L'amore, una voce e niente più
di Valerio Caprara Il Mattino
Una concentrazione dolcissima. I sensi immersi in un gioco di seduzioni e stupori. Poi, quando lo schermo si spegne, ti metti a pensare con emozione asciutta, un po' stordito ma vigile, gli impulsi della mente e i battiti del cuore rallentati per prolungare l'eco di un mondo così incredibilmente vicino, così irrimediabilmente remoto. La visione di «Lei» («Her»), uno dei film candidati all'Oscar e quello che l'ha vinto per la migliore sceneggiatura, ha bisogno un impegno forte, ma nient'affatto arcigno: lo spettatore può entrare negli scenari geometrici, minimalistici, affabili di una città avveniristica ma non troppo, i suoi colori tenui e i suoi design levigati, i suoi riti societari condotti da persone reali senza spessore, amichevoli senza passione, infelici senza dolore a condizione che scatti un transfert d'immedesimazione. [...]
di Valerio Caprara, articolo completo (3093 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino 13 marzo 2014