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Jamie Bell adora la tecnologia

Il mestiere dell'attore, la motion capture 3D e l'incontro con Peter Jackson.
di Elisabetta Pieretto

L'attore Jamie Bell durante il photocall de Le avventure di Tintin - Il Segreto dell'Unicorno al Festival di Roma.
Jamie Bell (38 anni) 14 marzo 1986, Billingham (Gran Bretagna) - Pesci. Interpreta Tintin (voce nella versione originale) nel film di Steven Spielberg Le avventure di Tintin - Il segreto dell'Unicorno.

domenica 30 ottobre 2011 - Incontri

L'attore Jamie Bell è un tipo che non sa stare fermo, anche se costretto su una sedia piuttosto rigida: i piedi non smettono di accennare del tip tap e le mani tamburellano sulle ginocchia dando il tempo. Billy Elliot è sempre nell'aria, anche se l'arrivo di Tintin ne prenderà il sopravvento da qui alla chiusura della trilogia, progettata da Steven Spielberg e Peter Jackson. Lo incontriamo per capire meglio la sua esperienza con la motion capture e l'intervento di questa tecnologia fondamentale per restituire sullo schermo l'essenza delle tavole disegnate da Hergé.

Qual è il tuo rapporto con le nuove tecnologie?
Le adoro! Ho tutto, tre i-pad, ogni volta che esce un nuovo iphone lo prendo. Mi diverte molto scoprire come funzionano.

Quando ti hanno detto che il film sarebbe stato realizzato in animazione performance capture 3D ti sei allarmato?
No, devo dire che non mi sono spaventato, mi rendevo conto che il performance capture sarebbe stato l'unico in grado di portare fedelmente sul grande schermo un fumetto come Tintin. Erano già stati fatti dei film in live action, ma già il fatto che in pochi se li ricordino dimostra che non funzionavano. Realizzare un film su Tintin senza lavorare sull'aspetto visivo e grafico, così fondamentale nelle tavole di Hergé, avrebbe dato solo risultati surreali. Con il motion capture, Steven Spielberg si è calato nel ruolo di Hergé e, grazie a questa sintesi tra personaggi sintetizzati dal fumetto e ambientazioni realistiche, credo abbia ottenuto un risultato molto fedele all'originale. La performance capture amplifica la libertà di un attore e lo costringe a fare scelte creative. Tutti gli attori ne dovrebbero fare esperienza, perché non ci si concentra solo su una porzione di spazio o su un dettaglio soltanto, sei in gioco completamente e totalmente, quindi ti devi calare nel personaggio in modo totale, sia fisicamente che psicologicamente.

Molti dicono che Andy Serkis sia il migliore con la motion capture: è vero?
Andy è semplicemente il migliore attore motion capture perché tutti gli altri attori che ci hanno provato hanno fallito. Non mi sono commosso nel vedere Polar Express, non ho riso guardando A Christmas Carol. Non ho nulla contro questi film, ovviamente. In King Kong, il miglior personaggio era il gorilla stesso, ha superato tutti gli attori quanto a recitazione. Andy Serkis, in particolare nel creare Gollum per Il Signore degli Anelli, è riuscito a trasferire la propria performance in un personaggio digitale, e lo ha fatto egregiamente per le sue qualità di attore. Pare che lanceranno ancora una volta una campagna Oscar per il suo ruolo come Cesare ne L'Alba del Pianeta delle Scimmie, come era già capitato per Gollum. Ecco perché è il più bravo: perché lo dicono gli altri.

Nel corso della conferenza stampa hai affermato che il motion capture riguarda il 15% del film e che il resto è animazione allo stato puro. Ci spieghi meglio?
Se guardi le ambientazioni di questo film, tutto l'universo in cui si svolge la storia è stato completamente ricreato al computer. Non c'era nessun set, abbiamo girato all'interno di una stanza a Culver City, per questo dico che l'85% del film è costituito dalle ricostruzioni, dall'animazione CGI, mentre il 15 è dato dalle performance reali.

In che modo è entrato nel progetto Peter Jackson, ha dato delle indicazioni anche a voi attori?
Avevo conosciuto Peter ai tempi di King Kong, dove avevamo lavorato insieme. Visto che è stato produttore del film, Peter ha lavorato a stretto contatto con Steven Spielberg, seguendo tutte le fasi. È un vero fan di Hergé, conosce benissimo tutti i personaggi e ogni volta che a Steven qualcosa non tornava, lui riusciva a trovare delle soluzioni per restituire sullo schermo le vignette originali.

Spielberg e Jackson hanno pianificato una trilogia, e sappiamo che se il film avrà successo il sequel ha già la sceneggiatura pronta. Come ti senti a essere legato a un personaggio così a lungo?
La verità è che ho aspettato dieci anni per fare questo film e se c'è qualcuno pronto per una simile impresa quello sono io. E questo è quanto.

Sorride, tamburella sulle ginocchia e si congeda.

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