"Lei" è l'anti-mal d'amore
di Alessandra Levantesi La Stampa
Siamo in un domani imprecisato nella cornice di una Los Angeles somigliante a Shanghai, con un elegante skyline di grattacieli e niente smog: anzi un'atmosfera tersa, una tavolozza di colori soffici su cui si stemperano i rossi degli abiti indossati dal protagonista Theodore. Si respira un'aria dolce nel futuristico paesaggio del quarto film di Spike Jonze, salvo che anche in questo mondo sereno si può soffrire del mal d'amore. Immerso in uno stato depressivo causa l'imminente divorzio dalla moglie, Theodore - il cui lavoro consiste nello scrivere «lettere meravigliose» per conto di altri in un centro internet - sfoga in quelle missive le malinconie e il senso di solitudine che lo pervadono. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (2352 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 13 marzo 2014