Al via le riprese del secondo lungometraggio di Guido Lombardi.
di Fiorella Taddeo
Ad interpretare il ruolo di Peppe O' Sciomèn, ex rapinatore ormai in "pensione" e sull'orlo della depressione, ci sarebbe potuto essere Gerard Depardieu, seriamente interessato, dicono i produttori, a Take Five, secondo lungometraggio di Guido Lombardi che proprio ieri a Napoli ha iniziato le riprese. Ma motivi di copione e, soprattutto, di gestazione della sceneggiatura (inizialmente pensata per Abel Ferrara), hanno suggerito al 38enne regista napoletano, vincitore con La-bàs/Educazione criminale del Leone del Futuro a Venezia, di preferire il partenopeo Peppe Lanzetta al divo francese. Si, perché quello che si annuncia essere un gangster movie ambientato nella Napoli sotterranea, tra fogne e monumentali acquedotti, è nato pensando a cinque fisicità, cinque personalità ben definite. Con l'attore e scrittore Lanzetta, ci sono Gaetano Di Vaio (anche produttore), Carmine Paternoster (visto in Gomorra e L'intervallo), Salvatore Ruocco e Salvatore Striano (nel cast di Cesare deve morire), volti segnati, trascorsi e percorsi artistici non proprio accademici, tutti e cinque anime imprescindibili del film di Lombardi, il racconto cinematografico di una rocambolesca rapina. Il sogno di questa "banda del buco" è quello di depredare il caveau di una banca, scrigno prezioso di denaro che per questi cinque outsider della società significa riscatto, fuga, una nuova vita. "Il cast è molto forte - commenta Gianluca Curti di Minerva Pictures che con Figli del Bronx e Dario Formisano di Eskimo producono il film - Prevediamo una visibilità internazionale. C'è il tipo di storia che può affascinare platee non solo italiane".
Primo ciak in una piscina pubblica. "È lì che si incontrano per la prima volta i personaggi per organizzare il colpo - spiega Lombardi - Girerò seguendo proprio l'ordine della sceneggiatura. Questo permetterà agli attori di aderire ancora meglio ai ruoli. È un film di genere, che consapevolmente fa ricorso ad archetipi classici. Ma avrà anche un'atmosfera quasi teatrale, dato che parte del racconto si svolge in un ambiente particolare, uno studio fotografico, dove i cinque organizzano il colpo".
Proprio le location sono tra gli aspetti più interessanti del set, che verrà quotidianamente raccontato al popolo della rete con un blog . "Ho scoperto una nuova Napoli e luoghi di grande suggestione - continua il regista - Gireremo in un'enorme cisterna costruita sotto Capodimonte dai Savoia. Ripercorreremo parte dell'acquedotto partenopeo e anche il Tunnel Borbonico scavato nel tufo. Per il caveau nessuna banca ha autorizzato le riprese. Quindi ricostruiremo la filiale nella Piazza Telematica di Secondigliano e nel fastoso salone della Camera di Commercio di Napoli". Perché questo titolo Take Five? "È ispirato ad un classico del jazz registrato da Dave Brubeck nel 1959 - spiega Lombardi che sta lavorando anche alla biografia di Gaetano Di Vaio per Einaudi - Fu il primo singolo jazz a vendere oltre un milione di copie. Divenne celebre per l'uso di un atipico ed irregolare tempo quintuplo in cinque beat, da cui deriva il suo nome. Letteralmente significa prendine cinque".