Titolo originale | La teta asustada |
Anno | 2008 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Spagna, Perù |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Claudia Llosa |
Attori | Magaly Solier, Marino Ballón, Susi Sánchez, Efraín Solís, Bárbara Lazon Karla Heredia, Antolín Prieto. |
Uscita | venerdì 8 maggio 2009 |
Tag | Da vedere 2008 |
Distribuzione | Archibald Enterprise Film |
MYmonetro | 3,09 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 20 marzo 2015
Una giovane donna con una rara malattia ha un segreto che solo l'improvvisa morte della madre la obbligherà a rivelare. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Berlino, In Italia al Box Office Il canto di Paloma ha incassato 208 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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La madre di Fausta, una ventenne peruviana, sta morendo e le ricorda cantando che lei è stata allattata con il 'latte della tristezza' perché nata negli anni Ottanta in cui terrorismo e stupri erano all'ordine del giorno. Dopo la morte della genitrice Fausta vorrebbe offrirle un funerale degno di questo nome ma i pochi soldi sono stati tutti investiti nei festeggiamenti per l'imminente matrimonio della cugina. Lo zio però vuole che il cadavere venga seppellito prima delle nozze. Fausta che vive in una baraccopoli alla periferia di Lima cerca di vincere le sue paure e trova lavoro come cameriera presso una pianista. Spera così di mettere insieme una somma adeguata per le esequie.
Fausta è un personaggio dall'assoluta originalità. Non poteva essere altrimenti visto che la regista è Claudia Llosa che già in Madeinusa, mai distribuito in Italia, aveva dato prova di altrettanta originalità. In quel caso in un paesino disperso sulle cime delle Ande il carnevale si celebrava negli ultimi giorni della Settimana Santa partendo dal principio che ogni sregolatezza in quelle ore è permessa perché 'Dio è morto e non vede i peccati degli uomini'.
Qui Fausta ha fatto del suo corpo un vero e proprio terreno. Perché il terrore di essere violentata l'ha spinta ad inserire una patata nella vagina e il tubero ha preso a germinare. A una prima lettura si potrebbe pensare a una premessa che conduca verso un film che faccia leva sul versante erotico o grottesco. Invece la Llosa, con il contributo di una bravissima Magaly Solier, riesce a conservare una visione di assoluta compassione (nel senso più elevato del termine) nei confronti della sua protagonista. Il terrore nei confronti degli uomini Fausta lo ha veramente succhiato con il latte e sembra incapace di liberarsene per volgersi verso una sessualità accettata e consapevole. Intorno a lei sopravvive un mondo di miseria che contrasta in modo stridente con la vita che si conduce nei quartieri alti. Anche se non manca qualche tocco di folklore di troppo la percezione di un divario che non può non essere colmato, pena l'esplosione di conflitti dalle conseguenze imprevedibili, è quasi tattile.
IL CANTO DI PALOMA disponibile in DVD o BluRay |
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Fausta (Magaly Solier) non ha che il canto e modula col viso tristissimo le antiche melodie in lingua quechua; con esse racconta ed esprime una arcaica malinconia e noi spettatori capiamo l’insondabilità di chi è stata stuprata e di chi, nata dopo questa tragedia, sente trasmettere col latte che succhia, la perdita della propria anima. Tante furono le violenze contro le donne perpetrate negli ultimi [...] Vai alla recensione »
La madre di Fausta col'ultimo respiro di vita canta alla figlia un canto in lingua quechua che narra il dolore che la vita le ha dato attraverso lo strupro in gravidanza e l'assassinio del marito (anni 80', guerra civile in Perù). Fausta allattata con il "latte impaurito" della madre è cresciuta con la credenza di essere affetta da una malattia congenita incurabile [...] Vai alla recensione »
Alla morte dell madre, vecchia e malata, la giovane Fausta si ritrova da sola a dover affrontare la condizione di estrema indigenza nella favela di Lima in cui vive e l'irrazionale paura verso il mondo che ,secondo una superstizione locale, ha ereditato dal latte materno a causa della violenza subita dalla genitrice durante i difficili anni della dittatura.
Da un lato il dolore, i silenzi e la profonda solitudine di Fausta, dall'altro il rumore e la baraonda di un mondo esterno che continua a girare con i suoi teatrini e burattini e che non sa (o non vuole) andare al di là di ciò che, in modo tangibile, si può vedere e toccare. L'unica persona che riesce ad avvicinarsi, o almeno a "sfiorare" Fausta è il giardiniere Noè che osserva, ascolta, comprende [...] Vai alla recensione »
A mio parere è un film che si lascia guardare ma chiedendo all'osservatore un certo impegno, perché spesso risulta frammentario e si corre il rischio di perdersi nei propri pensieri perdendo l'attenzione richiesta che merita. Se non fosse per la bravura del regista con la splendida fotografia e le inquadrature interessanti specialmente [...] Vai alla recensione »
Pellicola intimista sorretta da un ottimo ritmo che alterna momenti di grande raccoglimento individuale silenzioso, gestito con un implacabile autocontrollo ad altri collettivi festosi, veramente gioiosi e resi ancor più intensi dal fatto di avere come cornice montagne desolate e una povertà che a noi sembra irreale. Una lunghissima salita resa possibile da migliaia di gradini che si inerpicano su [...] Vai alla recensione »
Interessante tentativo di intrecciare introspezione, ppaure, fobie, denuncia sociale, descrizione di usi e costumi tipici di una società del sud america. Troppa carne al fuoco, cuciture suturate con estrema fatica e senza dare la possibilità allo spettatore di gustare ed interpretare il messaggio precedente. Alcune scene sono però memorabili (taglio del fiore della patata, canzoni [...] Vai alla recensione »
A mio parere è un film che si lascia guardare ma chiedendo all'osservatore un certo impegno, perché spesso risulta frammentario e si corre il rischio di perdersi nei propri pensieri perdendo l'attenzione richiesta che merita. Se non fosse per le riprese che sono stupende, e la splendida fotografia dalle inquadrature interessanti specialmente i primissimi piani, il film non riuscirebbe ad esprimere [...] Vai alla recensione »
A mio parere è un film che si lascia guardare ma chiedendo all'osservatore un certo impegno, perché spesso risulta frammentario e si corre il rischio di perdersi nei propri pensieri perdendo l'attenzione richiesta che merita. Se non fosse per la bravura del regista con la splendida fotografia e le inquadrature interessanti specialmente i primissimi piani, il film non riuscirebbe ad esprimere appieno [...] Vai alla recensione »
Ecco un altro film prima bistrattato poi premiato con l’Orso d’oro a Berlino. Le cui giurie sembrano, detto con un po’ di malizia, particolarmente sensibili nel premiare film di carattere “sociale”(Vedi l’assurdo premio al modesto e retorico “Central do brasil”.Eppure non sono film come questi aliberarci dal sospetto che il SudAmerica o i suoi abitanti siano una “fauna” di macchiette come vari personaggi [...] Vai alla recensione »
Fausta è una ragazza peruviana, cresciuta dalla mamma nella paura. Tutte le esperienze negative provate dalla madre sono insite nella protagonista già dalla nascita, è come se lei stessa avesse provato tutto ciò. Un "dolore" tramandato dal latte materno, una tradizione popolare che ci porta in un mondo lontano e completamente diverso dal nostro, dove una famiglia ha ancora il coraggio (e la necessità) [...] Vai alla recensione »
Con questa pellicola la giovane regista peruviana dimostra di aver strameritato il premio al festival di Berlino.
Spesso la poesia può nascere anche da una violenza, come modo per affrontarla, per esorcizzarla, o semplicemente per raccontarla. L'idea di una "teta asustada", di un "latte del dolore", è una forma di credenza popolare legata al trauma di quella violenza che per più di vent'anni migliaia di donne peruviane hanno subito e che si è trasmesso come crudele eredità alle loro figlie. Un'immagine precisa, violenta e tragica quanto estremamente poetica, che pare scaturita della tradizione letteraria del realismo magico sudamericano e che è invece parte di un immaginario ben situato.
Il canto di Paloma di Claudia Llosa racconta la storia drammatica di Fausta nata da uno stupro. Nutrendosi, assorbe fobie da cui si difende con un tubero. Realtà e magia: questo è Il canto di Paloma (La teta asustada, Perù e Spagna, 2009, 94'). Alla sua opera seconda (premiata con l'Orso d'oro alla Berlinale), la trentaduenne peruviana Claudia Llosa scrive e gira una storia di morte e di vita.
Il cinema latino-americano continua a difendere con coerenza la propria identità linguistica e culturale e a resistere strenuamente ai tentativi (e alle tentazioni) di globalizzazione imitativa, ma nell’ambito di una produzione di denuncia stanno emergendo autori che sperimentano altre strade, ricorrono a espedienti narrativi stravaganti, lavorano su spunti fantastici.
Non appartiene alla categoria dei giovanissimi ma il suo "Dopo mezzanotte" ha le carte in regola per essere qualificato, senza retorica, giovane. Davide Ferrario ha investito passione e testardaggine, e i soldi guadagnati da un contratto con l' americana Miramax che per ora non ha prodotto esiti, per realizzare il suo piccolo e incantato omaggio a Torino - sua città d' elezione, è bergamasco - e all' [...] Vai alla recensione »
"Fausta" : le destin d'une Péruvienne élevée au lait de la peur C'est un film d'après-guerre, une après-guerre qui n'en finit pas dans le Pérou d'aujourd'hui. Presque vingt ans après la défaite des guérilleros maoïstes du Sentier lumineux, les victimes (insurgés comme forces de l'ordre) souffrent encore. L'un des visages de cette souffrance s'appelle Fausta, dont on va suivre le parcours, et qui [...] Vai alla recensione »
At the opening of this spare allegorical drama, a dying woman speaks the unspeakable. Actually, she sings it, in the Quechua language, in a lullaby of terrible beauty, her voice as thin and pliant as a reed. She's reporting the atrocities she endured "during terrorism," a period neither she nor filmmaker Claudia Llosa defines, although it clearly refers to the civil war that blazed across Peru in the [...] Vai alla recensione »
Orso d'oro a Berlino arriva, doppiato in italiano classico, un'ode barbara al popolo indio, una lirica dai retrogusti quechua, Teta asustada (Il latte del dolore o Il canto della Paloma nelle traduzioni un po' edulcorate dell'Europa puritana), film peruviano ma di coproduzione catalana, diretto dall'astro nascente Claudia Llosa, giovane e dotata filmaker all'opera seconda dopo un anti-imperialista [...] Vai alla recensione »
Con tatto e poesia Il canto di Paloma, della peruviana Claudia Llosa, ha vinto l’Orso d’Oro all’ultima Berlinale, narrando l’amara storia di Fausta (Magaly Solier) tarata da una patologia psichica ereditaria, trasmessa dalla madre stuprata negli anni del terrorismo in Perù. Intimorita, la giovane tiene in sé un tubero, che occlude il sesso e procura incredibili sofferenze, a monte di una malinconia, [...] Vai alla recensione »