Competizione tra le migliori attrici europee e le star di Hollywood.
di Gabriele Niola
Aperto da Juliette Binoche (forse la più grande star moderna del cinema d'autore, l'unica a vantare premi per la miglior interpretazione a Berlino, Cannes e Venezia più un Oscar), proseguito con il volto più importante del cinema hollywoodiano degli anni 2000, Nicole Kidman, il festival di Berlino al terzo giorno ruota intorno a Diary of a Chambermaid di Benoit Jacquot e alla sua protagonista, l'astro nascente dello star system festivaliero: Lea Seydoux.
Ha recitato con Tarantino, era accanto a Tom Cruise in un grande franchise (Mission: impossible - Protocollo fantasma), è stata diretta da Woody Allen e si è anche divertita a fare un piccolo ruolo per Wes Anderson in Grand Budapest hotel, soprattutto però si è imposta all'attenzione mondiale con il trionfo di La vita di Adele. Lea Seydoux è figlia di un grandissimo produttore francese, non è una bellezza convenzionale nè una conciliante, fisico femmineo e volto androgino ha una sensualità che la videocamera ama esplorare e il film che la vede a Berlino lo dimostra.
Tratto da Diario di una cameriera di Octave Mirbeau, racconta le vicende di una donne delle pulizie in una grande casa agli inizi del novecento, tra il tirannico padrone sessualmente prepotente e la sua cinica moglie gelosa.
Sarà dunque uno scontro tra nomi grandissimi quello per la migliore attrice. Il concorso di di questa Berlinale si divide infatti tra grandi nomi di Hollywood e la parte più riconoscibile del cinema europeo. Grazie a Knight of cups infatti arriveranno gli ultimi due premi Oscar, Natalie Portman e Cate Blanchett, messe in diretta competizione con le loro quasi coetanee più interessanti di questa parte dell'oceano: Charlotte Gainsbourg e la nostra Alba Rohrwacher (la prima per Every thing will be fine, la seconda per Vergine giurata).
Destino vuole che a giudicarle, in giuria, ci sia anche uno dei volti storici del crossover, la protagonista di uno dei più grandi successi europei degli ultimi anni, spesso prestata alle grandi produzioni americane: Audrey Tautou.