Bright Star

Bright Star non è un film convincente perché non è un film coinvolgente. La storia è troppo lenta e, se la cosa può essere compresa considerati i ritmi rallentati e rituali del corteggiamento nell’’800, resta che trattasi di una storia d’amore che avrebbe potuto dare decisamente di più. Champion in realtà riesce nell’impresa più ardua (anche grazie a due attori molto bravi) ovvero mettere in scena il grande amore, quello che travolge fino a non far desiderare altro che stare con il proprio amato, ma si perde poi nel resto della narrazione. Lo spettatore tocca il grande sentimento, lo vede nei protagonisti, ma poi si perde in una lentezza eccessiva che non riesce ad essere colmata da altri meriti della pellicola. La storia è quella del poeta romantico Jonh Keats che si innamora di una sua vicina di casa di professione stilista che diverrà la sua musa ispiratrice donandogli l'immortalità nel mondo della poesia romantica. La storia in generale però non decolla e qualche difetto della sceneggiatura non aiuta di certo; ad es. la parte introduttiva è molto sommaria ed affrettata e si evidenziano bruschi cambi di scena e stacchi decisi che mal si addicono ad un film dall’atmosfera calda creata dall' uso abbondante della poesia romantic. Impressionano del film un’ottima riproposizione dei costumi dell’epoca, e soprattutto un uso molto sapiente della fotografia. Si segnalano, a tal proposito, scene molto belle come quella delle farfalle nella stanza, le passeggiate nella compagna fiorita e quella della giovane innamorata dopo il primo bacio che sdraiata sul letto viene accarezzata dal vento. Ottimo anche l’uso delle poesie di Keats ma questo si deve più al merito del poeta. Film dunque accettabile anche se un po’ noioso che avrebbe potuto fare meglio anche considerando la scelta originale di vedere tutta la storia dal punto di vista della musa ispiratrice Fanny Brawne. Ottimo l'uso della poesie del poeta Ketas