Titolo originale | Memoirs of a Geisha |
Anno | 2005 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 137 minuti |
Regia di | Rob Marshall |
Attori | Ziyi Zhang, Ken Watanabe, Kôji Yakusho, Michelle Yeoh, Kaori Momoi, Yûki Kudô Li Gong, Kenneth Tsang, Ted Levine, Togo Igawa. |
Uscita | venerdì 16 dicembre 2005 |
MYmonetro | 3,34 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 8 maggio 2012
Una bambina giapponese strappata a una famiglia senza mezzi, per farla lavorare come serva nella casa di una geisha. Un'ambientazione esotica per il nuovo film di Rob Marshall, il regista di Chicago. Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto 3 Premi Oscar, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 3 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, In Italia al Box Office Memorie di una geisha ha incassato 4,6 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Dopo l'acclamato Chicago, Rob Marshall getta uno sguardo ad oriente, o meglio sarebbe dire una sbirciata. Lo fa protetto dietro i paraventi della camera di Chiyo, venduta a nove anni ad una scuola di geishe e destinata a finire i suoi giorni nell'Uki-o, il 'mondo che fluttua', col nome di Sayuri, per deliziare i ricchi signori giapponesi con le sue arti. Il suo destino sarà segnato dall';incontro con un bell'uomo d'affari che non smetterà mai di amare, dalla gelosa Hatsunomo che la umilierà di continuo, dalla gentile Mameha che la farà diventare la più leggendaria geisha di Kyoto, e infine dalla guerra che tutto spazza via.
Esteticamente squisite, le memorie di questa geisha raccontate da Arthur Golden e materializzate dall';ormai ex-coreografo Marshall. Delizia per gli occhi che si accompagna ad una trama credibile nei sui toni favolistici, a patto che ci si astenga da ogni giudizio etico (la verginità venduta ad una riffa lascia quantomeno perplessi) e da qualsivoglia pretesa di attendibilità filologica (basti pensare che a interpretare le belle giapponesi sono tutte attrici cinesi). Del resto, è palese la volontà degli autori di raccontare un mondo esotico come visto da occhi occidentali, e nell'esotismo il film trova il suo pregio maggiore, ma anche il suo limite. A tratti sembra di assistere ad una versione al femminile e dagli occhi a mandorla di Rocky, ma gli occhi di Stallone erano poca roba in confronto a quelli di Ziyi Zhang.
Giappone, 1929. Chiyo, una bambina di nove anni figlia di pescatori, viene venduta ad una okiya, una casa di geishe di Tokyo gestita dalla signora Nitta. Costretta a lavorare duramente e a subire le angherie della crudele Hatsumomo, col tempo la piccola Chiyo deciderà di essere una geisha e comincerà un difficile apprendistato; fino a quando, con il nome di Sayuri, sarà conosciuta come la donna più desiderata del paese.
Il regista ed ex-coreografo Rob Marshall, a tre anni di distanza dal suo apprezzatissimo esordio con il musical Chicago, torna dietro la macchina da presa per portare sullo schermo Memorie di una geisha, adattamento cinematografico del fortunato best-seller scritto da Arthur Golden. Prodotto da Steven Spielberg con un budget di quasi 90 milioni di dollari, il film di Marshall è stato accolto in maniera discordante dalla critica, ma si è rivelato comunque un buon successo commerciale, con 160 milioni di dollari d'incasso, oltre ad essersi aggiudicato tre premi Oscar (fotografia, scenografia e costumi). Alcune polemiche sono derivate dalla scelta di far interpretare i ruoli principali non ad attrici giapponesi, ma bensì cinesi: Zhang Ziyi e Gong Li, muse del regista Zhang Yimou, e Michelle Yeoh, tre superstar del cinema orientale.
Ambientata in Giappone nella prima metà del secolo, la pellicola è suddivisa in tre segmenti distinti: all'inizio, nel 1929, assistiamo alla tormentata infanzia della piccola Chiyo, separata dalla sua famiglia d'origine e ridotta a lavorare come sguattera in una okiya; nella seconda parte, nel corso degli anni '30, la giovane Chiyo (Zhang Ziyi) viene presa sotto la protezione dell'esperta Mameha (Michelle Yeoh) e studia per diventare una geisha, attirando su di sé le invidie della rivale Hatsumomo (Gong Li); nella terza parte, infine, durante la Seconda Guerra Mondiale, Chiyo, conosciuta ora con il nome di Sayuri, è la geisha più famosa di tutto il Giappone, ma non ha ancora trovato la felicità. La sceneggiatura di Robin Swicord si sofferma sulla figura di Chiyo / Sayuri, una ragazza condannata a vivere un'esistenza che non desidera realmente, e ne approfitta per riflettere sul ruolo delle geishe, "opere d'arte in movimento" oggetto del desiderio maschile, prigioniere di un rigido codice morale che proibisce loro di amare o di scegliere il proprio destino.
Nel raccontare il percorso di formazione della protagonista, e il suo amore impossibile per il direttore generale Iwamura Ken (Ken Watanabe), Rob Marshall è molto abile nell'evocare atmosfere di indubbia suggestione e dal fascino esotico, coadiuvato da un'impeccabile ricostruzione tecnica: le curate scenografie di John Myhre, gli splendidi costumi di Colleen Atwood, la bellissima fotografia di Dion Beebe ed una raffinata colonna sonora composta da John Williams. Talvolta, però, l'ammaliante eleganza della confezione rischia di prendere il sopravvento sugli aspetti contenutistici; e l'ultima mezz'ora del film, quella che si svolge durante la guerra, si risolve in un convenzionale melodramma non del tutto convincente, in cui gli eventi storici vengono lasciati sullo sfondo a fare da tappezzeria. Non a caso la parte più interessante resta quella incentrata sulla rivalità fra le due geishe, Sayuri e Hatsumomo, che dà modo di mettere in mostra la bravura delle attrici.
MEMORIE DI UNA GEISHA disponibile in DVD o BluRay |
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Film davvero molto poetico,somigliante più ad un quadro in movimento che ad un normale "movie" Le recitazioni di tutto il cast sono ottime,le musiche perfette,le immagini e la fotografia da oscar(e appunto ha vinto l'oscar xD ),la storia,anche se abbastanza lenta nello svolgersi,è davvero coinvolgente ed emozionante. Un film che consiglio a tutti,davvero un piccolo [...] Vai alla recensione »
Non sarà un capolavoro della cinematografia nipponica, certo, ma è davvero un gran bel film, con una regia molto attenta a scenografie, fotografia (allucinante: vedere la scena del ballo della gaisha per capire!), trama e recitazione degli attori; un film che ha meritato i 3 premi Oscari ricevuti e tutti gli altri premi vinti; un piccolo/grande affresco della vita non semplice delle geishe; colonna [...] Vai alla recensione »
“Memoirs of a Geisha” film ( 2005) diretto da Rob Marshall con Zhan Ziyi, Suzuka Ohgo, Ken Watanabe, Gong Li, Michelle Yeoh, Youki Kudoh, Koji Yakusho, Kaori Momoi, Tsai Chin e tanti altri e basato sull’omonimo romanzo di Arthur Golden E’ una deliziosa opera in cui non si rimpiangono le qualità del romanzo che lo ha ispirato [...] Vai alla recensione »
Unica amarezza è che un mondo così intimo, magico, unico, meraviglioso, sia rappresentato da un film americano con attori cinesi. Per il resto scenografia, costumi, musica sono praticamente perfetti. Attori assolutamente all'altezza e bellezze mozzafiato, soprattutto la meravigliosa Zhang Ziyi e i suoi occhi magici. In realtà mi da fastidio (per chi conosce la storia del libro) che Arthur Golden [...] Vai alla recensione »
Film Spettacolare, storia struggente ma fantastica... sono innamorata di questo film
uno dei migliori film... trama drammatica... ma raccontata in modo molto armonioso, tanto da far innamorare lo spettatore.... Lo rivedro molto presto...e lo consiglio a chiunque voglia passare 2 ore avanti ad un film Favoloso!
Ciao,io adoro questo libro e il film è una delle cose più belle che visto *-* Comunque anche io ho cominciato una tesina su Memorie di una Geisha.. ma non ho alcun i collegamenti,potresti darmi una mano?! Grazie mille :)
CAPOLAVORO ! Storia interessante, scenografie favolose, fotografia stupenda, costumi (delle opere d'arte), grandi intepreti ......... BELLISSIMO ..........................
Una vera poesia..non l'avevo mai visto..davvero una bellissima storia,commovente,e tanto coraggiosa della protagonista.Un'altra epoca.Un'altro fascino,quello orientale che ha una sua vera magia!!!...Magico film!!! Coinvolgente.
Un vero capolavoro. Nonostante non possa esser considerato pari al libro, è un film strepitoso che mi ha emozionato tantissimo! Attori bravissimi e che dire... luoghi mozzafiato! Un vero e proprio incanto orientale.
Pittoresche sono le scene di ambietazione giapponese, il film è fatto ad opera d'arte. Narra di costumi e tradizioni del passato di una terra molto diversa dalla nostra e questo, insieme alla trama stessa, da al film un senso di favola. La trama passa da momenti duri a momenti romantici ad alcuni un po' banali, comunque molto piacevole.
Esistono due film che trovo capolavori: "il curioso caso di benjamin button" e questo. Memorie di una geisha è pura poesia, un racconto di una storia che nessuno sa se sia realmente accaduta oppure di fantasia. é come osservare un mondo misterioso e tabù da dietro un paravento dipinto a mano con incredibile maestria. I colori riflettono lo stato d'animo e la musica va all'unisono con le emozioni di [...] Vai alla recensione »
Signori Morandini, due stelle e mezzo per questo capolavoro? Un consiglio, lasciate perdere le recensioni, non sono per voi.
Si sentiva perfino l'odore dei peschi in fiore tanto è stato curato ogni dettaglio. C'è una scena che mi ha ricordato "Luci della città" di Chaplin. Capolavoro. Non aggiungo altro.
un film americano con trama del tutto orientale. ebbene rob marshall ci porta in giappone prima, durante e dopo la guerra mondiale. ci racconta le memorie di una geisha (a mio parere una delle più belle attrici che abbia mai visto! ziyi zhang) venduta dalla famiglia ad una scuola di geishe, maltrattata dalla bravissima gong li e accudita dall'elegante michelle yeoh.
Non mi è piaciuto molto: la storia è particolarmente noiosa e assolutamente infedele al romanzo di Arthur Golden. Questo film non mi ha suscitato proprio nulla, tranne uno sgradevole senso di delusione. Mi aspettavo molto di più.
Come capita sempre quando un libro è stato un grande successo, molto amato e molto fortunato e molto miliardario (il che, nel nostro caso, vuol dire che oltre quattro milioni di lettori si sono precipitati a comprarlo, che ci sono state traduzioni in ventisei lingue, che legioni di appassionati hanno delle aspettative ben coltivate e che la storia è stata immaginata e fantasticata in molti modi diversi), [...] Vai alla recensione »
Ci sono film che nascono con la stampigliatura “Oscar” addosso, e forse solo per quella ragione. Almeno sulla carta, che oltretutto era quella di un best seller globale tradotto in 32 lingue. L’epopea di Chiyo, la Cenerentola giapponese che viene venduta infante dalla famiglia che non può mantenerla e si trasforma nella splendida Sayuri, la più corteggiata geisha di Kyoto, avrebbe dovuto far battere [...] Vai alla recensione »
Prima di diventare un film, Memorie di una geisha è stato, dal ’97 in poi, un romanzo di Arthur Golden andato incontro a una fortuna eccezionale, tanto da essere tradotto in trentadue lingue, trovando in Italia, in tempi diversi, addirittura due editori. Tra i motivi di tanto successo è certamente da considerare il fatto che il suo autore, dopo essersi ampiamente documentato, ha fatto un po’ di luce [...] Vai alla recensione »
Il punto di partenza è il romanzo di Arthur Golden, Memorie di una geisha, best seller nel 97, quattro milioni di copie e traduzioni in 32 lingue. Che divenisse un film era persino scontato e che il film dovesse rientrare nel «pacchetto» colossale del libro pure. Dunque: produzione firmata con la Dreamworks di Spielberg, e un cast di star. Memorie di una geisha (il film) infatti, diretto da Rob Marshall [...] Vai alla recensione »
«Tre cose contano nella vita: sumo, affari e guerra. Se capisci uno, capisci gli altri»,dice l'affarista, interpretato da Koji Yakusho, alla geisha,interpretata da Zhang Ziyi. Nell'elenco non c'è il sesso, ma in Memorie di una geisha di RobMarshall - tratto dal romanzo di Arhur Golden - il sesso aleggia sterilmente, perché questo non è un film eroico-erotico come L'impero dei sensi di Oshima.
Pare che l’anteprima di Tokyo sia stata un successo. Se è vero, cade il problema che più deve aver preoccupato i produttori (Steven Spielberg in testa) di Memorie di una geisha. Ovvero: come reagirà il pubblico giapponese (ricca fetta del botteghino internazionale) di fronte a un film le cui geishe, emblema da secoli della più raffinata feniminilità nipponica, sono impersonate dalle note attrici cinesi [...] Vai alla recensione »
Ha nove anni Sayuri quando la sua vita cambia. Fino a quel momento si è chiamata Chiyo ed è vissuta in un paesino di pescatori sulle rive del mar del Giappone, in una casa “ubriaca” e perennemente a rischio di crolli. La sua famiglia è povera, il padre è anziano, la madre malata. È fin troppo facile risolvere i problemi familiari accettando di “affidare” la ragazzina, e la sorella maggiore, a un vicino [...] Vai alla recensione »
Una ragazza studia, si applica, ruba i segreti alla maestra, e alla fine sostiene l’esame. “Prova a farlo voltare con una sola occhiata” dice la geisha esperta alla geisha apprendista. Naturalmente, l’uomo a cui far girare la testa è scelto a caso tra i passanti, niente trucco e niente inganno. Prima tocca a Michelle Yeoh (Bond-girl in Il domani non muore mai, spadaccina in La Tigre e il Dragone), [...] Vai alla recensione »
Da sempre, in Giappone, gli incontri sociali sono una parte integrante della conduzione degli affari tra business men e la presenza della geisha, ancora oggi e in molti casi, esalta l'importanza di chi può permettersi una compagnia tanto ambita. L'importanza della geisha è però legata soprattutto alla tradizione giapponese, quando una ragazza sceglieva (o le veniva imposto) di vivere intrattenendo [...] Vai alla recensione »
Le mani giunte, gli occhi al cielo e una lunga litania dai toni profondi interrotta da urla improvvise: la tradizionale preghiera per tenere lontani gli spiriti maligni che segna l’inizio lavorazione di ogni film giapponese era perfetta (la voce era quella di Ken Watanabe, già protagonista insieme con Tom Cruise di L’ultimo samurai). Ma il luogo era decisamente atipico.
Chi ha amato Chicago, apprezzerà anche Memorie di una geisha. Non vuole essere una provocazione né tanto meno un’ovvietà: anche qui Marshall dispiega tutta la sua indiscutibile abilità di metteur en scène per illustrare, raccontare, ammaliare. Commuovere però gli riesce molto meno. In altre parole: il film è spielberghiano nella fattura ma non nello spirito.
Un’innocente strappato (strappata) agli affetti più cari cresce nella brutalità e nella privazione fino a quando, superati tradimenti e disgrazie, conosce finalmente il conforto dell’amore. Non è Oliver Twist, è Le memorie di una geisha, dal best-seller di Arthur Golden, ovvero tutto ciò che avete sempre saputo sul Giappone (o quasi), in elegante e un po’ tediosa confezione export.