Lei |
||||||||||||||
Un film di Spike Jonze.
Con Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams, Rooney Mara.
continua»
Titolo originale Her.
Drammatico,
durata 126 min.
- USA 2013.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 13 marzo 2014.
MYMONETRO
Lei
valutazione media:
4,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'impossibilità di un amore unico nel suo genere.di Great StevenFeedback: 70013 | altri commenti e recensioni di Great Steven |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
venerdì 1 gennaio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
LEI (USA, 2014) diretto da SPIKE JONZE. Interpretato da JOAQUIN PHOENIX, SCARLETT JOHANSSON (voce), AMY ADAMS, ROONEY MARA, OLIVIA WILDE, CHRIS PRATT, PORTIA DOUBLEDAY, LUKA JONES, MATT LETSCHER, BRIAN COX (voce), KRISTEN WIIG (voce), SPIKE JONSE (voce)
Theodore è un uomo solitario che vive in un futuro a noi non troppo lontano, in una società globalizzata dove la tecnologia domina ogni singolo ambito della vita umana. Di mestiere, egli scrive lettere per conto di altri soggetti, e il suo lavoro è molto apprezzato e riconosciuto presso tutto il suo staff di colleghi. Quando viene a scoprire che è stato messo in commercio un sistema operativo costituito da un computer intelligente e parlante, in grado addirittura di crescere attraverso l’esperienza e di provare emozioni, ne acquista un esemplare, e imposta il suo funzionamento su una voce femminile, corrispondente a Samantha. Il suo rapporto con l’OS (così viene denominato il sistema operativo con voce e intelligenza propria) va costantemente migliorando, e per Theodore, recentemente divorziato e a pezzi dal punto di vista sentimentale, la cosa è un autentico toccasana. Finché le cose non iniziano a prendere una piega decisamente più complicata quando l’uomo si innamora di Samantha, priva di un corpo in quanto la sua esistenza è del tutto reclusa all’interno di un hard disk. Desideroso di un contatto amoroso e soprattutto umano, Theodore si illude di poter risolvere il suo dramma interiore coltivando il suo rapporto con Samantha, ma scoprirà ben presto verità che lo destabilizzeranno, ad esempio il fatto che Samantha è deperibile come tutti gli OS e che, contemporaneamente alla loro, lei intesse anche altre relazioni sentimentali con altri utenti. Parallelamente alla storia d’amore di Theodore, il film analizza anche le difficoltà di coppia di Amy e Charles la delusione per principio di Catherine, l’ex moglie del protagonista, e la temporanea sbandata di quest’ultimo per Amelia, una donna affascinante conosciuta in un’uscita serale. Il merito principale di Her sta nell’aver disegnato, con un tratteggio molto fine, lucido e limpido, un futuro tutt’altro che distopico, dove gli esseri umani convivono con le loro creature elettroniche e tecnologiche senza che queste prendano il sopravvento e paralizzino la loro vita con un dominio incontrastabile che elimina alla radice la privacy e rende tutto visibile e fruibile agli occhi di un potere tirannico. Ma non solo: racconta anche una love story toccante che parte da un presupposto originale e lo sviluppa grazie alla raccolta di tutti quei dettagli e delle innumerevoli sottigliezze psicologiche che costruiscono qualunque rapporto amoroso umano, con la differenza sostanziale che l’uomo è in carne ed ossa e la donna esprime la sua essenza soltanto attraverso la sua componente fonetica, ovvero mediante tutto ciò a cui ci si può riferire parlando di lei. Jonze aveva fatto centro con le trame sofisticate e lievemente astruse con l’intelligente Essere John Malkovich, la cui complicatezza ragionata e formidabile gli impedì il successo al botteghino; con questa pellicola, aggiunge al suo abituale ingrediente, che comprende prima di tutto una bizzarra creatività e un genio demiurgico davvero strabiliante, il tocco di classe rappresentato dall’amore, il sentimento che, anche nella finzione cinematografica, dà forma alle circostanze su cui si articola e si muove il mondo. Uno splendido J. Phoenix rende il personaggio principale interessante e tormentato, un individuo che la solitudine sembra torturare e che proietta sulle donne, reali o immaginarie, che frequenta, il suo egoismo, la sua insicurezza, ma specialmente il suo disperato bisogno di affetto che, nonostante un milione di sforzi, non riesce a colmare decentemente. Nella versione originale, la voce di Samantha è affidata a S. Johansson, mentre da noi la doppia una straordinaria Micaela Ramazzotti, ancora più brava a partecipare solo vocalmente di quando invece recita anche col corpo. La pellicola costituisce pure un esempio di come si possono combinare efficacemente insieme due generi filmici così agli antipodi, la fantascienza e il cinema sentimentale: l’esperimento, per merito di una troupe tecnica coordinata alla grande e di un cast artistico molto fuori dall’ordinario (in senso naturalmente positivo), sortisce lo stesso identico connubio che fa il cacio sui maccheroni, ossia le due anime si incastrano perfettamente, vanno di pari passo e, in una maniera o nell’altra, risultano felicemente complementari. Vinse nel 2014 l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale, che sicuramente è il suo innegabile pezzo forte.
[+] lascia un commento a great steven »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Great Steven :
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||