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Se il film va bene, nascerà un nuovo duo comico

Salvi e Battista presentano la commedia Una cella in due.
di Luca Marra

Enzo Salvi e Maurizio Battista, protagonisti di Una cella in due di Nicola Barnaba.
Maurizio Battista (66 anni) 29 giugno 1957, Roma (Italia) - Cancro. Interpreta Angelo Zingoni nel film di Nicola Barnaba Una cella in due.

giovedì 3 marzo 2011 - Incontri

Scusate tutti”, riaccese le luci dopo la proiezione, Maurizio Battista introduce le sue scuse “preventive” per gli eventuali sbagli da principiante al cinema. Si parla di Una cella in due, film di Nicola Barnaba interpretato, oltre che da Battista, anche da Enzo Salvi, sceneggiatore insieme a Luca Biglioni. Commedia comica di due detenuti strampalati che diventano amici, uscirà domani in un centinaio di copie ed oggi è stata presentata alla Casa del Cinema di Roma.

Un mix tra film natalizio e commedia all’italiana
Barnaba, regista televisivo, spesso collaboratore di Giorgio Capitani, è meravigliato: “Non pensavo di esordire così al cinema ma le sfide mi entusiasmano. Cercavamo un mix tra film natalizio e commedia all’italiana senza scomodare i maestri però. La cosa più difficile è stato togliere, scremare le miriadi di idee che fiorivano sul set”.
Idee e gag a tonnellate arrivano subito dai due protagonisti Salvi e Battista, accompagnati da parte del cast: Serena Bonanno, Jane Alexander e Massimo Marino, conduttore di trasmissioni tv locali popolari nella Capitale. Enzo Salvi dopo l’augurio che il film “possa regalare sorrisi senza volgarità” dichiara che “l’idea era quella di raccontare una storia e non una serie di gag”. Per Maurizio Battista i motivi dell’esordio al cinema sono invece inaspettati: “Faccio i film per non stare a casa con mia moglie. Pensate che per sei mesi ho fatto finta di andare a pesca”. E sulla sua carriera da attore sul grande schermo ci tiene a espiare delle ‘colpe’: “quando mi sono visto ne Il figlio più piccolo di Avati mi sono messo a piangere. Ho pensato di aver rovinato il quarantesimo film al Maestro; poi però ho pensato che se pure Scamarcio fa i film posso farli anche io”. Dopo l’esordio esilarante e scherzoso, il comico di Colorado Cafè si fa serio, ma sempre con simpatia: “Questo è un film di cuore, mi è piaciuto molto il mio personaggio un po’ vittima. Sono un principiante al cinema ma credo che per capire un attore bisogna vederlo al teatro, dove non si bluffa e si recita pure con la colite. Un film sincero anche se non ha il budget di Avatar” … "Sì, perché i soldi li dobbiamo vedere con gli occhialini” incalza Salvi cogliendo l’assist del suo collega.

Il mistero della partecipazione di Sara Tommasi
Nel clima di ilarità si introduce il mistero. In Una cella in due compariva anche Sara Tommasi, la showgirl coinvolta nel ‘Rubygate’. All’inizio il suo nome era sulla locandina, poi il manifesto è stato ristampato senza il suo nome che rimane sul pressbook e nei titoli di coda. La ‘scomparsa’ è subito rimbalzata sui media, ma a fare luce ci pensa Christian Lelli di Iris, distributore della pellicola: “C’è sembrato giusto togliere il suo nome affinché il pubblico del film, di adulti e bambini, non si facesse idee strane visto le recenti vicende politico-giudiziario che coinvolgono la Tommasi. E comunque il suo ruolo era solo un piccolo cameo”.
Lontano dalla conferenza Salvi e Battista ci confidano i prossimi progetti: “Se il film va bene, nascerà un nuovo duo comico. Siamo pronti a pensare alla prima commedia horror italiana”. Una battuta delle loro anche questa… o no?

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