Into the Wild - Nelle terre selvagge |
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Un film di Sean Penn.
Con Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone.
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Titolo originale Into the Wild.
Drammatico,
durata 148 min.
- USA 2007.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 25 gennaio 2008.
MYMONETRO
Into the Wild - Nelle terre selvagge
valutazione media:
3,88
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un film da Oscardi DariusFeedback: 0 |
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domenica 3 febbraio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quarta avventura registica per Sean Penn nel cinema ( le altre sono video musicali e documentari ). Film forse ancora acerbo dal punto di vista della direzione che, comunque, realizza un prodotto di 2,30 ore che si fa vedere senza alcun momento di noia o di tentennamento narrativo; merito anche del ricorso, azzeccato, al flashback e di una bella colonna sonora. Non si tratta affatto di un qualunque road movie, bensì di qualcosa di più. Anzitutto, c'è il coraggio assoluto di Penn nel portare sugli schermi una storia scomoda ed antiretorica, estrema sotto ogni punto di vista, sia quello paesaggistico ( anche se, volutamente, il paesaggio non è un fattore preponderante come, con ogni probabilità, ci si aspetta in certi casi ) che quello umano. Chris Supertramp certo ha letto molto Jack London, il cui capolavoro, " Call of the Wild " riecheggia nel titolo del film; ma credo che il suo vero maestro, del resto citato, come London, nel film, sia Henry David Thoreau, pensatore estremo degli albori della cultura nordamericana, cultore dell'assoluto individualismo libertario il cui fondamento egli rintraccia nella ricerca di una vita priva di agi, a diretto contatto con la natura e le sue sfide. La storia di Chris si inquadra nel genere del " romanzo di formazione ", ma è priva di facili intenzioni edificanti e banalmente ecologistiche, dato che il protagonista non cede ad alcuna " tentazione " affettiva o economica, pur di perseguire, in totale e, si direbbe, fanatica coerenza con se stesso il proprio sogno di libertà. Come il desiderio di conoscenza dell'Ulisse dantesco o quello di libertà personale e politica del Werther di Goethe, anche questo sogno è destinato ad infrangersi, proprio a causa della sua, insostenibile, utopia. Ma tutti noi davvero vorremmo che questo Supervagabondo sopravvivesse ancora nell'incontaminata Alaska e che ci inviasse ancora resoconti e fotografie della sua meravigliosa ed estrema avventura, dato che sul volto di questo straordinario ragazzo splendeva il sole di un bene sempre più raro, quello della nostra, mai realizzata, libertà.
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