La ribellione di una ragazza adolescente diventa metafora della lotta tra l'individualità e la totalità. Durante l'agitazione politica del '68, Sybilla (la "countess" del titolo) viene scoperta a far uso di droghe e mandata in un campo di rieducazione. Dopo una relazione fallita e un aborto, la droga che Sybilla continua ad usare la fa arrivare in una clinica mentale dove cerca di resistere a non farsi plasmare la personalità. Il film si basa su una storia vera.