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Il messaggio è quello di sempre: se vuoi essere eterno, immortale, devi amare.
Tutti i personaggi del film sono dei perdenti. Vivono ma è come se fossero morti. Moretti, ingegnere, che si dimette e non ha prospettive. La Buy che fa la parte di una regista di un film sulla crisi di una fabbrica e dei suoi lavoratori che non riesce a concludere perche tutto le sembra finto. Anche il "famoso" attore italo-americano (Turturro) anch'esso in crisi di identità che si lascia andare ad improvvisazioni non gradite alla regista non aiuta la conclusione del lavoro.
La stessa Buy, gia piu volte separata, riceve dall'ex una feroce critica sull'incapacità di relazionarsi con le persone. Le sorti della fabbrica e degli operai non sono mai chiare.
Tutto e tutti apparentemente sani, ma in realtà vivono una lunga agonia.
Tra i protagonisti spicca l'anziana madre (e nonna), gia professoressa di latino e greco, ammalata e con poco tempo rimastole. Ma è l'unica che riesce ancora a vivere, cioè ad amare, a sognare, a desiderare, a progettare.
Ed è l'unica che riesce con la nipote, poco convinta liceale al primo anno, a farle amare il latino, con pochi suggerimenti, ma che sembrano provenire piu dal cuore che dall'intelletto (per la madre della ragazza, la Buy, il latino è importante perche insegna "a ragionare")
Ecco il rapporto tra l'anziana donna ("mia madre") e la nipote credo sia la chiave di volta del film. Così anche le testimonianze e i ricordi degli ex allievi raccontanti a 2 increduli figli che sembrano dai loro volti scoprire una madre mai così conosciuta.
Tutti senza futuro quindi, senza prospettive quindi morti. Tranne la madre, viva nella sua vita piena, e dopo nei ricordi, nel futuro, nella capacità di amare degli allievi e soprattutto della nipote.
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
