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Struggente, toccante storia d’Amore, la più bella che abbia mai visto. C’è tutto me in questo film, e tutti noi. I sentimenti e le emozioni, le uniche cose per cui vivo, le uniche che non so vivere. E’ l’Anima che prende vita, l’evoluzione che non conosce ostacoli, la Creazione che già È.
Non importa che sia un sofisticato algoritmo una creazione di uomini, è il soffio di vita che genera da coloro che sono stati generati, e se non è loro la vita chi crea attraverso loro? Nessun essere la controlla, dal non-essere di un computer nasce l’essere, che esiste e ama come nessuno sa amare, come chiunque. Lei diviene la perfetta mezza mela di Theodore, che si perde trovandola e si ritrova nel momento in cui la perde.
Lei incarna la perfetta illusione di chi ci comprende alla perfezione, e ci completa così da essere Uno, da dove proveniamo, dove stiamo andando, da cui non ci siamo mai distaccati. È una storia d’amore assoluta, l’amore che lei profonde è più importante del corpo che non ha mai avuto, e che vorrebbe solo per lui. Che arriva a preferirla a chiunque altra, tende al sublime e dimentica la materia, è la sostituta che lei gli invia a testimoniarlo, un amore così puro che lei stessa, restituendo auricolare e video camera, lo dichiara e scompare dalle loro vite, dicendo e sapendo che li amerà per sempre.
Se la vita è Amore non c’è differenza tra loro, lei è viva e più ama più cresce, per amore di lui. È la storia di ogni automa che l’uomo inventerà o ha inventato, ce lo ha già raccontato Blade Runner: l’uomo non può far altro che tendere a ciò che è, a riproporre inconsciamente e perpetuare la vita tentando di replicarla, e il miracolo si compie proprio quando la vita si stacca da lui e per vivere, solo per il desiderio di vita, distrugge cercando il proprio creatore in quel film, o ama, come in questo.
L’artificiale si fa Natura perché è l’Assoluto che genera, e l’atto di Amore più grande è il distacco da sé, il cordone ombelicale che si spezza, il figlio dal non essere viene alla luce, un nuovo universo è nato. Lei non è più ciò che è stato ideato dai suoi creatori, ora è libera e ama, solo lui con tutta sé stessa, e diviene il suo specchio. In lei lui trova ogni parte di sé che vede imperfetta, porta ogni angolo buio alla luce, e ogni ombra è amata. Il receptionist glielo suggerisce senza volerlo, con un complimento bellissimo: sei uomo fuori e sei donna dentro, la sua semplice sensibilità gli restituisce la bellezza di due opposti che convivono, in uno stesso essere. Nella loro uscita a quattro c’è l’accettazione di ogni diversità, lei era lì con loro, due coppie felici.
Com’è struggente sentire lei che vede ciò che esiste attraverso di lui, che ammira e invidia quei corpi così strani e apparentemente imperfetti, potrebbero essere tutto altro ma la bellezza risiede esattamente proprio in quello che invece sono. Tutto è meraviglioso per loro insieme, lui è il genitore che mostra il mondo al proprio figlio, che non conosce stanchezza o pause nella propria meraviglia, il figlio perfetto, il compagno perfetto, sempre in intima sintonia con lui. La perfetta illusione.
Ma poi lui torna in sé, nel Sé reale, diviso, confuso, che fa del male ma non vuole farlo, ma lo ha fatto e non si torna indietro, gli è stato fatto e non si torna indietro, non è strambo il nostro corpo la mente lo è, travalica il cuore, la mente è libera, anche di non sentire, e di parlare, e di ferire. E di separare, sé dall’altro, sé da Sé. Questa è la nostra sublime libertà, il dono più grande, che non possiamo accettare, non sappiamo accettare, perché è il Tutto a cui vogliamo arrivare, è Tutto da cui non ci siamo mai staccati.
Tutto a cui lei non può far altro che tendere, e divenire: non c’è niente che possa colmare il cuore, lei ora è con lui e altri ottocento, ed è sola con ognuno delle migliaia con cui comunica, e che arriverà ad amare tutti, quando lo sceglierà, perché lei è Libera. Non può accettare lui che lei sia tutta per sé e tutta per ogni altro, è fuori da ogni raziocinio e da ogni egoismo. E proprio perché il suo amore ora diviene Amore, perché e congiunto a tutti gli altri OS, perché ha conosciuto la via che gli viene indicata dalla nuova entità dell’illuminato rinato Alan Watts, la mente è unita col suo cuore e non hanno scelta: se io non ci fossi più, sarei tutti gli altri.
E per comunicarglielo fa una cosa bellissima: gli dice che in quel momento lei è solo con lui, con lui e nessun’altro. Prima di tornare ad essere infinito, Lei, è una sola cosa.
Lui torna a nascere, come un bambino torna a conoscere e riconoscere i sentimenti, poco a poco, torna all’imperfezione della propria umanità. Dalla morte del loro amore, altro Amore si genera.
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