Uomini di Dio |
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Un film di Xavier Beauvois.
Con Lambert Wilson, Michael Lonsdale, Olivier Rabourdin, Philippe Laudenbach, Jacques Herlin.
continua»
Titolo originale Des hommes et des dieux.
Drammatico,
durata 120 min.
- Francia 2010.
- Lucky Red
uscita venerdì 22 ottobre 2010.
MYMONETRO
Uomini di Dio
valutazione media:
3,35
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Vita da uomini di Diodi Daniele D'AntoniFeedback: 467 | altri commenti e recensioni di Daniele D'Antoni |
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domenica 21 novembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un piccolo gruppo di frati vive in un antico monastero in un paese dell’Algeria, perfettamente integrato con la popolazione musulmana del luogo. La tranquillità e la regolarità della vita quotidiana vengono interrotte non appena all’orizzonte inizia a profilarsi la minaccia rappresentata dal terrorismo islamico. In breve tempo, i frati dovranno affrontare tale minaccia, e scegliere se tornare nella loro patria, la Francia, abbandonando la loro missione, oppure rimanere e rischiare di morire. Il film (del regista – attore Xavier Beauvois) ,che racconta una storia vera (avvenuta tra il Natale del 1995 e la primavera del 1996), non trasmette mai l’intenzione di voler esporre una successione degli eventi fine a se stessa, né di voler fare alcun tipo di denuncia sociale o politica (non viene mai citato l’anno, né il luogo di ambientazione, e se capiamo che si tratta dell’Algeria, lo dobbiamo al fatto che per un attimo viene inquadrata la bandiera Algerina, e il nome della capitale compare nell’intestazione di una lettera); tutt’al più si è spinti a fare le proprie riflessioni, osservando la vita quotidiana di un gruppo “qualsiasi” di frati. Una vita dal ritmo cadenzato, lento, che noi impariamo a conoscere poco alla volta, attraverso tutte le abitudini umane e le atmosfere naturali che scandiscono le ore nel corso del giorno. Entriamo nella vita dei frati di soppiatto, come ospiti (per i primi cinque minuti non li vediamo neanche in faccia), protagonisti e uomini di Dio, la cui parola viene vissuta in modo pieno e concreto, attraverso situazioni reali da affrontare ogni giorno, affidandosi a un canto di preghiera che aiuti a trovare la via migliore, l’atteggiamento giusto da mantenere. Poi, sempre un po’ alla volta, entriamo nel particolare, nei problemi di ognuno, nelle sofferenze fisiche di frate Luc (un bravissimo Michael Lonsdale che già aveva vestito i panni del frate in “Il processo” e “Il nome della rosa”) e in quelle morali causate dalla paura e dall’insicurezza di frate Christophe (l’eccezionale Olivier Rabourdin, visto di recente nel bellissimo “Welcome”), nelle debolezze e nella fragilità di padre Amédéé (il tenero Jacques Herlin, che in Italia ha affiancato tra gli altri Totò, Gassman, Tognazzi, Mastroianni) nelle responsabilità di Christaian (un eccezionale Lambert Wilson, Il “Merovingio” di “Matrix Reloaded”); ma anche nelle difficoltà di tutti, ché se qualcosa come un dilemma (partire o restare?) li separa, è più giusto affrontarlo e risolverlo insieme; e se diventa impossibile riuscire a sentire la voce di Dio, perché le difficoltà e la paura sono troppe, ci si siede insieme e si ascolta Chaikovsky, perché nella bellezza della musica risiede la bellezza del creato. Uomini di Dio sono i frati, ma anche i terroristi, dipinti come uomini smarriti, più che come assassini; uomini di Dio siamo noi, mondo, in cui risiede la speranza di poter convivere pacificamente, popoli e religioni, e veniamo pregati come se fossimo noi stessi Dio (all’inizio del film un’inquadratura riprende i frati da dietro rivolti verso il crocifisso, alla fine del film l’inquadratura è posta dal punto di vista del crocifisso stesso): sono frequenti le proposte di riflessione e diaogo (perché i terroristi “fanno quello che fanno”?; la cartina del mondo solidale appesa dietro il tavolo delle riunioni). Uomini di Dio è un film molto bello, intenso e che indaga a fondo tutti gli aspetti della vita degli Uomini di Dio, santi o uomini comuni che siano.
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