Uomini di Dio

Film 2010 | Drammatico, 120 min.

Titolo originaleDes hommes et des dieux
Anno2010
GenereDrammatico,
ProduzioneFrancia
Durata120 minuti
Regia diXavier Beauvois
AttoriLambert Wilson, Michael Lonsdale, Olivier Rabourdin, Philippe Laudenbach, Jacques Herlin Loïc Pichon, Xavier Maly, Jean-Marie Frin, Idriss Karimi, Abdellah Chakiri, Farid Bouslam, Maria Bouslam, Soukaïna Bouslam, Saïd Naciri, Hamid Aboutaieb, Benhaïssa Ahouari, Farid Larbi, Sabrina Ouazani, Olivier Perrier, Zhour Laamri, Fadia Assal, Rabii Ben Johail, Adel Bencherif, Abdellah Moundy, Abdelhafid Metalsi.
Uscitavenerdì 22 ottobre 2010
TagDa vedere 2010
DistribuzioneLucky Red
MYmonetro 3,29 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Xavier Beauvois. Un film Da vedere 2010 con Lambert Wilson, Michael Lonsdale, Olivier Rabourdin, Philippe Laudenbach, Jacques Herlin. Cast completo Titolo originale: Des hommes et des dieux. Genere Drammatico, - Francia, 2010, durata 120 minuti. Uscita cinema venerdì 22 ottobre 2010 distribuito da Lucky Red. - MYmonetro 3,29 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 23 gennaio 2017

Trasposizione del sacrificio di sette monaci francesi, sequestrati e decapitati da un gruppo armato della Jihad islamica. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, ha ottenuto 2 candidature agli European Film Awards, ha ottenuto 10 candidature e vinto 3 Cesar, In Italia al Box Office Uomini di Dio ha incassato 1,3 milioni di euro .

Uomini di Dio è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,29/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,71
PUBBLICO 3,47
CONSIGLIATO SÌ
Un sacrificio religioso raccontato con ritmo e con la giusta cifra stilistica.
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 18 maggio 2010
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 18 maggio 2010

1996. Algeria. Una comunità di monaci benedettini opera in un piccolo monastero in favore della popolazione locale aderendo all'antica regola dell'"Ora et Labora". Il rispetto reciproco tra loro, che prestano anche assistenza medica, e la popolazione locale di fede musulmana è palpabile. Fino a quando la minaccia del terrorismo fondamentalista comincia a farsi pressante. Christian, l'abate eletto dalla comunità, decide di rifiutare la presenza dell'esercito a difesa del monastero non senza trovare qualche voce discorde tra i confratelli. Una notte un gruppo armato fa irruzione nel convento chiedendo che si vada ad assistere due terroristi feriti. Dinanzi al diniego vengono chieste medicine che vengono rifiutate perché scarse e necessarie per l'assistenza ai più deboli. Il gruppo abbandona il convento ma da quel momento il rischio per i monaci si fa evidente.
Xavier Beauvois porta sullo schermo il sacrificio di sette monaci francesi che nel marzo 1996 vennero sequestrati da un gruppo armato della Jihad islamica e le cui teste vennero ritrovate il 30 maggio di quello stesso anno. Documenti ritrovati di recente coinvolgono le forze armate algerine nel tragico esito finale del sequestro.
Non era facile trovare la cifra stilistica giusta per raccontare la vita e il progressivo avvicinarsi alla morte di questi religiosi facendoli restare degli uomini e non trasformandoli agiograficamente in martiri quali poi sarebbero divenuti. Beauvois, pur con una certa piattezza per quanto attiene al linguaggio cinematografico, ci è riuscito sul piano della sceneggiatura che ritma lo scorrere del tempo grazie al succedersi delle celebrazioni e delle preghiere e canti comunitari. A questi si alternano le vicende esterne e interne al luogo sacro con la messa in luce di tutte le convinzioni ma anche di tutte le incertezze e debolezze dei monaci. Il film riesce a far emergere al contempo le singole individualità così come la tenuta complessiva di un gruppo animato da una fede che non si trasforma in esclusione ma che vuole, fino all'ultimo, tradursi in atti di condivisione sia all'interno che all'esterno. In un mondo distratto dal succedersi di eccidi e manipolato da una propaganda che vuole assimilare Islam e terrorismo fondamentalista, ricordare questo sacrificio non significa riaccendere la polemica ma piuttosto il contrario. Uomini e dei possono incontrarsi, conoscersi e rispettarsi a vicenda. Nonostante tutto.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 23 ottobre 2010
laulilla

Uomini di Dio", è cosa diversa dall'originale "Gli uomini e gli dei", poiché sembra quasi alludere a una contrapposizione, nel film inesistente, fra gli sventurati monaci trappisti, qui rievocati (la storia è vera) e i musulmani che vivevano a ridosso del convento. Tutto il film e anche il testamento di Christian, il priore intellettuale del gruppo, ci dice il [...] Vai alla recensione »

domenica 9 gennaio 2011
Writer58

Quando ho lasciato la sala, alla fine del film, ho visto molte persone rimanere sedute, con lo sguardo assorto e rivolto verso lo schermo ormai spento. Mi è venuto da pensare che fosse un tributo finale a un film straordinario, forse il più bello e intenso del 2010. 7 monaci sequestrati e uccisi, forse dai fondamentalisti islamici algerini, forse da frange dell'esercito.

domenica 24 ottobre 2010
renato volpone

bellissimo film....parla degli anni dolorosi dell'Algeria, quando il fondamentalismo seminava vittime nei villaggi. Questo è il racconto di un anno di vita di questa comunità di frati minacciati dal fondamentalismo....il loro percorso umano e spirituale verso un quasi annunciato martirio. Il film non denuncia la guerra di religione, ma fa chiarezza su ciò che è spirito [...] Vai alla recensione »

domenica 31 ottobre 2010
ablueboy

Il registra dimostra tutta la sua maestria nel narrare una storia nota fin dall'inizio, in un contesto che ben si presterebbe alle più ripetute banalità stilistiche e contenutistiche del cinema contemporaneo a sfondo sociale, oltre che a facili esaltazioni religiose a sfondo cristiano. Come altri han detto, il vero titolo del film sarebbe "Degli Uomini e Degli Dei".

lunedì 1 novembre 2010
Maria Cristina Nascosi Sandri

«Uomini di Dio» di Xavier Beauvois, umanamente rigoroso, la realtà… di Maria Cristina Nascosi Sandri Il doppio partitivo del titolo in originale del bel film del francese Xavier Beauvois, Des hommes et des dieux, appena uscito nelle sale italiane, se tradotto letteralmente, pluralizzando anche il secondo sostantivo, si tradurrebbe più o meno Intorno ad uomini e dei e, quindi, potrebbe mistificare [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 ottobre 2010
giank51

E' così importante definire il contesto storico di questa vicenda? Molti anni sono passati da allora e gli integralisi islamici continuano a proliferare. Questa vicenda è solo un problema di confronto fra identità religiose? Questo film ha molto di più da trasmettere. Soprattutto a quelli che si considerano cristiani.

sabato 6 novembre 2010
Salvatore Scaglia

Ispirato a fatti reali, il film narra la vicenda di alcuni monaci, rapiti ed uccisi a Tibhirine, sulle montagne dell’Atlante, in Algeria nel 1996. Mentre nello Stato africano imperversa il fondamentalismo islamico, non contenuto da un governo corrotto, un pugno di religiosi cattolici francesi sceglie di vivere accanto ad un villaggio musulmano, tra preghiera ed impegno concreto a favore degli ultimi. [...] Vai alla recensione »

lunedì 8 novembre 2010
PAOLA ALEX

Nel 1996, nel corso della guerra civile Algerina, una comunità di monaci vive in un villaggio dell'Atlante nella regola di Dio. Questi uomini sono deboli nelle loro paure e forti nella loro fede, tutta coniugata nell'amore per il prossimo in cui Dio si mostra. In questa enclave in cui il convento ed il villaggio sono tutt'uno, anche la fede mussulmana e quella cristiana sono tutt'uno.

domenica 7 novembre 2010
francesca meneghetti

“Uomini di Dio” è la versione italiana di un titolo che includeva nella pluralità anche il divino “Des hommes et de Dieu”). Il film, Gran premio della giuria di Cannes ,ha avuto un sorprendente successo di pubblico nonostante il titolo, l’argomento, la lunghezza, i ritmi narrativi che non sono certo agili. Si può forse partire da qui: dal fatto che il film ha risposto ad una serie di bisogni profondi [...] Vai alla recensione »

mercoledì 17 novembre 2010
pepito1948

"Perchè Dio è così lontano? Perchè la fede è così dolorosa?" Monaci francesi trapiantati in Algeria, finchè non arrivano i segnali della grande tragedia che li circonda e che si avvicina inesorabile come una lenta colata di lava, vivono paghi della loro fede in simbiosi con la popolazione degli umili, dei poveri, dei semplici, vittime della [...] Vai alla recensione »

mercoledì 10 novembre 2010
Pietro Viola

Grande film. Grande emozione, che cresce piano dai toni descrittivi della prima parte ai toni altrettanto descrittivi, ma su più livelli, della seconda. Magistrale l'unica scena con accompagnamento musicale, anch'esso contestuale, con la macchina da presa che ci mostra i primi piani intensissimi dei frati, in cui si intravvede un realismo translucido alla Dreyer.

domenica 28 novembre 2010
desgi

 Xavier Beauvois racconta il sacrificio eroico di sette missionari cistercensi francesi in Algeria, vittime nel 1996 del terrorismo fondamentalista, e lo fa con grande senso della misura, senza concedere nulla alla retorica. Il film possiede infatti il rigore della vita monastica, la sceneggiatura è spoglia, essenziale, mai sovrabbondante, così come i dialoghi.

domenica 21 novembre 2010
Daniele D'Antoni

Un piccolo gruppo di frati vive in un antico monastero in un paese dell’Algeria, perfettamente integrato con la popolazione musulmana del luogo. La tranquillità e la regolarità della vita quotidiana vengono interrotte non appena all’orizzonte inizia a profilarsi la minaccia rappresentata dal terrorismo islamico. In breve tempo, i frati dovranno affrontare tale minaccia, e scegliere se tornare nella [...] Vai alla recensione »

sabato 9 marzo 2013
Filippo Catani

All'interno di una fiorente comunità mussulmana da decine di anni si trova un convento di monaci cistercensi. Gli otto membri della congregazione vivono dei prodotti della loro terra che vendono al mercato e si sono ormai integrati perfettamente con la popolazione tanto da essere invitati anche ai loro riti e uno dei monaci e un dottore a cui si rivolgono tutte le donne del villaggio.

lunedì 29 novembre 2010
Omero Sala

Il piccolo convento sperduto fra le montagne dell’Atlante algerino non è l’avamposto militare di un manipolo di missionari dediti al proselitismo  e non è nemmeno la fortezza Bastiani del “Deserto dei Tartari” di Buzzati dalla quale si scruta l’orizzonte in attesa dell’orda di barbari che deve arrivare, ma è un’isola serena abitata [...] Vai alla recensione »

mercoledì 24 novembre 2010
Nalipa

1996, nel corso del conflitto tra lo Stato d'Algeria e il Gruppo Islamico Armato (GIA), sette monaci trappisti del monastero di Tibhirine, sulle montagne dell'Atlante, furono rapiti da un gruppo di fontamentalisti armati. Dopo due mesi vennero ritrovate le teste dei sette religiosi. Il giornalista americano John Kiser nel 2009 grazie ad un suo reportage é artefice della riapertura dell'inchiesta. Il [...] Vai alla recensione »

mercoledì 11 aprile 2012
Francesco2

Le strade di questo film, a tratti, ricordano quelle kiarostamiane. Le macchine che, progressivamente, si allontanano diventano sempre più piccole, come quelle del poco riuscito "Il vento ci porterà via". Anche quello in fondo era un film che, nelle intenzioni, raccontava il travaglio di un uomo. Anche Padre Christian, in una scena, così vicino agli  ltri monaci [...] Vai alla recensione »

martedì 15 marzo 2011
protus74

Nell'esperienza di cinema, la sala, il pubblico e l'uscita serale dal tepore domestico non è estranea alla visione della pellicola. Personalmente, preferisco le proiezioni tarde, possibilmente al terzo spettacolo (sempre più rare), un po' per l'insofferenza di fare la coda alla biglietteria, un po' per la "trance" dopo visione che mi coglie all'uscita, [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 febbraio 2014
THEOPHILUS

DES HOMMES ET DES DIEUX   Des hommes et des Dieux,  film che ha profondamente colpito pubblico e critica all’ultimo festival di Cannes, è la narrazione di avvenimenti storici verificatisi in Algeria nel 1996, durante la cruda guerra civile. Alcuni frati trappisti vivono all’interno del monastero di Tibéhirine, ma non in isolamento claustrale, bensì tesi [...] Vai alla recensione »

lunedì 9 aprile 2012
Dario85

Bellissimo film sugli anni in cui il FIS in Algeria ha seminato morte, massacrando la popolazione di interi villaggi. Di una forza straordinaria il messaggio del priore del convento. Meravigliosi i momenti intimi dei padri del convento che rimettono in gioco la loro vovazione. Meravigliosi i cammei dei padri, ognuno diverso dall'altro ma, alla fine, tutti uniti.

giovedì 8 settembre 2016
SCRIGNO MAGICO

Difficile commentare questo film. Visto il premio a Cannes mi aspettavo un buon lavoro, ed è effettivamente un film impegnato, tra l'altro ispirato a veri accadimenti, ma se parlassimo di tv direi di qualcosa che non ha "bucato il video". Non lo so, il ritmo è davvero troppo lento, quasi estenuante. La litanìa delle preghiere ripetute ossessivamente non aggiunge profondit& [...] Vai alla recensione »

venerdì 5 novembre 2010
aesse

Ben meritata davvero la Palma d’Oro per questo film del francese Beauvois: riuscire a mantenere un alto tasso di partecipazione emotiva, direi di fiato sospeso sino dalla prima scena del film “ Uomini di Dio”, libera interpretazione dell’originale “ Des hommes et des Dieux” ben più pertinente, non è affatto un’operazione scontata . Nonostante infatti la minaccia bucolica con tanto di pace agreste che [...] Vai alla recensione »

domenica 28 novembre 2010
Daniel84

Un film con un potenziale inespresso. O meglio, non sfruttato. Ha l'abito di un reportage: lo spettatore è un semplice occhio , una presenza osservatrice senza critica, senza curiosità, senza arte. La pellicola si limita nel mostrare ciò che avviene all'interno di un convento di frati in una zona sempre più calda per quanto riguarda episodi di violenza e banditismo [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 ottobre 2010
olgadik

Il film secondo me è tutto nell’invito a meditare su come le fedi possano convivere nella pace e su come sia facile che l’amore per un dio possa mutarsi in odio per i seguaci di altri culti. Avvincente la storia che il regista imbastisce intorno a questo intento. Alcuni frati francesi hanno scelto di testimoniare la propria fede vivendo in un convento nei pressi di un villaggio musulmano [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 gennaio 2011
Reservoir Dogs

Algeria 1996, un gruppo di monaci del monastero dell'Atlante vive modestamente, perfettamente inserita tra la popolazione algerina mussulmana grazie anche al monaco Luc (Lonsdale), dottore che cura gratuitamente i malati del paese; anello di congunzione tra cristianesimo e islamismo assieme a padre Cristian (Wilson) che intrattiene periodicamente conversazioni con la popolazione.

sabato 23 ottobre 2010
zozner

Il film apre su una cittadina di un non ben definito Paese arabo in un tempo difficile da definire. Li, su una terra rossa, sassosa e dura ma che regala squarci di un paesaggio che rapisce, ai piedi di una catene montuosa dove tutte le case, piatte e non finite inghiottono alla sera e sputano alla mattina una fiumana di persone che si ritrovano, come formiche a camminare veloci, ad incontrasi [...] Vai alla recensione »

lunedì 15 novembre 2010
Toro Sgualcito

Il film è stato premiato a Cannes e poi dal box office segno che anche il pubblico ha risposto bene. La critica mi pare pressoché unanime nel lodarlo eppure… eppure in questo film qualcosa non funziona così bene come invece il grande consenso potrebbe far intendere. La lentezza in alcuni punti può essere legittimata dalla giusta ricerca di riprodurre momenti della vita in un monastero ma c’è modo e [...] Vai alla recensione »

sabato 6 novembre 2010
LIGHT ONE

PER OGGI POSSO SOLO DIRE ,BEATI QUELLI CHE POSSONO VEDERE FILM COSI - A ORISTANO E PROVINCIA DIFFICILMENTE ARRIVERANNO - RIMANE LA RASSEGNA ALL,ARISTON DI ORISTANO IN PRIMAVERA - CHIAMATA " RACCONTI DI PRIMAVERA " RASSEGNA DI FILM ( 12 ) D,AUTORE - CIAO A TUTTI

mercoledì 27 ottobre 2010
mario rivera

Un film commovente e meraviglioso nella sua semplicità. Racconta di una maniera molto bella la vita di un gruppo di monaci trappisti francesi nell’Algeria. Per una persona con una sensibilità religiosa profonda guardare questo film sarà una vera esperienza spirituale. La scelta dei testi liturgici e de diverse condivisioni a tavola per dare ritmo al passo del tempo è veramente magistrale.

mercoledì 8 aprile 2020
Maria Teresa

Un film che fa appello all'anima, alla  natura divina dell'uomo che  può vincere la miseria e l'orrore del mondo. No, non c'è lentezza nel film e ciò che racconta è vicenda ripetutamente vissuta da generazioni di uomini.Splendidi gli attori, avari di stelle gli spettatori.

venerdì 24 febbraio 2012
Nigel Mansell

Se all'inizio la lentezza del film può essere funzionale con l'intento di far entrare lo spettatore nella tranquilla e rasserenante vita monacale, alla lunga la cosa penalizza il film facendolo diventare noiso. Per carità il messaggio passa, ma un film non deve essere solo un messaggio, altrimenti si scrive un saggio e si fa prima.

domenica 26 dicembre 2010
STIZZO

Storia vera e struggente:un film chefa riflettere sul fatto che le religioni creano guerre, odio, fondamentalismo, ma anch infondono coraggio, speranza, beatitudine e addirittura il sacrificio estremo per una causa giusta. Questo sacrificio è ben rappresentat dai monaci francesi che in Algeria in un piccolo villaggio in mezzo alle montagne vivono ogni giorno dei frutti della terra, pregando [...] Vai alla recensione »

sabato 18 dicembre 2010
chissima

Fin dalla prima inquadratura lo spettatore è trasportato in un mondo altro; ci si chiede dove sia quella terra, tra ulivi e fichi, quelle colline e quelle catapecchie che vi si arrampicano, quelle strade brulle e polverose. Una ambientazione che ti trasporta in un mondo altro, semplice ed essenziale, eppure mistico, come il monastero che riunisce la comunità di monaci trappisti che [...] Vai alla recensione »

lunedì 1 aprile 2013
no_data

Lento è un eufemismo per un film immobile. Regia e fotografia stucchevoli che non mi hanno mai coinvolto. Il contenuto, per quanto eticamente e moralmente rigoroso, è dilatato nel nulla della pellicola. Noia. Noia Noia. Terribile.

lunedì 21 marzo 2011
Vittorio

Bel film, con una bella trama, dei dialoghi interessanti ed una splendida fotografia....peccato per i tanti momenti di silenzio o di assoluta preghiera...a volte infatti risulta troppo pesante!! Complessivamente da vedere!

martedì 22 gennaio 2019
blowup

Ma che veramente veramente?? Non penso che basti un contenuto edificante per fare un buon film! Questo film è di una noiosità imbarazzante. Se l'obiettivo era far comprendere quanto può essere noiosa la vita di otto uomini chiusi in un monastero, beh, il regista ci è riuscito perfettamente! Pieno di scene di una inutilità totale, un po' come se in un romanzo [...] Vai alla recensione »

sabato 13 ottobre 2018
Emanuele 1968

Bello, fa pensare, interrogare, forse un po lungo, penso che 90 minuti erano sufficenti, ottimo nei cineforum con dibattito finale. ( voto 3,5 )

mercoledì 6 aprile 2011
ipno74

Di questo film sono stati fatti tutti gli elogi possibili, ed effettivamente è un gran bel film. Si tratta di un film impegnato, lento ma intenso. La storia che assisterete è vera e con un finale raggelante. Per tutto il film sentirete, come i protagonisti, l'avvicinarsi della morte. Ottimo film

domenica 13 marzo 2011
andrea

La vita vissuta come FEDE. A proposito della critica di Maurizio Porro : non ha capito niente . Andrea

domenica 13 febbraio 2011
donnarosa

URGENTE URGENTE!!!!Fra 10 giorni parto per l'Africa come volontaria presso una Missione sperduta nella foresta vorrei poter portare questo film da far vedere. sO CHE USCIRà IN dvd IL 23 marzo ma io sarò già a destinazione e non potrò acquistarlo in quel periodo. Chi può avere l'opportunità di farmelo acquistare prima del 20 febbraio??? E' un film molto bello e rispecchia in modo mirabile la realtà [...] Vai alla recensione »

sabato 9 luglio 2011
misesjunior

Il film è ottimo. Ma non dimentichiamo che l'incitamento alla "guerra santa permanennte" e ad uccidere gli "infedeli", e la caratterizzazione degli ebrei come "maiali" da uccidere e derubare, sono scritti nel Corano.

domenica 7 novembre 2010
algernon

non trovo di meglio che ripetere il titolo per indicare quello che il film comunica. molto riguarda proprio gli uomini, i monaci, con le loro umane paure e con i loro sentimenti di rispetto e di amore per gli altri uomini, gli islamici moderati, anche i terroristi. e poi gli dei, nei quali gli uomini hanno fede, e che adottano come guida, a volte come pretesto, per le loro azioni.

Frasi
"Come si capisce di essere innamorati?"
"Be', c'è qualcosa in te che si muove, è la presenza di un essere!"
Luc (Michael Lonsdale)
dal film Uomini di Dio - a cura di Antonio
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Natalia Aspesi
La Repubblica

In settembre, nei cinema parigini, sette monaci trappisti circencensi, votati al silenzio e alla preghiera, hanno sbaragliato i sontuosi incubi di DiCaprio ( Inception ), e i misteri seduttivi della Jolie ( Salt ). Nelle prime tre settimane Uomini di Dio di Xavier Beauvois, ha più che triplicato il pubblico dei due filmoni americani, sfiorando i due milioni di spettatori.

Roberta Ronconi
Liberazione

Arriva nelle nostre sale, dopo il sorprendente successo in quelle francesi, Des Hommes et des Dieux ("Uomini di Dio" la traduzione italiana) di Xavier Beauvois. Ispirandosi liberamente ai fatti di cronaca algerini del 1996 - la scomparsa/uccisione di sette monaci a Tibhirine rapiti da gruppi islamici estremisti - il film parte da alcune settimane prima del tragico evento.

Jacques Mandelbaum
Le Monde

Le 26 mars 1996, durant le conflit qui oppose l'Etat algérien à la guérilla islamiste, sept moines français installés dans le monastère de Tibéhirine, dans les montagnes de l'Atlas, sont enlevés par un groupe armé. Deux mois plus tard, le Groupe islamique armé (GIA), après d'infructueuses négociations avec l'Etat français, annonce leur assassinat. On retrouvera leurs têtes, le 30 mai 1996.

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Erano sette ma non erano samurai. Erano monaci e non sapevano che sarebbero diventati martiri. In realtà non erano nemmeno sette, erano nove e celavano sotto il saio età e storie molto diverse, ma quando gli integralisti vennero a prenderli due riuscirono a nascondersi e così le vittime furono sette, un numero ricorrente nelle mitologie sacre e profane.

Valerio Caprara
Il Mattino

Chi segue la rubrica sa che non siamo succubi dei film che si pretendono metaforici e metafisici (magari sonnolenti) solo per intimidire lo spettatore. Sarà dunque più facile crederci se consideriamo straordinario «Uomini di Dio» ( Gran Premio della giuria a Cannes), film arduo e austero, tessuto di vibrante spiritualità e cadenzato dai silenzi, preghiere, canti e umili lavori quotidiani di una comunità [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

C'è un paragone che incombe su Uomini di Dio, ed è quello con il celebre documentario Il grande silenzio di Philip Groning. Un paragone letale al box-office, perché non sono poi molti gli spettatori disposti ad entrare metaforicamente in convento per tutta la durata di un film. Ebbene, Uomini di Dio non è un documentario, e non è un film punitivo. È un apologo civile e religioso in forma di film, [...] Vai alla recensione »

Kenneth Turan
The Los Angeles Times

"Of Gods and Men" is a thrilling adventure of the spirit. Austere yet provocative, this is not only a film about faith, it also has faith that the power generated by complex moral decisions can be as unstoppable as any runaway locomotive. Directed by Xavier Beauvois and based on the true story of a profound life-and-death crisis faced by nine French monks in a monastery in Algeria's Atlas Mountains [...] Vai alla recensione »

Maurizio Porro
Il Corriere della Sera

Asserragliati in un eremo sulle montagne algerine, nove «monaci senza frontiere» si chiedono se resistere alla violenza fondamentalista islamica o scappare. Buona la prima, ma intanto sono presi ostaggi morituri. Ispirato a storia vera, nobile per trama, assunto, forma e morale (e quindi un po' troppo) il film di XBeauvois mira al cuore d' un tema attuale.

Roberto Silvestri
Il Manifesto

Il cineasta Xavier Beauvais, beniamino dalla critica transalpina pensante, perché crea atmosfere e forme plastico-dinamiche originali, era in competizione a Cannes 2010 con questo suo quinto lungometraggio, dal titolo francese, molto più pagano e bello, Degli uomini e degli dei. Un'opera dai lunghi silenzi e dagli orribili improvvisi frastuoni di mitraglia che rende l'estremo omaggio funebre - e non [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

Uomini di Dio falsifica il titolo originale Des Hommes et des Dieux (Uomini e Dei), che esprime la pluralità delle forme del divino. Convento di Tibhirine, Algeria, 1995: i monaci rifiutano la guerra civile. Finti integralisti al servizio dell'esercito li rapiscono per ritorsione. Gran premio della giuria a Cannes, questo lungo e monotono film ha avuto due milioni di spettatori in Francia, attratti [...] Vai alla recensione »

winner
gran premio della giuria
Festival di Cannes
2010
winner
miglior film francese
Cesar
2011
winner
miglior attore non protag.
Cesar
2011
winner
miglior fotografia
Cesar
2011
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