Theodore (J.Phoenix) di professione scrive lettere d’amore per chi non sa scrivere, non sa esprimersi, non ha tempo. Ma Theodore si trova ugualmente in una fase critica della sua vita personale. Sta per divorziare, quindi soffre di solitudine ,quasi conseguentemente di depressione..
Trova contatto,affinità e comprensione con Samantha. Samantha è soltanto una intelligenza artificiale, un prodotto di OS1(sistema operativo) Una intelligenza artificiale forse dei tempi che verranno, ma senza una posizione mentale fissa, al contrario con evoluzione e variazione a seconda dei tempi e delle circostanze. In fondo come sono, o come dovrebbero essere, gli umani.
Theodore e Samantha vivono tutte le fasi dell’amicizia, della comprensione,dell’innamoramento. Anche della passione. Anche del godimento fisico, che si avvicina all’automasturbazione. Ma Samantha è un essere virtuale,che si è evoluto nei sentimenti,nella passione e nell’erotismo. Non ha fisico. Non ha carne. Samantha ne è cosciente e propone,per colmare la lacuna, l’incontro di Theodore con una giovane,bella,prosperosa donna che dovrebbe sopperire alla sua inevitabile carenza. L’incontro non ha il successo conclusivo che si prospettava. Forse è vero che “senza i sentimenti la sessualità si estende simile a un deserto dove si muore di tristezza” (Milan Kundera: “L’Ignoranza”).
Una prima lettura del film,la più semplice,superficiale,immediata,fa riflettere sulla comunicazione nel prossimo futuro, che ,in fondo, riflette già in parte quella attuale. I rapporti virtuali, i sentimenti espressi attraverso internet, con persone che non si conoscono e forse mai si conosceranno.
Ma al di là di questa prima analisi, emerge una interpretazione più complessa.
I sentimenti, i rapporti umani, l’amore tra uomo e donna, la tenerezza, i rapporti fisici, sono snaturati e sconvolti dalle complicazioni della vita. Come il matrimonio di Theodore. Lo dice Catherine, la moglie, compagna sin dalla adolescenza “tu non sai amare perché non accetti le complicazioni e gli ostacoli della vita quotidiana”. L’amore virtuale è privo di tante complicazioni e avversità. Qui i sentimenti possono manifestarsi allo stato puro, originario, ma manca la carne, manca il rapporto fisico inteso in senso complessivo.
Il tema quindi esposto da “LEI” (Her) supera i limiti della vicenda narrata.
Una sceneggiatura perfetta (meritato l’Oscar 2014) unisce l’inizio con la fine. Theodore scrive all’inizio una lettera a Chris, da professionista del ruolo, rimpiangendo il tempo e le occasioni perdute. Theodore, alla fine, scomparsa ormai, come era inevitabile, Samantha con tutto il sistema operativo OS1, ora da uomo, non più professionalmente parlando, scrive alla moglie perduta , Catherine,rimpiangendo le occasioni perdute.
Grande interpretazione di J. Phoenix.Dello stesso livello quello vocale di Samantha: in America Scarlett Johansson, in Italia Micaela Ramazzotti.
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