Anno | 2009 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna, Australia, Francia |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Jane Campion |
Attori | Abbie Cornish, Ben Whishaw, Paul Schneider, Kerry Fox, Edie Martin (II), Thomas Brodie-Sangster Claudie Blakley, Gerard Monaco, Antonia Campbell-Hughes, Samuel Roukin, Sebastian Armesto, Samuel Barnett, Roger Ashton-Griffiths, Olly Alexander, Sam Gaukroger, Jonathan Aris, Alfred Harmsworth, Joyia Fitch, Adrian Schiller, Sally Reeve, Will Garthwaite, Amanda Hale, Lucinda Raikes. |
Uscita | venerdì 11 giugno 2010 |
Tag | Da vedere 2009 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,15 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 18 aprile 2017
L'amore tragi-romantico di John Keats e Fanny Brawnie, alla vigilia della morte del poeta per tubercolosi. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a BAFTA, 1 candidatura a Cesar, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Bright Star ha incassato 744 mila euro .
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1818. Il ventitreenne John Keats e la sua vicina di casa Fanny Brawne si conoscono, grazie all'interesse della ragazza per le sue poesie, si frequentano, si scrivono, si fidanzano, nonostante le condizioni economiche disperate del poeta. Minato dalla tubercolosi, Keats si vede costretto a partire per l'Italia, dove il clima è migliore e dove troverà la morte, nel febbraio del 1821.
Bright Star racconta l'inabissamento amoroso sottolineandone il parallelo con la dissoluzione fisica del poeta, ma sceglie il punto di vista di Fanny Brawne per narrare innanzitutto un nuovo personaggio femminile, la cui esuberanza intellettuale è mitigata da una crudele coscienza di ciò che le sta accadendo e si risolve in un'accettazione che è remotissimo eco di quella che fu di Isabel Archer, la stella più luminosa del firmamento di Jane Campion.
Lungi dall'essere un pretesto per evitare la formula più comune di biopic, perciò, l'adozione dello sguardo di Fanny, che incontra Keats subito dopo la pubblicazione di Endymion e lo perde dopo avergli ispirato le liriche che lo faranno amare dal mondo, è il modo in cui la regista, col sorrisetto sulle labbra, riflette sul potere creativo del sentimento amoroso. Instaurando un triangolo tra Keats, l'amico Brown, che lo vorrebbe al riparo dall'influenza femminile, protetto dai classici, e Fanny, che ad ogni apparizione distrae e confonde, la Campion racconta come l'infiltrarsi di una musa, con tutti i limiti del suo agire, nel mondo libero e ozioso degli uomini abbia strappato Keats all'accademia e permesso l'estensione del romanticismo al di là della pagina, nella vita, e dunque, per affinità di cose, nel cinema.
Tra gli interstizi di un rituale quotidiano allegramente rigido, fatto di lezioni di danza nel salotto di casa, di passeggiate e danze e ruoli precisi, tra le mura stesse della casa, dove regna l'ordine e la cura, irrompe la vertigine che il poeta domanda e suscita; il desiderio di un per sempre, che nella vicenda di Keats passa dal verbo alla carne e trova l'eternità.
Quando si àncora alla normalità dello scambio amoroso, quando si affida ad Abbie Cornish e alla credibilità della sua interpretazione, il film si toglie il costume e tocca i suoi vertici, ma la tentazione di obbedire alla richiesta di confezionare "a thing of beauty" è spesso irresistibile e talvolta lo affonda nella maniera.
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Un film letterario, rigorosamente filologico, estetico. Non una biografia, ma un inno, poesia esso stesso, alla breve e struggente vita del poeta John Keats, "la più impoetica della creature", consumata in un soffio, come una candela accesa a scrutare le profondità del "mist", alla ricerca del "salto", del principio della bellezza che è verità. Fanny Brawne, la sua stella - egli realmente la chiama [...] Vai alla recensione »
Un giudizio sul film in questione non può che partire dall'analisi del medesimo e non dalla concezione che John Keats aveva della poesia, perché non mi pare che sia questo il tema che il film affronta. A prescindere, perciò, dalla conoscenza che ciascuno di noi ha del poeta inglese, mi pare che il film ci parli, mirabilmente, di quel momento storico in cui il poeta perde il suo statuto di uomo rispettato [...] Vai alla recensione »
Mrs. Jane Campion, col suo cinema, è grandemente abituata a tradurre le immagini in poesia. Stavolta si cimenta con maestria nell'impresa opposta: traduce la poesia di John Keats in immagini. E poiché la storia narra il nascere, il crescere e l'espandersi in modo esponenziale di un amore travolgente e totalizzante tra un grande poeta e la sua fulgida musa ispiratrice, il rischio di cadere nel melenso [...] Vai alla recensione »
Con troppo facilità oggi molte pellicole vengono definite romantiche , come se una storia difficile , baci e scene d’amore fossero sufficienti a coprire un termine che fuori dal senso comune è soprattutto fatto di silenzi e sguardi d’adorazione . Riuscire a trasmettere sullo schermo tale purezza non è certo facile impresa , e il tutto poteva facilmente risolversi nella banalità di una frase da cioccolatini [...] Vai alla recensione »
Un sogno da cui ci si risveglia solo nel momento in cui le luci del cinema piano piano si riaccendono, ricordandoci che le ali su cui abbiamo volato per poco tempo altro non erano che quelle della nostra fantasia. Un film che mi ha fatto molto riflettere, ci mostra come effettivamente si possano fare ottimi film, anche senza la presenza di effetti speciali.
Londra, 1818. Il ventitreenne poeta John Keats, dopo il fallimento editoriale del suo ultimo poema, “Endimione”, si trasferisce dall’amico Charles Brown, anch’esso poeta, e così ha modo di conoscere la sua bella ed affascinante vicina di casa, Fanny Brawne, ragazza dal carattere forte e determinato che ama esprimere la sua emancipazione mediante un gusto nel vestire deliziosam [...] Vai alla recensione »
Scenografie e paesaggi curati, fotografia meravigliosa, recitazione convincente. Ciò che manca davvero a questo delizioso film è una trama originale e ben congegnata, unico vero neo che tende purtroppo a far traghettare la storia dall'inizio alla fine in modo alquanto inerte e freddo. Per il resto emerge comunque un grande rispetto della regista nei confronti del poeta Keats, mostrando [...] Vai alla recensione »
Tratto da una storia vera, la vita del grande autore romantico inglese john Keats, narrata con gli occhi dell'unica donna che fu in grado di amare la sua poesia fin dall'inizio, Fanny Browne. Il titolo del film "Bright Star" è tratto dalla poesia (in italiano "Fulgida Stella") che l'autore scrisse nel 1819 dopo essersi trasferito l'anno precedente nella casa [...] Vai alla recensione »
"Brgihtstar"(Jan Campion, anche autrice totale di soggetto e sceneggiatura, 2009)ossia gli ultimi tre anni di vita del giovane poeta, grande nel Romanticismo non solo inglese, scomparso nel 1818 e segnato dalla povertà che non gli consente di sposare l'agognata amata Fanny Brawne, giovane laboriosa , di famiglia ricca ma a sua volta segnata dalla"sorte"(orfana di padre, [...] Vai alla recensione »
A causa delle sue cagionevoli condizioni di salute e della miseria di quelle economiche, il giovane poeta inglese John Keats viene accolto nella residenza estiva dell'amico e mecenate Charles Brown. Quando conosce e si innamora di Fanny Browne, sua coetanea e vicina di casa che vive insieme alla madre vedova e ai due fratelli più piccoli, la sua relazione è apertamente osteggiata [...] Vai alla recensione »
Bright Star Regia e sceneggiatura: Jane Campion Attori: Abbie Cornish (Fanny Brawne), Beh Whishaw (John Keats), Kerry Fox (Mrs Brawne), Paul Schneider (Charles Brown) Drammatico, 120 minuti, 2009 Londra, 1818. Il ventitreenne poeta John Keats, dopo il fallimento editoriale del suo ultimo poema, “Endimione”, si trasferisce dall’amico Charles Brown, anch’esso poeta, e così [...] Vai alla recensione »
Questo film è il prototipo del film che vuole essere raffinato e ricercato (con tutte quelle poesie...) ed è invece solo molto, molto noioso. La lunga serie di scene spezzettate rischia di far perdere la tramontana anche allo spettatore più interessato, non si indagano i personaggi, scena dopo scena la noia cresce... e con essa cresce la disperazione, ma non del povero Keats malato di tisi giovanissimo, [...] Vai alla recensione »
in questo mondo fatto di consumismo e usa e getta, sopratutto parco di sentimenti e sensazioni,ben vengano film come questo,dove ci è concesso sognare l'amore sublime,non sono film per tutti,ma per chi sa riflettere e cogliere nella poesia il lato buono della vita,è inutile andarli a vedere con ostracismo intrinseco e poi criticare,i film della campion sono piccoli capolavori......
Vicenda biografica che ha sicuramente richiesto da Jane Campion una lunga operazione di avvicinamento per il recupero degli spazi e dell'atmosfera di quei tempi. Brava la regista e gli interpreti a riproporre un mondo immaginario e raccontare in modo sommerso l'amore nascente attraverso un punto di vista femminile. Dopo sette anni di silenzio per la perdita di credibilità [...] Vai alla recensione »
Se è vostra intenzione vedere una biografia di John Keats, cambiate nastro. Evitate tutte le tendenze ad idolatrare il personaggio raccontato rimanendo comunque fedeli alla sua vita, la Campion riesce a spennellare di miele le trame dell’opera keatsiana rendendolo la biografia dell’uomo in generale. L’attenzione si concentra nel tema della ricerca della bellezza eterna cristallizzata nel cammeo della [...] Vai alla recensione »
Un film che fa venire voglia di passare ai libri, per conoscere il poeta Keats. Una recitazione formale e sopratono, distaccata e manieristica in cui si salva solo la luce della fotografia, il paesaggio e la ripresa delle persone secondo angolazioni opportune. La grande Jane Campion di lezioni di piano è irriconoscibile quando diventa insopportabile esteta
Pur sempre nello scenario ottocentesco, siamo lontani dalle atmosfere conturbanti e "magiche" di Lezioni di Piano e di Ritratto di signora, le effettive “Bright stars” nel firmamento della Campion. La quale si è sempre distinta, oltre che per un esplicito impegno femminista, come abile interprete letteraria e sofisticata demiurga di generi. Questo nuovo capitolo nella letteratura cinematografica della [...] Vai alla recensione »
Agli antipodi della vivacità documentata del rapporto tra Keats e la Brawne (ricordiamo la loro giovanissima età tra l'altro) la regista ci offre un quadro mortifero e mortificatorio e nel quale la filosofia di vita di Keats, fulcro della sua passione poetica, non è per nulla spiegata e dispiegata con gli strumenti cinematografici. Gli occhi vivacissimi della Brawne non sono incastonati in una blanda [...] Vai alla recensione »
Un bel film questo realizzato dalla Campion, e così coraggioso da non curarsi della tristezza dei tempi fino al punto di rende omaggio all'anima, alla verità e alla bellezza che ne sono i testimoni.Sorte bella e tremenda quella di un poeta vero capace di percepire così vivamente che la morte "più intensa di poesia, fama e bellezza, è premio della [...] Vai alla recensione »
Della struggente bellezza di quest'opera non si discute. Della ricercatezza dei dialoghi, come della fotografia dei paesaggi fissati nell'alternanza nelle stagioni, nei dettagli che a volte l'occhio umano non riece a cogliere, nella cura degli interni, dei costumi, tutto. Vorrei evidenziare un aspetto forse minore , rispetto a quanto scritto da chi mi ha preceduto: la scelta di dare voce a chi vive [...] Vai alla recensione »
“Una poesia ha bisogno di comprensione attraverso i sensi. E’ un’esperienza oltre i pensieri. “ La regista Jane Campion fa tesoro di questa lezione Keatsiana, e dopo i premi internazionali per Lezioni di piano, ci allieta con questo suo ultimo viaggio nelle sensazioni. Un estasi visuale, una splendida e brillante poesia delle immagini per raccontare un tratto della breve vita di questo giovane [...] Vai alla recensione »
mi viene da piangere a leggere certi commenti e vedere che moltissimi non abbiano capito ...il film è bellissimo e se non ne cogliete la forza e il significato allora è un problema vostro...che amarezza.
Un bel film questo realizzato dalla Campion, e così coraggioso da non curarsi della tristezza dei tempi fino al punto di rende omaggio all'anima, alla verità e alla bellezza che ne sono i testimoni.Sorte bella e tremenda quella di un poeta vero capace di percepire così vivamente che la morte "più intensa di poesia, fama e bellezza, è premio della [...] Vai alla recensione »
Un po' capziosa la recensione della Cappi, invero il film potrebbe ristagnare in alcuni punti nel suo stesso mood autunnale e isolazionista, ma ciò non è presto detto un difetto di fabbricazione. gli interpreti di questo film danzano le loro battute e le scandiscono come i loro incerti e sussultanti battiti, il resto è pura poesia, anche (soprattutto) nei colori e nel balletto delle stagioni.
Capita molto di rado ormai di vedere un film Romantico (con la maiuscola) pieni come siamo di fantasy, thriller, horror e, se va bene, di famiglie più o meno funzionanti e di amarcord più o meno riusciti. Se di romanticismo si parla è quello da soap-opera o da melensa borghesia in crisi. E allora perché no? Mi sono detta, ripensando soprattutto alla forza emotiva di Lezioni di piano.
Un po' capziosa la recensione della Cappi, invero il film potrebbe ristagnare in alcuni punti nel suo stesso mood autunnale e isolazionista, ma ciò non è presto detto un difetto di fabbricazione. gli interpreti di questo film danzano le loro battute e le scandiscono come i loro incerti e sussultanti battiti, il resto è pura poesia, anche (soprattutto) nei colori e nel balletto delle stagioni.
Bel film. Delicato e commovente. La dimostrazione che si può arrivare a un importante grado di intimità emotiva senza farne uso del sesso. Abbie Cornish interpreta la protagonista, Fanny Brwane, magistralmente. Il film è un po lento ma diretto in maniera ineccepibile, comprare un biglietto non è tempo sprecato. Immergetevi in una bella storia d'amore e poesia.
ma certo Holli che la protagonista è Fanny, infatti l' ho scritto a chiare lettere!! :) Per quanto riguarda Ben Wishaw, ha la stessa espressione in tutti quanti i suoi film (anche se a me piace lo stesso come attore..), prova a vederli e poi mi dirai, quindi si può ben affermare che manchi di un pò di espressività anche in questa pellicola.
Un film non facile per lo spettatore medio, lento e a tratti manieristico. Buona la regia e l'interpretazione della giovane attrice protagonista, consigliato a chi ama il cinema d'autore.
La modernità non si addice all'arte di Jane Campion che con Bright Star tenta di scalare le impervie vette del cinema romantico occupate da titoli come Adele H., L'età dell'innocenza, Jude o, in epoca più recente, Neverland(oltre alla mirabolante unione di eros e tragedia di Lezioni di piano, titolo chiave della stessa regista). Nessuno però si attenda al cospetto di Bright star(stella viva, luminosa)slanci [...] Vai alla recensione »
È uno dei film più noiosi, prevedibili e pretenziosi che abbia mai visto. L'unica scena in cui mi sono destato dal torpore che mi ha preso durante la proiezione del film (in un'arena, dunque proiettato sotto uno splendido cielo stellato, che avrebbe dovuto aiutare a meditare su un poeta che ha cantato le "fulgide stelle" e la Bellezza) è stata quella della gelosia [...] Vai alla recensione »
Se consideriamo i (Non moltissimi, per la verità) film girati dalla regista neozelandese negli ultimi vent'anni, non è assolutamente difficile scorgere come dopo l'interesse che in "Sweetie" ed "Un angelo alla mia tavola" era concentrato sulla vera o presunta follia, e sul trattamento che la società riserva(va?) ai veri o presunti diversi, e se ancora in "Lezioni di piano", film di una presunta definitiva [...] Vai alla recensione »
Un film costruito con logica e intelligenza, direi stilisticamente perfetto come nelle corde della regista. Ma a me non piace affatto pur riconoscendole grandi doti e grandissima professionalità. Belli i costumi e bellissime le ambientazioni ma il film è un encefalogramma piatto, senza sussulti senza un minimo scatto o cambio di ritmo almeno.
Thanks ,..thanks , for her film and , contemporary her special life ; everywhere, nature , mind , soul ,spirit ,love in her heart : Bright Star . And for Keats, the great romantic poet with poetry on what, all what he felt and lived in all " parts " of his " body ", always love , love , love and also love , Gabriel Bragi Keanu Beria Inga .
Penso che il cinema e la poesia sono due tipi di arte troppo distanti, l'uno annulla l'altra e viceversa. Ma Bright star è un eccezione. Anche se la pellicola funziona soprattutto grazie ad un ottimo cast e ad una sceneggiatura ben strutturata. Bravissimo P. Schneider.
Film semplicemnete mediocre...lento...con una trama poco interessante che rende il film inutile.Voto 5
Film molto bello, commovente e romantico. Un po' noioso in certe parti che si dilungano troppo, ma nel complesso un film gradevole da vedere.
Bright Star non è un film convincente perché non è un film coinvolgente. La storia è troppo lenta e, se la cosa può essere compresa considerati i ritmi rallentati e rituali del corteggiamento nell’’800, resta che trattasi di una storia d’amore che avrebbe potuto dare decisamente di più. Champion in realtà riesce nell’impresa più ardua (anche grazie a due attori molto bravi) ovvero mettere in scena [...] Vai alla recensione »
Bellissima trama,poetica,romantica,delicata.Peccato però che è poco adatta al linguaggio cinematografico.Il film scorre lentissimo e nonostante le bellissime inquadrature e la bravura degli attori,è seguito con un po' di difficoltà,forse anche da chi ama la poesia,come,per esempio,da me.
Ottima fotografia che ci avvolge con incantevoli immagini della natura - gli alberi nodosi e fioriti sono una specialità della Campion - e con dettagliate immagini d'interni. Straordinario l'inizio con il dettaglio del cucito e altri momenti dedicati al ricamo. Poco coivolgente l'inizio, con un montaggio che non lega completamente i primi episodi. E' come se la regista non trovasse subito il ritmo [...] Vai alla recensione »
Bright Star non è un film convincente perché non è un film coinvolgente. La storia è troppo lenta e, se la cosa può essere compresa considerati i ritmi rallentati e rituali del corteggiamento nell’’800, resta che trattasi di una storia d’amore che avrebbe potuto dare decisamente di più. Champion in realtà riesce nell’impresa più ardua (anche grazie a due attori molto bravi) ovvero mettere in scena [...] Vai alla recensione »
Il film non è su Keats nè sulla relazione con Fanny Browne ma più che altro su quest'ultima..a parte sciorinare versuccoli adatti all'uopo.Infarcito di tedio mortale contrario alla linfa vitale della poesia non ci restituisce nulla della realtà, ma prosegue su binari monotoni e mortiferi fino allo scoccare liberatorio del THE END.
In tempi d' intrattenimento volgare, può sembrare un atto di coraggio sconsiderato fare un film che ha al centro la grandezza della poesia; ma chissà che non ne nasca una virtuosa tendenza. Si riscopre il poeta romantico inglese John Keats, in Italia nel bel libro Vite congetturali di Fleur Jaeggy, qui a Cannes nel film della neozelandese Jane Campion, Bright star, che con esaltante dolcezza e incanto [...] Vai alla recensione »
Fotogramma di un film senza inizio e senza fine... è l'immagine che strega John Keats, il grande poeta romantico inglese, un movimento congelato nel tempo, lo scatto verso la bellezza che mai sarà raggiunta. Ed è questa la liaison di Jane Campion con i poemi di Keats, sensualità ripresa un momento prima di diventare materia, prima che il paesaggio perda la sua luce.
È una visione incantevole. Non appena si entra in questo sottobosco appartato nel cuore della contea del Bedfordshire, si mette piede su un tappeto di giacinti selvatici che sì estende a perdita d'occhio. Il campo visivo si riempie di verde e di violetto, senza traccia dei cielo blu, se non per qualche bagliore di luce qua e là, per qualche raggio di sole che filtra dal fogliame degli alberi.
Un film d'amore perfetto, bello come una poesia e commovente come una canzone, è la nuova opera della geniale Jane Campion. Bright Star (il titolo è l'inizio di un poema amoroso, «Stella lucente») è la storia della passione casta e sensuale, romantica e intensa, del giovane inglese John Keats e della sua vicina di casa Fanny Browne. Era il 1818, a Londra e nelle campagne circostanti.
Dovreste vederli quanto sono graziosi. Il giovanissimo John Keats (Ben Whishaw), poeta romantico dei primi dell'800, con frac da campagna blu a doppie punte, mentre sfiora le labbra e le mani dell'altrettanto giovanissima Fanny Brawne (Abbie Cornish), studentessa, sarta fantasiosa, vicina di casa del poeta. Sono scene di casto amore tratte da Bright star , in concorso ieri a Cannes 2009, della rediviva [...] Vai alla recensione »
Il bello dei grandi registi è che reggono nel tempo: possono sbagliare un film ma prima o poi tornano in sella con un lavoro che lascia senza fiato per coraggio, precisione, emozione. È il caso di Jane Campion che firma con Bright Star il suo film migliore insieme a Sweetie e Un angelo alla mia tavola e non era una scommessa vinta in partenza. Trattandosi del casto, assoluto, infelicissimo amore fra [...] Vai alla recensione »
Jane Campion è nata a Wellington, Nuova Zelanda, il 30 aprile del 1954: e non si dovrebbe mai dimenticare che la Nuova Zelanda è il primo paese al mondo nel quale le donne hanno ottenuto il diritto di voto. Jane Campion non è necessariamente una femminista, ma poco più di un anno fa, al festival di Cannes (che rimane l'unica donna ad aver vinto, con Lezioni di piano), rispondeva così alla domanda sul [...] Vai alla recensione »
Un film come «Bright Star» pone seri problemi al recensore. Si tratta, infatti, di un'opera così metaforica, elegante, palpitante da doversi aspettare accoglienze del tutto contrapposte: a qualcuno la passione mai consumata tra il giovane poeta John Keats e la febbrile vicina di casa Fanny Brawne sembrerà un capzioso ghirigoro letterario, ad altri la tessitura per immagini della quintessenza dell'amore [...] Vai alla recensione »
Bright Star. Così John Keats, il più sensuale dei poeti inglesi romantici, chiamava la sua amata Fanny Browne. E fu poesia fino alla morte, prematura a 25 anni. Jane Campion adotta l’amore del giovane immaginifico e lo volge a film, omonimo, ispirandosi agli affiati per la ragazza. Dettagli di due ore, un lavoro che ambisce a riproporre l’eros illuminato del vate dell’urna greca, inno alla tensione [...] Vai alla recensione »
"Bright Star" satisfies a hunger we may not have known we had, a hunger for an exquisitely done, emotional love story that marries heartbreaking passion to formidable filmmaking restraint, all in the service of an unapologetically romantic belief in "the holiness of the heart's affections." The affections in question are those of the poet who wrote those words, John Keats, perhaps the greatest of [...] Vai alla recensione »
Il primo amore si può raccontare in mille modi, ma sempre lasciandosi trascinare dalla forza dirompente di ridefinizione del mondo di quel sentimento totalizzante e di costringere chi guarda (o legge) ad abbandonarsi a tutto ciò che è intrinsecamente esagerato e involontariamente ridicolo nell'innamorarsi per la prima volta. Anche il successo della saga di Twilight si deve al rispetto di questa regola [...] Vai alla recensione »
Un'ode all'amore comincia sempre dall'infinito. Da quella insondabile, irrazionale, inafferrabile profondità dell'anima che mescola il contrasto tra vita e morte, piacere e sofferenza, eccitazione e strazio. Bright star , ode cinematografica all'amor puro, casto, totalizzante, è tranche de vie che raccoglie frammenti di vita amorosa tra il giovanissimo poeta romantico John Keats (Ben Whishaw) e l'altrettant [...] Vai alla recensione »
L'amore frustrato tra un poeta frustrato e la sua ostinata vicina nella campagna di Londra, diviene un meraviglioso film ipnotico che ha lo spessore di un'indagine e la leggerezza di una favola triste. John Keats, figlio di uno stalliere, trascurato da critici e lettori, visse presso amici mecenati. Non poteva permettersi abiti pesanti, né di sposarsi.
What do you say about a 25-year-old British poet who died? If you're Jane Campion and the poet is John Keats, you can go with the love letters Keats (Ben Whishaw) wrote to Fanny Brawne (Abbie Cornish) before consumption ended his life in Italy in 1821. But Campion, in films as diverse as The Piano and In the Cut, has always been intrigued by the space that time, class and culture puts between lovers [...] Vai alla recensione »
Jane Campion, who won the Palme d’Or for “The Piano” (1993), is back in competition. Her new film, “Bright Star,” takes place during the last two years of John Keats’s young life, when he fell hopelessly in love with Fanny Brawne, his neighbor, an impossible liaison because he was poor and sick. In Ms. Campion’s film, the bright star is Fanny, played by the Australian actress Abbie Cornish as a [...] Vai alla recensione »
TWENTY years ago, before women's films got clogged with man-made ugly truths, proposals, cave men who are just not that into you and very little sex in the city, a young New Zealander busted her way into the Cannes Film Festival with a low-budget black comedy tailor made to provoke and repel. Jane Campion had already won a Golden Palm in 1986 for her short film “Peel,” a lethally funny study in domestic [...] Vai alla recensione »
In Jane Campion’s “Bright Star,” a half-educated but boldly self-possessed and talented beauty named Fanny Brawne (Abbie Cornish) captures first the admiration and then the love of a tubercular young man (Ben Whishaw), who spends his days sitting with a friend in a darkened room in his house in London or wandering Hampstead Heath in a seeming trance.
Bright Star (Stella splendente) racconta il legame fra il poeta John Keats e Fanny Brawne, sua stupenda vicina di casa. Incarnazione dell'estetica romantica, i giovani eroi sono poveri e belli. S'amano, non si possono sposare, tossiscono molto. Bright Star trae il titolo da una poesia di Keats, scritta per Fanny sulla seconda pagina di copertina della sua raccolta di opere shakespeariane.
L'idea di Jane Campion in Bright Star (Stella lucente) – raccontare ultimo amore e prima tisi di John Keats (Ben Whishaw) attraverso il personaggio dell'amata Fanny Brawne (Abbie Cornish) – è di quelle tipiche per un film da festival (nell'occasione Cannes 2009), ma rende stucchevole l'inizio della fine del poeta che spirerà a Roma poco dopo. Messe in ombra le poesie, fra le più belle dell'800, restano [...] Vai alla recensione »