Mia madre |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 106 min.
- Italia, Francia, Germania 2015.
- 01 Distribution
uscita giovedì 16 aprile 2015.
MYMONETRO
Mia madre
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Enciclopedia laica dell'esistenzadi enrico danelliFeedback: 6332 | altri commenti e recensioni di enrico danelli |
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lunedì 18 maggio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
C'è tutto, tranne Dio e l'assenza è tanto prevedibile (Moretti è non credente) quanto clamorosa in un film che parla di un lento trapasso. Si può essere d'accordo o meno con questa visione della vita (e della morte): senz'altro però in questo film c'è sia la sintesi di secoli di cultura occidentale laica sia il catalogo quasi completo di sentimenti intimi, di paure e ansie moderne, di aspirazioni e finzioni umane tanto diffuse quanto difficili da raccontare, almeno ai livelli eccelsi qui raggiunti. L'esperienza intima del regista (tutto sommato una storia semplicissima) trascende la vicenda personale: ovviamente ciò che fa di questo film un capolavoro è la cultura, la sensibilità e il cuore di chi racconta la vicenda dietro la cinepresa. La madre ispiratrice del film non è quindi solo la madre biologica, ma è la cultura classica in cui Moretti è nato e in cui ha formato il suo pensiero. Il film è una dichiarazione di amore per queste due madri presenti in egual misura nei 106 minuti di spettacolo: la valenza e attualità del latino emergono onnipresenti per la necessità di logica, di ragionamento e di sintesi che il relativo studio richiede ("non accontertarti mai della prima definizione sul vocabolario" dice la nonna alla nipote Livia, ma continua a cercare). Focus quasi esclusivo su Margherita, portatrice delle ansie e delle paure di tutti noi, in primis il senso di inadeguatezza che ci coglie di fronte a certi problemi (Margherita sembra piuttosto impacciata nelle vicende di casa e nell'assistere la madre) e sul lavoro che facciamo tutti i giorni (il film di Margherita sembra più una sitcom che un film impegnato sui temi del lavoro). Poi, attraverso le sue vicende, una miriade infinita di altri temi: rapporto madre figlia, compromessi sul lavoro, ipocrisia e finzione in quello che si fa, cinismo nei rapporti con gli altri, speranze di un mondo migliore, equità sul lavoro, cinema finto vs cinema vero, etc. In contrapposizione a Margherita incapace di trovare una soluzione alla propria vita, il fratello Giovanni assume un atteggiamento atarassico che lo porta a lasciare il lavoro e a dedicarsi alla madre morente: soluzione non alla portata di tutti i comuni mortali, ma sicuramente affascinante e già proposta in Caos Calmo. In definitva emerge una umanità con pochi strumenti a sua disposizione, anzi nessuno, e poche speranze, anzi una: quella di tramandare il ricordo di se stessi attraverso la cultura che si fa e si insegna. Triste, ma la nuda verità in un mondo senza Dio.
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