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Paul Newman, lo "spaccone" di Hollywood

La lunga carriera dell'attore, dagli esordi teatrali ai riconoscimenti, all'impegno sociale.
di Stefano Lo Verme

Un duro dal cuore tenero
Paul Newman (Paul Leonard Newman) 26 gennaio 1925, Shaker Heights (Ohio - USA) - 26 Settembre 2008, Westport (Connecticut - USA).

domenica 28 settembre 2008 - Celebrities

Un duro dal cuore tenero
Incantevoli occhi celesti, sorriso audace, sguardo intenso e un po' tormentato. Paul Newman non era "soltanto" un'icona del cinema e uno dei più popolari sex-symbol di tutti i tempi, ma anche un attore di enorme talento, capace di esprimere alla perfezione il malessere, le debolezze e la voglia di riscatto dei propri personaggi. Le sue più grandi interpretazioni restano quelle di "duri" dal cuore tenero, uomini che dietro una sfrontata spavalderia tentano di nascondere un'inconfessata fragilità: da Brick Pollitt, atleta alcolizzato e marito impotente di Liz Taylor ne La gatta sul tetto che scotta, a Eddie Felson, campione di biliardo vittima della propria ambizione ne Lo spaccone; dal gigolò che si adagia in una vita da mantenuto ne La dolce ala della giovinezza al playboy cinico e prepotente di Hud il selvaggio. Ma Paul Newman è stato anche il leggendario Butch Cassidy, ironico fuorilegge in un Far West al tramonto, ed Henry Gondorff, la simpatica canaglia intenta ad architettare con il socio Robert Redford una divertentissima "stangata". Il suo piglio ribelle, simile a quello di altri due miti appartenenti alla stessa generazione (Marlon Brando e James Dean), con il passare degli anni si era stemperato in uno sguardo bagnato di malinconia, in cui l'azzurro profondissimo degli occhi sembrava quasi evocare il rimpianto per una bellezza ormai avviata al crepuscolo.

Gli esordi
Paul Leonard Newman nasce il 26 gennaio 1925 a Shaker Heights, una cittadina dell'Ohio. Dopo aver rinunciato alle sue aspirazioni come pilota, decide di fare l'attore e si trasferisce a New York, dove si iscrive all'Actor's Studio. Il debutto a Broadway avviene nel 1953 in Pic-nic, e il cinema non tarda ad accorgersi di lui: dopo un mediocre esordio con Il calice d'argento (1954), nel 1956 Newman interpreta Lassù qualcuno mi ama di Robert Wise, nei panni di un giovane e ardimentoso pugile; il successo è immediato, e in breve tempo l'attore si ritrova nel novero delle grandi star di Hollywood.
Il 1958 è l'anno della definitiva consacrazione, grazie al western Furia selvaggia di Arthur Penn ma soprattutto a La gatta sul tetto che scotta di Richard Brooks, fortunatissimo adattamento cinematografico del dramma di Tennessee Williams, con Newman nel ruolo di un atleta alcolizzato sposato con l'affascinante Elizabeth Taylor. Nel frattempo sposa in seconde nozze l'attrice Joanne Woodward, con la quale nel frattempo recita ne La lunga estate calda e Missili in giardino; il matrimonio fra Newman e la Woodward dura per ben cinquant'anni, fino alla scomparsa dell'attore, e resta una delle unioni più durature nella storia di Hollywood.

Gli anni '60
Intanto, la carriera di Paul Newman prosegue con I segreti di Filadelfia (1959), Dalla terrazza (1960) ed Exodus di Otto Preminger (1960), dramma storico sulla nascita dello Stato di Israele. Nel 1961, accanto a Piper Laurie, l'attore dà vita a uno dei suoi personaggi più memorabili: quello di Eddie Felson, sfrontato campione di biliardo destinato a un amaro fallimento nel film Lo spaccone, diretto da Robert Rossen. L'anno seguente, interpreta il bellimbusto che si fa mantenere dalla matura diva Geraldine Page ne La dolce ala della giovinezza di Richard Brooks.
Nel 1963, Paul Newman è protagonista del thriller Intrigo a Stoccolma di Mark Robson e del dramma Hud il selvaggio di Martin Ritt, nella parte del figlio ribelle di un allevatore texano, al fianco di Patricia Neal e Melvyn Douglas. Nel 1966, invece, recita in due fortunati gialli: Detective's story, nel ruolo dell'investigatore Harper, e Il sipario strappato, con Julie Andrews, per la regia di Alfred Hitchcock. L'anno seguente regala un'altra prova magistrale nel film Nick Mano Fredda di Stuart Rosenberg, interpretando un carcerato che tenta disperatamente di evadere dalla prigione.
Nel 1968 debutta dietro la macchina da presa con La prima volta di Jennifer, ritratto al femminile di un'insegnante repressa in cui l'attore dirige sua moglie Joanne Woodward; la pellicola è accolta dal consenso unanime dei critici e gli vale il Golden Globe come miglior regista e la nomination all'Oscar per il miglior film. In seguito, Newman dirigerà anche altre pellicole, fra cui Sfida senza paura (1971).
Nel 1969, Paul Newman è protagonista insieme a Robert Redford del celeberrimo Butch Cassidy di George Roy Hill, in cui dà vita al personaggio del titolo: un bandito che, insieme al suo compare Sundance Kid, svaligia i treni dell'Union Pacific. Butch Cassidy ha un enorme successo e diventa un classico della New Hollywood, mentre il sodalizio fra Newman e Redford sarà rinnovato nel 1973 con la commedia La stangata, storia dell'ingegnosa truffa organizzata da due vivaci imbroglioni nel famosissimo film di George Roy Hill.

Gli anni '70 e '80
Negli anni '70, dopo essere stato diretto da John Huston ne L'uomo dai sette capestri (1972) e L'agente speciale Mackintosh (1973), recita nel film catastrofico campione d'incassi L'inferno di cristallo di John Guillermin e Irwin Allen (1974), in mezzo a un cast di superstar che include nomi del calibro di Steve McQueen e Faye Dunaway. Nel 1976, invece, è un inedito Buffalo Bill nel dissacrante Buffalo Bill e gli indiani, firmato da Robert Altman.
Nel corso degli anni '80, Paul Newman si conferma interprete di primissimo piano grazie a titoli quali Diritto di cronaca di Sydney Pollack (1981), in cui viene messo sotto accusa dalla reporter Sally Field, e Il verdetto di Sidney Lumet (1982), un magnifico dramma giudiziario in cui Newman regala l'indelebile ritratto di un avvocato alcolizzato e alla deriva. Nel 1986 torna a vestire i panni dell'asso del biliardo Eddie Felson, questa volta accanto a un giovane Tom Cruise, ne Il colore dei soldi di Martin Scorsese, per il quale si aggiudica finalmente il premio Oscar come miglior attore, appena un anno dopo aver ricevuto l'Oscar alla carriera.

Le ultime interpretazioni
Nel 1990, Newman recita accanto alla moglie nell'apprezzato Mr. & Mrs. Bridge, diretto da James Ivory, mentre nel 1994 è alle prese con un personaggio crepuscolare nel melodramma La vita a modo mio di Robert Benton. La sua definitiva apparizione sul grande schermo risale al 2002, quando Newman si congeda dal mondo del cinema con una grandiosa interpretazione nei panni di un anziano boss del crimine nel film drammatico Era mio padre di Sam Mendes. Il suo ultimo impegno come attore è però nel cast corale della miniserie televisiva Empire falls (2005), ancora una volta (l'ultima) insieme alla Woodward, prima del ritiro dalle scene.

I riconoscimenti, le passioni, l'impegno sociale
In oltre mezzo secolo di carriera, Paul Newman ha guadagnato una quantità impressionante di riconoscimenti: oltre all'Oscar per Il colore dei soldi, ha vinto un Oscar alla carriera nel 1986 ed ha ottenuto dieci nomination (nove come attore e una come produttore). Fra gli altri trofei conquistati: un premio a Cannes per La lunga estate calda, un Orso d'Argento a Berlino per La vita a modo mio e tre Golden Globe (di cui uno alla carriera nel 1984). Oltre che per il cinema, Paul Newman era noto anche per la sua passione per le corse automobilistiche (lui stesso è stato un formidabile pilota). Molto impegnato sul fronte della lotta per i diritti civili e in numerose cause di beneficenza, era da sempre un attivo sostenitore del Partito Democratico, ed era intervenuto spesso nelle campagne elettorali di vari candidati. Sposatosi due volte, Newman ha avuto in tutto sei figli, un maschio e cinque femmine; il suo primogenito, Scott, è morto di overdose nel 1978, a soli 28 anni. In ricordo del figlio, l'attore aveva fondato lo Scott Newman Center, un centro per la prevenzione contro la tossicodipendenza.

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