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Film nelle sale: piccole donne crescono

Darren Aronofsky e i fratelli Coen, i registi del weekend.
di Nicoletta Dose

In foto Hailee Steinfeld, protagonista de Il grinta dei fratelli Coen, durante la conferenza stampa di presentazione del film alla Berlinale 2011.
Hailee Steinfeld (27 anni) 11 dicembre 1996, Los Angeles (California - USA) - Sagittario. Interpreta Mattie Ross nel film di Ethan Coen, Joel Coen Il grinta.

venerdì 18 febbraio 2011 - News

Il cinema delle debuttanti
L'adolescenza, con i suoi tormenti esistenziali e ormonali, non ha costanti né certezze. Un giovane americano dell'Upper East Side non ha di certo gli stessi problemi di un coetaneo degli slum di Mumbay. E chi è stato ragazzo nell'Italia travagliata degli anni Quaranta non ha niente a che vedere con la statura di un sedicenne di oggi, affaticato da una diffusa apatia sociale che vince sulla partecipazione al bene collettivo. Tempi e luoghi decidono per noi. La realtà ci impone fatalmente un destino a cui è gravoso fuggire ma il cinema è un'altra cosa: nella finzione le possibilità di rivincita si moltiplicano, così come certe storie e certi personaggi possono rivelarsi la risposta perfetta al bisogno di ridare fiducia alle generazioni under18. Mentre in questi giorni si discute sul valore della maggiore età, dentro e fuori la politica, escono in sala due film su due giovanissime personalità femminili, forti e determinate, combattive e potenti. I fratelli Coen rivisitano il western classico e portano sullo schermo Il grinta, con Jeff Bridges, Matt Damon e Josh Brolin. Sia chiaro, non è il remake del film omonimo di Henry Hathaway, ma una rivisitazione del romanzo di Charles Portis, dal quale entrambi hanno tratto ruoli e passaggi narrativi. Al centro della vicenda una ragazza, Mattie Ross (l'esordiente Hailee Steinfeld), fermamente intenzionata a vendicarsi della morte del padre, assassinato brutalmente da un bandito. Rimaniamo in America ma facciamo un salto nel tempo: in sala troviamo Un gelido inverno – Winter's Bone di Debra Granik, vincitore dell'ultima edizione del Torino Film Festival. Anche qui una teenager (Jennifer Lawrence), anche lei alla ricerca di un padre scappato di prigione, in fuga dalle responsabilità famigliari e dalle bellezza della vita.

Il palcoscenico della vita
Natalie Portman è candidata a vincere l'Oscar come miglior attrice protagonista. Mentre i giudici dell'Academy discutono sul destino della statuetta, le sale italiane accolgono il film che l'ha resa una concorrente ideale, Il cigno nero di Darren Aronofsky. Elegante e gravemente disciplinata, la giovane Nina ha qualcosa di etereo che, di punta o di tacco, sfiora con delicatezza il divino. Thomas Leroy (interpretato da un algido Vincent Cassel), il coreografo del New York Ballet, ha in serbo per lei il ruolo di première danseuse nella sua versione del "Lago dei cigni"; adora la sua purezza, l'interpretazione rigorosa della variazione e la compressione eccessiva dei guizzi dell'anima perché tutti questi elementi sono perfetti per la parte 'bianca' del cigno. Poi però la creatura dovrebbe cambiare volto e forma per trasformarsi nell'essere 'nero' ma Nina non riesce a far emergere il lato oscuro del carattere. La smodata volontà di raggiungere la perfezione, e di accontentare i desideri del maestro, la porteranno ad un nevrotico crollo emotivo e ad una metamorfosi corporale, straziante e poi lieta conclusione di un'esplorazione dell'anima. Ancora una volta, dopo il tentativo di Mickey Rourke, Aronofsky pone l'essenza della vita sul palcoscenico - sulla molla per il ring e sulle tavole di legno di un teatro - dove la sospensione della realtà offre lo spazio per uno spettacolo illuminante.

Consigli per un amore felice
La settimana è cominciata con la ricorrenza più zuccherosa che ci sia: San Valentino. La festa degli innamorati, nell'accezione commerciale del termine, nasce per rispondere alla voglia di chi, ancora incantato dagli splendori emotivi dell'amore, vuole ritagliarsi uno spazio per festeggiare l'unione con l'amata/o. Cioccolatini, fiori, baci e abbracci non bastano. La distribuzione in sala dei film del weekend sembra seguire le direttive sentimentali imposte dalla giornata di lunedì. Il listino offre, da un lato, l'appassionato racconto della liaison pornografique di Amore & altri rimedi di Edward Zwick, con Jake Gyllenhaal e Anne Hathaway, dall'altro Come lo sai, il dramma di Reese Witherspoon, una giovane sportiva, indecisa tra due baldi ammiratori, l'atletico quanto ottuso Owen Wilson e l'uomo d'affari, fintamente in carriera, Paul Rudd. Ambientato negli anni Novanta il primo, ai giorni nostri il secondo, le due pellicole affrontano la precarietà dei legami, suggerendoci una via d'uscita che va ben oltre un banale mazzo di rose rosse.

La paura tra occidente e oriente
I superpoteri sono un lusso esclusivo ma, per quei pochi eletti che li possiedono, rappresentano anche un cruccio quotidiano. Vietata una vita normale e integrata, così come sono vietate le relazioni durature. Finisce sempre che poi si uniscono tra di loro, o che speciale e ordinario si incontrino per vivere un amore impossibile. Così accade ai due protagonisti di Sono il numero quattro, Alex Pettyfer (il bel giovane di Stormbreaker) e Dianna Agron (vista di recente nella serie televisiva Glee). Si amano ma lui è un alieno che deve portare a termine una missione pericolosissima, e lei è un'umana che sogna la fuga da un mondo che non le piace. Riusciranno insieme a vincere sulle forze dei maligni extraterrestri? Di lato oscuro si parla anche in The Shock Labyrinth: Extreme 3D di Takashi Shimizu, viaggio in tre dimensioni, dove un gruppetto di giovani vivi incontra una coetanea del regno dei morti. Il regista, autore di The Grudge, è uno dei più importanti maestri giapponesi dediti a terrore e paura. E anche stavolta occhi sbarrati e tremanti ci porteranno a indagare in cupi cunicoli impenetrabili, mondi immaginari che raccontano le nostre paure più recondite.

La rivincita di un padre
L'accettazione di un figlio handicappato è il tema del film italiano in uscita questa settimana, Il padre e lo straniero di Ricky Tognazzi. Il protagonista, Alessandro Gassman, è un padre tormentato, stanco di dover fare i conti ogni giorno con un bimbo dalla problematiche difficilmente risolvibili. La gioia dell'amore e il dolore dell'impotenza lo rendono debole, fino all'incontro con il siriano Walid che lo coinvolgerà in una fitta rete di pericoli ma lo aiuterà anche ad accogliere il figlio con una serenità rinnovata. Atmosfere che richiamano il cinema intimista di Ozpetek si mescolano a quelle più avventurose di un cinema in movimento che viaggia verso terre lontane per ritrovare il vigore per un felice ritorno a casa.

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