Assieme a Jay Livingston ha composto la celeberrima Que sera, sera e formato una delle più grandi coppie (dopo Rodgers e Hammerstein, ma prima di Leibere Stoller) di compositori americani del Novecento.
Il primo incontro era avvenuto. alla Wharton School della Pennsylvania University nel 1937: ciao Jay, ehi Ray, e via. Due studentelli di business con il pallino della musica, esibizioni universitarie, poi via per alzare qualche dollaro sulle navi da crociera, come due Confalonieri e Berlusconi qualsiasi. E invece quello era stato l'inizio di 45 anni di sodalizio musicale: i due vinceranno tre Oscar e faranno vendere 500 milioni di dischi: Evans scrive le parole, Livingston butta dentro la melodia e la voce ce la mette qualche faccia da copertina, Doris Day o Nat King Cole o Dean Martin o chi per loro.
Evans e Livingston diventano i guru musicali della Pararnount e Billy Wilder li immortala brevemente in questo ruolo nel suo Viale del Tramonto. L'Oscar numero uno era arrivato nel 1948 per la commedia western Paleface; voce e viso pallido erano quelli di Bob Hope, e la canzone premiata era Buttons and Bows (sarà Dinah Shore a renderle ancor più giustizia a queste parole che rimbalzarlo sulla prateria vogliose di finire in città: «Let's go where l'll keep on wearin'/ Those frills and flowers and buttons and bows?/Rings and things and buttons and bows»). Il vecchio West porterà fortuna ai due anche con il tema della serie tv Bonanza. Sarà per contro la melodia fischiettata da un partigiano italiano che si finge cieco nel film La Spia del Lago, del 1950, la canzone è Mona Lisa, il lago è quello di Orta. Una prova che il loro talento nel trovare melodie appiccicose e le parole giuste per dirlo non conosceva confini: un'altra arriverà con Silver Belis, tra le più amate canzoni di Natale nel mondo anglosassone, e un altro grande exploit per il paroliere ebreo. Ma ancor più successo, e un terzo Oscar arriveranno nel 1956 con L'uomo che sapeva troppo di Alfred Hitchcock e quella canzoncina con cui Doris Day stempera il dramma: Que sera, sera.
