" assoluto e quasi nessuno lo sopportava, voleva imporre le sue idee accessibili a pochissimi. Faceva un film che poi i produttori affidavano ad altri per il montaggio. Nonostante tutta questa incompiutezza, questa anarchia, questa indecifrabilità, Welles rimane un sortilegio dell'intelligenza e dello spettacolo. Nessun cineasta è stato più raccontato di Welles. Decine di documentari e di libri, film di fiction, su di lui. Sono ricordabili RKO 281-La vera storia di Quarto potere, che narra la complicata costruzione del capolavoro dei capolavori. E poi Me and Orson Welles: quella volta che l'artista 23enne, alla radio, col suo La guerra dei mondi, spaventò a morte gli americani convinti di essere davvero attaccati dagli alieni. Che stia per uscire un libro su Welles è semplice routine. Chissà quanti ce ne saranno ancora, e tutti per delle ottime ragioni. Il titolo è Alle origini di Quarto potere, edizione Memesis, dove l'autore Massimiliano Studer racconta Too much Johnson il film che precedette Quarto potere che doveva essere protetto nella suo primato: Welles doveva esordire col titolo più importante del mondo, cosa che avvenne.


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