Una prova dell'esistenza in vita del cinema italiano
Dicembre e le feste hanno determinato il grande successo di pubblico dei dvd di (e con) Nanni Moretti. È un ottimo segnale; significa sorriso, impegno, freschezza, intelligenza. Significa qualità. E non sempre la qualità si sposa col successo commerciale, anzi, quasi mai. Ribadisco, un bel segnale. Un'indicazione che ci rassicura: il pubblico, anche quello vasto, non vive solo dei Pirati dei Caraibi o dell'Uomo ragno, o delle vacanze in giro per il mondo. Ho spesso scritto, e detto, che Nanni Moretti è una delle poche (o magari l'unica) prova dell'esistenza in vita del cinema italiano. Sa raccontare, soprattutto sa scrivere. Non è solo uomo di macchina da presa, di immagine, ma autore vero. Vuol dire che i temi seri e dolorosi, profondi, e sì, difficili, non gli sono preclusi. Il suo percorso artistico è lì a dimostrarlo. Quando era giovane i giovani si identificavano in lui, da adulto ha dato indicazioni che sono diventate tormentone e costume: "dì qualcosa di sinistra" a D'Alema. La sua appartenenza, la sua militanza si è espressa con la giusta faziosità, ma sempre spiegata, spesso condivisibile e mai "dolosa". Qualche volta è scivolato, ma senza uscire di strada, come ne Il caimano, ma perché gli avevano chiesto un compitino politico, lo avevano tirato per la giacca, lo avevano indotto a non essere lui. I film di Moretti sono importanti, si fanno guardare e insegnano. E lo fanno divertendo. Una formula che appartiene a pochissimi autori. In Italia solo a lui.
Le prime quattro uscite sono: Ecce Bombo, Sogni d'oro, Palombella rossa, Il portaborse.

Ecce bombo
In Ecce Bombo (1978) il 23enne Nanni presenta un certo mondo giovanile, esteso, quasi generale: la musica, i discorsi, gli studi, la politica. Il tutto in scioltezza e felicità, senza la cattiveria del cinema di adesso.

Sogni d'oro
In Sogni d'oro ('81) Moretti è ancora sui giovani, naturalmente. Sono passati tre anni da Ecce Bombo, e qualcosa è cambiato, si è evoluto. Minore entusiasmo e maggiore critica verso quel mondo. Non solo si guarda, ma si detesta. Amarezza, ma ancora divertita.

Palombella rossa
In Palombella rossa ('89) Michele, comunista, colto da amnesia, usa una partita di pallanuoto per rimettere insieme la sua memoria. Metafore e simboli complessi e importanti, ma rappresentati alla Moretti. Dunque efficaci e "divertenti". Il film è considerato un modello assoluto.

Il portaborse
Il Portaborse ('91) presenta un Nanni diverso, semplicemente perché il film non è diretto da lui, ma da Daniele Luchetti. Moretti è solo attore, dunque si carica di responsabilità minori. Il film dichiara che la politica è cinica e corrotta. Lo si sapeva già, ma Moretti lo rappresenta a modo suo, con efficacia maggiore.