Finalmente, sembra arrivare una buona notizia per gli esercenti. Più che dai film proposti, giunge dal meteo, che parla di brutto tempo nel fine settimana, situazione che potrebbe convincere molti italiani a optare finalmente per le sale. Forse, a fare la danza della pioggia sono stati i fratelli Vanzina, che con il loro Ex: amici come prima! sbarcano in 550 schermi e potrebbero sfruttare al massimo il brutto tempo. Curiosamente, per tornare al successo lavorano al sequel del film di Fausto Brizzi, loro discepolo ed erede spirituale, in una sorta di cerchio che si chiude. Alcune storie di questo prodotto corale? Un politico italiano che ha una relazione con una donna che si rivela un primo ministro (e chissà chi è il bersaglio su cui si vuole ironizzare...). O un uomo che per amore fa finta di essere uno psichiatra. Volti noti e argomenti leggeri, che dovrebbero soddisfare la voglia di evasione del pubblico italiano.

Decisamente altro regista e altro pubblico di riferimento per Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi, già passato a Venezia fuori concorso. Una pellicola che, come spesso capita con certo cinema italiano, rischia di far discutere più la stampa che il pubblico. In effetti, in questi giorni sono state commentate spesso, da destra e da sinistra, le parole di Olmi su Chiesa e religione, per via della storia di una chiesa che ormai non è più utilizzata e per questo viene liberata dagli oggetti sacri. Eppure, quando un gruppo di clandestini decide di trovare riparo lì, il sacerdote capisce che questo è il modo migliore per utilizzare l'edificio. Purtroppo, non tutti sono d'accordo.

Action a stelle e strisce
Due pellicole arrivate dagli Stati Uniti si rivolgono direttamente ai più giovani, anche se in patria non hanno ottenuto grandi risultati. Abduction – riprenditi la tua vita era il tentativo di lanciare Taylor Lautner come grande star d'azione, esperimento che però non ha dato buoni frutti. Come indica in parte il titolo italiano, la vicenda vede protagonista un ragazzo che, all'improvviso, scopre che la sua vita è piena di menzogne e soprattutto che i suoi genitori non sono tali. Per scoprire la verità, si imbarcherà in un pericoloso viaggio.

Non c'è invece grande bisogno di presentazione per Final Destination 5, nuovo episodio di una fortunata saga composta di morti, morti e ancora morti. Anche in questo caso, un gruppo di persone che si è salvato miracolosamente dall'appuntamento con la grande mietitrice si ritroverà a fare di tutto per rimanere in vita, anche se ovviamente le possibilità che ci riescano sono poche. Interessante come il 3D nel precedente episodio avesse contribuito a incassi importanti, mentre in questo caso sembra essere stato un peso. Ennesimo segnale di una certa tendenza da parte del pubblico a non accettare l'aumento del biglietto se non adeguatamente motivato.

Quando l'amore è troppo
A dimostrazione che le scelte distributive italiane possono creare situazioni assurde, anche involontariamente, una coincidenza che farà venire il mal di testa agli spettatori. Infatti, ben tre pellicole che arrivano questo weekend nel loro titolo hanno la parola amore o simili. Iniziamo da L'amore fa male, commedia malinconica che vede l'esordio alla regia di Mirca Viola e tra gli interpreti nomi di prestigio come Stefania Rocca e Nicole Grimaudo. La storia vede una quarantenne sposata che, insoddisfatta dalla sua vita, si innamora di un altro uomo, cambiando non solo il suo destino, ma anche quello di diverse altre persone.

Cara, ti amo... parla invece di quattro quarantenni maschi, in perenne conflitto con l'altra metà del cielo. C'è chi non può vivere senza sesso (l'istruttore di tennis Raffaele) e chi invece ci ha rinunciato da un anno (l'architetto Stefano), mentre altri si ritrovano a convivere con lavori che non amano. Come Rosario, autore di programmi spazzatura, impiego che lo rende ambitissimo dalle ragazze, o Paolo, incerto se sfruttare i vantaggi di fare il barman o invece trovarsi un lavoro diverso.

Decisamente altro spessore per L'amore che resta, nuovo film di Gus Van Sant accolto con entusiasmo al festival di Cannes. In questo caso, protagonisti sono una coppia di giovani, in una sorta di Harold e Maude moderno. Lui è un ragazzo appena uscito da un coma durato tre mesi e che invece di andare a scuola preferisce frequentare i funerali; lei soffre di cancro e non le resta molto da vivere. Nella pellicola, spiccano le prove dei due attori Henry Hopper (figlio di Dennis) e Mia Wasikowska, ormai una delle più importanti interpreti della sua generazione.

La Wasikowska è anche la protagonista di Jane Eyre. Dal celebre romanzo di Charlotte Brontë, la vita di un'orfana che diventa istitutrice e si innamora di un uomo irrequieto. I due tentano di sfuggire ai sentimenti, ma saranno spinti verso il matrimonio. A dirigere tutto, Cary Fukunaga, autore dell'acclamato Sin Nombre, mentre protagonista maschile è la recente coppa Volpi a Venezia, Michael Fassbender.

Di identità sessuale e personale parla invece Tomboy, sensibile pellicola francese su una ragazzina che, durante le vacanze estive, sfrutta le nuove conoscenze per far finta di essere un maschio. Così, troverà diversi amici e anche un piccolo amore, ignaro della sua vera natura. I problemi non tarderanno ad arrivare…