Titolo originale | L'Homme qu'on aimait trop |
Titolo internazionale | In the Name of My Daughter |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 116 minuti |
Regia di | André Téchiné |
Attori | Guillaume Canet, Catherine Deneuve, Adèle Haenel, Jean Corso, Judith Chemla Pierre Michiels, Even Zakine, Chloé Benzimra, Benoît Sarocchi, Claude Ettori, Sylvie Batby, Lola Colombier, Christophe Glachant, Pierre Bérillon, Guillaume Jean Lefebvre, Tanya Lopert, Paul Mercier (III), Aude Zézé, Mauro Conte, Hugo Sablic, Jean-Pierre Getti, Pascal Mercier (II), Tamara De Leener, Jean-Marie Tiercelin, Peter Bonke, Laetitia Rosier, Noël Simsolo, Yani Redjala, Christian Bianchi, Jean-Claude Bernard, Ali Af Shari, Hubert Rollet, Simon Derycke, Jean-Baptiste Derycke, Jean Vincentelli, Jean-Paul Sourty, André Corbi, Brigitte Le Barz, Grégoire Taulère, Ludovic Redhon, Didier Landucci. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 24 marzo 2019
Al Box Office Usa L'Homme Qu'On Aimait Trop ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 275 mila dollari e 14 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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1976. In seguito al fallimento del suo matrimonio la giovane Agnes Le Roux si trasferisce dall'Africa al Sud della Francia dove vive sua madre Renee che è proprietaria del Palais de la Mediterranee Casino a Nizza. La ragazza si innamora di Maurice Agnelet che è il consigliere della donna. L'uomo è sposato ed ha più di una relazione ma Agnes è disposta a tutto per lui. Ivi compreso votare in consiglio di amministrazione contro la madre in favore di un concorrente che le è stato presentato da Maurice e che è in odore di mafia. Il senso di colpa la perseguiterà spingendola a tentare il suicidio. Poco dopo Agnes sparirà senza lasciare traccia. Il primo ad essere sospettato è Agnelet ma in assenza di cadavere non è possibile imputarlo. Trent'anni dopo i fatti Renee chiede la riapertura del caso.
André Techiné si ispira a un fatto di cronaca realmente accaduto e documentato nel libro "Une Femme face à la mafia" scritto dal figlio di Renee Le Roux. Ciò che però più interessa al regista non è la ricerca della verità da parte di un'anziana madre che non si arrende dinanzi a una giustizia che ritiene in errore. Quello che l'ha affascinato è il rapporto di assoluta passione che si era andato ad instaurare tra Agnes e Maurice. Le lettere della giovane donna contenevano espressioni come:Ti amo come devi essere amato, con eccesso, follia ardore e disperazione".
Chi si attendesse da queste premesse un melò dalle tinte accese rimarrà deluso. L'amore e la passione ci sono ma vengono attenuati da una trama di intrighi, furti, richieste di eredità, aspettative di carriera deluse, mafia italo-francese nell'ombra ed altro ancora.
È un film che nasce vecchio quello di un regista che un tempo (anni luce fa) sperimentava sul tema della passione con film come Rendez-vous, che ha saputo offrirci la leggerezza della commedia di qualità e che adesso sembra adagiato su un professionismo privo di guizzi che si appoggia fondamentalmente sul professionismo di attori collaudati.