Alle 21:10 una commedia amara dal buon ritmo nella migliore tradizione monicelliana-risiana.
L'ennesima famiglia italiana a cui tanta buona commedia ci ha abituato. "Soliti idioti" questa volta meno sgarrupati del solito perché figli di un potente politico (Placido): meno poveri sicuramente, ma non meno idioti. Spagnolo è Il nome di questo padre-burattinaio che tiene le fila dei tre figli e del loro successo (Gassman, Bova, Angiolini), così come di gran parte della politica italiana. È un passpartout per tutti: il consiglio d'amministrazione per uno, il concorso in medicina per l'altro - rigorosamente da raccomandato, un ruolo da attrice per lei - presa per forza nelle fiction in voga solo perché un NO a Spagnolo non si può dire. E poi a seguire incroci di favori e scambi di raccomandazioni, a chi ruba meglio e più in fretta. La storia della famigliola allo sbaraglio si staglia, fra luoghi comuni e mal costume generale, sullo sfondo della politica italiana - quella ormai da manuale - e della sanità che va a rotoli; dietro, un grande tricolore sventola senza vergogna "Viva l'Italia".
Parte come una commedia alla Ben Stiller con gag incalzanti da italiuccia, ma poi Viva l'Italia prende la strada della migliore tradizione monicelliana-risiana, diventando quindi una commedia amara che fa riflettere.
Con qualche punta di lirismo che non stona. Il ritmo resta buono e ben equilibrato fra risate sincere ed emozione. Diretto da Massimiliano Bruno, Viva l'Italia andrà in onda stasera alle 21:10 su Raitre.