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Le migliori serie tv del decennio 2000-2009

Da CSI a True Blood, le serie che hanno segnato gli ultimi dieci anni.
di Mattia Nicoletti

Metodologia
Christina Hendricks (49 anni) 3 maggio 1975, Knoxville (Tennessee - USA) - Toro. Interpreta Joan Holloway nel film di Tim Hunter, Andrew Bernstein, Phil Abraham, Lesli Linka Glatter, Alan Taylor Mad Men.

mercoledì 30 dicembre 2009 - Televisione

Metodologia
Quando si stilano delle classifiche sono sempre necessarie delle premesse. Questa classifica delle migliori serie tv della prima decade del terzo millennio è stata pensata sulla base dell'unicità del concept, ovvero dell'idea, e sulla dimensione dell'audience raggiunta. A parte Mad Men e in qualche modo True Blood, le serie inserite (rigorosamente in ordine di preferenza), sono dirette al grande pubblico, per sostenere la filosofia del mainstream di qualità. È possibile realizzare prodotti televisivi di altissimo livello senza necessariamente pregiudicare il numero di spettatori.
In questa classifica, inoltre, non sono presenti le serie che sono iniziate prima del 2000, e quindi non troveremo I Soprano, Friends e Sex and The City. Per concludere è interessante sottolineare come sia rappresentata la 'classe 2004', considerata da molti come l'iniziatrice della Golden Era delle serie tv.

24 (2001)
La vita dell'agente Jack Bauer del CTU, l'unità contro il terrorismo, è segnata dal tempo. Ogni sua missione impossibile (che corrisponde a una stagione) dura lo spazio di una giornata. 24 ore per 24 episodi in tempo reale. E qui sta la genialità della serie tv ideata da Robert Cochran e Joel Surnow che hanno realizzato probabilmente il miglior show USA del millennio in un'era post 9/11. Capolavoro assoluto.

Lost (2004)
Il primo character drama in cui lo spettatore segue i personaggi ovunque essi vadano. J.J. Abrams, il Signore del Tempo, già creatore di Alias (a cui assegniamo una nota di merito), ha pensato una serie che non ha confronti. Il rapporto e l'empatia che si crea fra lo spettatore e i personaggi è la chiave del successo di Lost, a cui è concesso mettere in scena tutto e il contrario di tutto. Una pietra miliare.

CSI (2000)
Il crimine al microscopio. Un crime drama nei dettagli più estremi. La polizia scientifica di Las Vegas guidata da Grissom investiga sugli omicidi attraverso l'analisi di indizi rilevabili attraverso tecnologia, chimica e deduzione. Fondamentali sono le atmosfere fredde, verdi e blu del laboratorio che conferiscono un'impronta indelebile alla serie.

Grey's Anatomy (2004)
Il percorso di crescita di un gruppo di giovani medici. Dalla nascita all'età della maturità. Il medical drama di Shonda Rhimes si fonda sulla coerenza estrema nel mettere in scena temi e valori primari.
La voce fuori campo di Meredith Grey (a volte alternata a quella di altri personaggi) apre e chiude ogni episodio in tono emozionale a dimostrazione che incipit e chiusa sono strumenti seriali importantissimi.

Mad Men (2007)
Matthew Weiner rompe le regole, e non solo porta il mondo dell'advertising in un universo di serie "doctors, cops, lawyers", ma lo ambienta in una New York fine '50 inizio '60 in cui le convenzioni la facevano da padrone. Stilisticamente impeccabile (gli scenografi sono perfino stati dati in prestito a Tom Ford per il suo film A single man) e girato in modo minimalisticamente magistrale, Mad Men è un vero parallelo della società attuale dove le convenzioni sono nascoste dietro la maschera dell'apparenza.

Dr. House (2004)
Ispirato a Sherlock Holmes si sarebbe detto un tempo. Ispirato a Gregory House si potrebbe dire oggi. Lungo il fil rouge della deduzione un medical drama atipico fondato sulla ormai nota "analisi differenziale". È la serie tv con il personaggio più carismatico, provocatorio e cinico in assoluto. Dialoghi di livello superlativo.

Desperate Housewives (2004)
Chi avrebbe mai pensato che anche le casalinghe potessero avere dei segreti. Marc Cherry con grande spirito di osservazione costruisce una serie basata su un'ipotetica banalità e dipinge amicizie e invidie fra un gruppo di donne che hanno conquistato il pubblico con i loro intrecci ambientati a Wisteria Lane. La genialità della semplicità.

Heroes (2006)
Possedere un superpotere è tradizionalmente sempre stato considerato come un punto di forza. Se però questi superpoteri sono solamente problematici da gestire e sono una barriera verso la normalità, la situazione è differente. Chi possiede superpoteri è un diverso. Solo l'unione di essi fa la forza. Heroes è lo sviluppo seriale dell'evoluzione dei supereroi già iniziata nel cinema.

True Blood (2008)
Alan Ball ha sempre analizzato la società attuale (pensiamo ad American Beauty) e con True Blood ha deciso di mettere in scena un mondo vicino in cui i vampiri si integrano con gli umani. Questi sono i veri Vampiri 2.0. nella terra del Ku Klux Klan. La Louisiana. Insieme alla tematica razziale, la provincia americana viene criticata pesantemente mettendo sotto i riflettori anche le problematiche religiose e sessuali. Come Mad Men è un parallelo con il mondo reale attuale.

Dexter (2006)
Si poteva pensare che una serie su un serial killer di serial killer, benché trattata in parte come un crime drama potesse subire il peso della ripetitività. Tuttavia il mix di crimine, black humour e sangue, e un'evoluzione del personaggio realmente interessante fanno di Dexter un cult estremamente trasversale.

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