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luk.colombo
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martedì 29 gennaio 2013
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appunto, da non prendere sul serio
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Sì, però mi pare che qui prendano moooolto sul serio il film e parlino, addiruttura, di capolavoro. Tu dici bene. Una caratteristica dello spaghetti western (un genere che ci ha dato un paio di capolavori, qualche bel film e molta spazzatura) è quella di ridurre il West a sfondo per un teatrino di violenza del tutto sganciato dalle dinamiche del contesto storico. Ora, l'operazione di Tarantino da questo punto di vista è un po' ambigua, perché dà l'illusione di affrontare il (gigantesco, complesso e contraddittorio) tema dello schiavismo (credo che abbia rilasciato anche delle interviste in tal senso) quando invece, piuttosto, lo sfrutta per creare un meccanismo narrativo in cui sia facile identificarsi con la vittima e detestare il carnefice.
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Sì, però mi pare che qui prendano moooolto sul serio il film e parlino, addiruttura, di capolavoro. Tu dici bene. Una caratteristica dello spaghetti western (un genere che ci ha dato un paio di capolavori, qualche bel film e molta spazzatura) è quella di ridurre il West a sfondo per un teatrino di violenza del tutto sganciato dalle dinamiche del contesto storico. Ora, l'operazione di Tarantino da questo punto di vista è un po' ambigua, perché dà l'illusione di affrontare il (gigantesco, complesso e contraddittorio) tema dello schiavismo (credo che abbia rilasciato anche delle interviste in tal senso) quando invece, piuttosto, lo sfrutta per creare un meccanismo narrativo in cui sia facile identificarsi con la vittima e detestare il carnefice. Insomma un giochino abbastanza furbo, a mio parere, in cui il prezzo pagato è quello di una reinvenzione un po' troppo disinvolta e superficiale della storia. Un giochino che tutto sommato funziona, questo non lo nego, anche se la seconda parte del film è un po' prolissa e dopo un'ora e mezza mi è ritornato in mente il mutuo della casa...
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