Cannibal Holocaust

Film 1980 | Drammatico, V.M. 18 95 min.

Anno1980
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata95 minuti
Regia diRuggero Deodato
AttoriRobert Kerman, Francesca Ciardi, Luca Barbareschi, Salvatore Basile, Paolo Paoloni Perry Pirkanen, Ricardo Fuentes, Carl Gabriel Yorke, Lionello Pio di Savoia, Luigina Rocchi.
Uscitalunedì 21 agosto 2023
DistribuzioneCat People
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18
MYmonetro 2,77 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Ruggero Deodato. Un film con Robert Kerman, Francesca Ciardi, Luca Barbareschi, Salvatore Basile, Paolo Paoloni. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 1980, durata 95 minuti. Uscita cinema lunedì 21 agosto 2023 distribuito da Cat People. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 - MYmonetro 2,77 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento domenica 13 agosto 2023

Una troupe parte per l'Amazzonia ma non fa più ritorno. Due mesi dopo, la produzione finanzia una spedizione di recupero e soccorso guidata dall'antropologo professor Monroe. In Italia al Box Office Cannibal Holocaust ha incassato 13,1 mila euro .

Consigliato sì!
2,77/5
MYMOVIES 2,33
CRITICA
PUBBLICO 3,20
CONSIGLIATO SÌ
Un film cinico e feroce, controverso come pochi altri, che segna l'apice del sottogenere cannibalesco.
Recensione di Rudy Salvagnini
domenica 13 agosto 2023
Recensione di Rudy Salvagnini
domenica 13 agosto 2023

Una troupe di spericolati documentaristi d'assalto - composta dal regista Alan, dalla sua fidanzata assistente Shanda e dai cameramen Mark e Jack, oltre che dalla guida locale Felipe - si addentra nella foresta amazzonica alla ricerca di immagini esclusive sulle misteriose tribù, forse cannibali, che vivono nei suoi meandri. Dopo due mesi senza avere notizie della troupe, la produzione finanzia una spedizione di recupero e soccorso guidata dall'antropologo professor Monroe. Avventurosamente e correndo seri rischi nell'inferno verde amazzonico, Monroe scopre che i documentaristi sono morti e riesce a recuperare i filmati che avevano girato, venendo così a conoscenza di una sconcertante e terribile verità.

Film controverso e divisivo come pochi altri nella storia del cinema, Cannibal Holocaust rappresenta insieme l'apice creativo nella carriera di un regista personale come il da poco scomparso Ruggero Deodato.

Il film segna anche l'apice di un particolare sottogenere dell'horror avventuroso come il cannibal movie che, sostanzialmente iniziato con Il paese del sesso selvaggio di Umberto Lenzi, è durato una manciata di anni e di titoli per poi spegnersi lasciando comunque un'eredità e una traccia durature.

Colpisce di questo film l'ambiziosa struttura narrativa che si articola in due parti separate, la seconda delle quali, particolarmente innovativa, introduce il concetto del found footage che sarebbe stato poi usato anni dopo nell'horror di grande successo The Blair Witch Project per diventare poi in se stesso una sorta di abusato sottogenere trasversale con decine di film al suo interno.

Se nella prima parte non mancano qualche ridondanza e alcune lungaggini, pur in un contesto che trae ampio vantaggio dalla lussureggiante ambientazione, è nella seconda parte, quella relativa ai filmati "ritrovati" che un Deodato in grande forma sfodera un'efficacia registica esemplare, ricca di aspra vivacità e di cinica inventiva, non arretrando di fronte a nulla per raggiungere il suo obiettivo di scioccare e sorprendere il pubblico.

Nell'ambito di queste manovre di pura exploitation, con sesso e violenza in primo piano, vi sono purtroppo delle sequenze imperdonabili di vera violenza contro alcuni animali che, benché concettualmente giustificate nel corso degli anni dal regista (in sostanza, gli animali venivano uccisi per essere poi mangiati), restano un pugno nello stomaco per lo spettatore e sono difficili da sostenere.

Non può sfuggire l'ambiguità di un film che nella sostanza condanna in modo non banale e anche incisivo lo sfruttamento della violenza nei media e nello stesso tempo sfrutta a fini commerciali e spettacolari l'oggetto stesso della sua condanna, ma queste sono valutazioni e riflessioni che non inficiano le qualità della messa in scena.

Il film, inutile ribadirlo, non è certo per tutti ed è fortemente sconsigliato a chi non tollera scene di violenza estrema. Chi invece le tollera potrà ancora oggi apprezzare la forza spettacolare e concettuale di un film crudele e spregiudicato nel perseguire i suoi fini, ma anche molto efficace, potente, evocativo e originale, che, al netto di tutta la sua furbizia, si pone delle domande non superficiali sull'atteggiamento dell'uomo civilizzato nei confronti di quelle che ritiene essere razze inferiori e si conclude con una domanda nella quale è concentrato il succo del film: "Mi sto chiedendo chi siano i veri cannibali".

Da sottolineare, oltre alla bellezza delle riprese on location, l'uso interessante della musica, con la colonna sonora spesso struggente e fortemente melodica di Riz Ortolani a commentare, in azzeccato contrasto, scene di grande ferocia.

In un cast di attori per lo più poco conosciuti, spicca la presenza di Robert Kerman, attore attivo soprattutto nel porno, nel ruolo dello sconcertato antropologo. Tra i documentaristi d'assalto c'è un giovane Luca Barbareschi, all'inizio di una carriera che l'avrebbe portato a lidi ben diversi. C'è anche in un piccolo ruolo Paolo Paoloni, famoso come mega presidente fantozziano. Notevole e intensa la prova di Francesca Ciardi in un ruolo molto difficile da intepretare.

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Narra di quattro giovani newyorkesi (tre ragazzi e una ragazza) partiti per l'Amazzonia, allo scopo di realizzare un documentario, e mai più ritornati. Da ricerche effettuate si scopre che i quattro sono stati giustiziati dal capo di una tribù indigena. Viene trovata una cinepresa con relativo rullino impressionato: le immagini di quel film sono atroci e dimostrano le crudeltà perpetrate ai danni dei disgraziati selvaggi dai quattro americani, che volevano ottenere un documentario "sensazionale".

Un uso spregiudicato e sensazionalistico della violenza.
Recensione di Annalice Furfari

Quattro giovani telereporter americani, con una salda esperienza di lavoro nelle zone di guerra, si avventurano nella remota foresta dell'Amazzonia, per girare un documentario sulle tribù indigene che vivono lontane anni luce dalla civiltà. A finanziarli è una stazione televisiva di New York. Sono passati alcuni mesi dalla partenza, ma i quattro sembrano scomparsi. Il professor Harold Monroe, antropologo, viene allora incaricato di mettersi sulle tracce dei reporter. Accompagnato da una guida locale, il docente si spinge anche lui nella foresta amazzonica. Le insidie sono a ogni angolo, tra belve feroci e indigeni dediti al cannibalismo. È in mezzo a questo inferno in Terra che l'antropologo trova le pellicole girate dai reporter e scopre che fine hanno fatto.
È con l'espediente del documentario, in realtà falso, che il regista italiano Ruggero Deodato dà vita a uno dei film più agghiaccianti e controversi della storia del cinema. Non un horror né un semplice mockumentary, ma una spietata catalogazione di ogni genere di aberrazione. Stupri, squartamenti, decapitazioni, evirazioni e impalamenti. Niente è risparmiato alla visione. Tutto è ripreso con accanimento sui dettagli. Un film per stomaci forti, certo, ma che suscita riflessioni che vanno al di là del genere cannibal movie, nato nel 1972 con Il paese del sesso selvaggio di Umberto Lenzi, in un'Italia sconvolta dalle immagini del terrorismo di piombo sparate ogni giorno dai telegiornali. Deodato, ribattezzato "Monsieur Cannibal" con la sua trilogia dei cannibali (Ultimo mondo cannibale, Cannibal Holocaust e Inferno in diretta), punta chiaramente a un facile sensazionalismo. E ci riesce bene, visto che questo secondo capitolo della trilogia è uno dei film più censurati della storia del cinema, bandito e tagliato in oltre cinquanta paesi del mondo. Protagonista di controverse vicende giudiziarie per le violenze reali inflitte agli animali durante le riprese nella foresta amazzonica, giustificate con la volontà di ricercare la massima aderenza stilistica alla realtà. Un realismo così crudo ed estremo da far pensare che ci si potesse trovare di fronte a uno snuff movie. Accusa alimentata dalla scomparsa, per un certo periodo dopo le riprese, dei quattro attori che hanno impersonato i reporter spariti nel film. Un'astuta trovata pubblicitaria che diverrà un caso di scuola, seguito di pari passo, diversi anni dopo, dal mockumentary horror The Blair Witch Project.
La freddezza chirurgica - stemperata solo dagli accenni di umana pietà suscitati dalla musica che accompagna alcune sequenze - con cui il regista mette in scena una violenza così efferata, al di là del disgustoso sensazionalismo, implica una riflessione sui metodi e le leggi della società dello spettacolo, di cui il film rappresenta una critica profonda. Il realismo impietoso perseguito da Deodato è lo stesso, estremizzato, con cui i mass media rimandano immagini e sequenze dell'orrore provenienti da ogni parte del mondo. Un realismo perseguito in modo cinico, senza alcuno scrupolo o pietà nei confronti delle vittime. Proprio come fanno i quattro reporter autori del finto documentario rilanciato da Cannibal Holocaust, avvoltoi che inseguono lo scoop a tutti i costi, persino con l'intervento diretto - e barbaro - sulla realtà che dovrebbero limitarsi a filmare. Non possiamo, allora, non domandarci chi siano i veri cannibali, se gli uomini che vivono nella natura selvaggia o i cosiddetti "civili" di cui siamo circondati. Una riflessione, quella imbastita da Deodato, che anticipa la critica ai mass media tratteggiata diversi anni dopo da Oliver Stone in Assassini nati. Dunque un film precursore su più fronti, questo Cannibal Holocaust, ma comunque reo di quello stesso uso spregiudicato e insopportabile della violenza che vorrebbe denunciare.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 20 marzo 2012
Pablito Russo

Cannibal Holocaust è stato censurato in 32 paesi, mai mandato in televisione, scandalizzato mezzo mondo. Questa pubblicità non può che mettere un pizzico di curiosità per un amante dei cult. L'ho visto con ottime aspettative, sperando in una perla dell'horror nascosto. Ma mi sbagliavo. Questo film è un abominio.

domenica 29 aprile 2012
CIBOX89

Questo film non è soltanto critica alla società occidentale,anche se tale è una parte decisamente importante del film. Critica certo: critica verso una società che inquina la sua parte animale con quel fenomeno psicologico che è il considerarsi superiore a tutti,fenomeno tipico della nostra società. Una società che si considera l'unica,si considera [...] Vai alla recensione »

sabato 30 luglio 2011
critichetti

un film che dopo averlo visto ti toglie l'uso della parola.sconsigliato vivamente agli animalisti e a chi sviene alla vista del sangue,cannibal holocaust è un film che và oltre ogni immaginazione,denunciando i costumi di una società corrotta disposta a tutto per i soldi e la gloria. lo consiglio a chi vuole vedere realmente una faccia del mondo che molti non conoscono,perchè [...] Vai alla recensione »

lunedì 8 luglio 2013
Harry Manback

 Ci troviamo di fronte al film più controverso della storia del cinema. Censurato in più di 50 paesi del mondo, nonché pesantemente tagliato, e addirittura bandito in altri paesi. Cannibal Holocaust suscitò grandi polemiche perché considerato un vero e proprio snuff movie (film contenente scene di violenza reale), cosa che provocò non pochi problemi al [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 marzo 2013
Alex41

Se siete amanti di violenza estrema e psicologica e sadismo.....questo è il film che fa per voi. Cannibal Holocaust è un film crudo, scioccante, nel suo genere è un capolavoro assoluto. Non è un film perfetto: ci sono troppi momenti che variano dalla noia (si parla addirittura di 20 minuti), dove però sembra di essere coi selvaggi in mezzo alla giungla, imparare le [...] Vai alla recensione »

domenica 20 gennaio 2013
Maga**

Eviterei di puntare il dito al regista,agli attori, e quant'altro. Se le azioni nel film sono così crudeli e toccanti ci sarà un motivo che non è difficile da comprendere ma più che altro da accettare. Deodato aveva uno scopo bene preciso anche se è stato frainteso con mera sadicita da moralisti, da persone che vedendo uccisioni di poveri animali (anestetizzati o no), pensano più semplicemente all'inutile [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 gennaio 2013
Sylya

E' un film dai contenuti molto forti. Contenuti che indubbiamente sono presentati con una crudezza orginale e shockante, e per questo di intenso impatto fisico (uno splatter piuttosto realistico perchè ben contestualizzato), ma che via via si fanno fin troppo eccessivi. Non parlo di un'eccessività di contenuto, quanto, più che altro, di tempo utilizzato per la descrizione [...] Vai alla recensione »

sabato 23 giugno 2018
Noia1

  Uno scienziato viene inviato nella Foresta Amazzonica a recuperare un gruppo di documentaristi dispersi, li trova ma morti, riuscito a recuperare la loro super-8 risalirà al percorso che li ha portati a perdere la vita, un percorso che sarebbe stato meglio on vedere.   Che Cannibal Holocaust sia un film scandaloso non devo certo venire a dirvelo io, il novanta per cento delle persone [...] Vai alla recensione »

martedì 20 marzo 2018
Ennio

Film che avrebbe meritato non tanto un successo commerciale, ma riconoscimenti e premi della critica. Che non ha avuto perchè la regìa non ha fatto compromessi con le regole del "buon cinema" politicamente corretto, e il film è stato più perseguito nei tribunali che osannato. L'ironia con cui è raccontata la vicenda è evidente, non si [...] Vai alla recensione »

domenica 26 novembre 2017
SugarK

Gli anni 70 e 80, sono stati gli anni in cui uscirono spesso pellicole controverse, che hanno scioccato il pubblico per l'estrema violenza come Reazione a Catena, A Clockwork Orange, The Exorcist, Salò o le 120 giornate di Sodoma, Zombie 2, ecc. Queste pellicole inizialmente non sono state accolte positivamente, ma solo gli anni avvenire vengono considerate dei grandi cult.

mercoledì 6 settembre 2017
Francis Metal

Il film è realizzato molto bene, realistico in tutto, sia le scene splatter, sia la realizzazione tecnica delle scene del finto documentario che le altre, insomma ci credo che ha davvero fatto credere che fosse un vero snuff... cioè lo è per quanto riguarda gli animali sicuramente. La scenografia, la recitazione, la fotografia, la regia, la sceneggiatura, insomma, prima o poi [...] Vai alla recensione »

lunedì 22 giugno 2009
sergente hartman

di questo film rimane sicuramente impressa allo spettatore l' iniziale visione dall'alto della immensa e impenetrabile foresta amazzonica:il polmone verde della Terra con il rio delle amazzoni che vi scorre in mezzo sinuosamente ,per le musiche soavi di riz ortolani di sottofondo alle scene di forte brutalità e violenza che vengono perpetrate e che creano un profondo contrasto voluto dal regista.Senz'al [...] Vai alla recensione »

lunedì 27 dicembre 2010
erre

Il profassor Harold Monroe viene incaricato di ritrovare 4 reporter scomparsi da mesi nella giungla brasiliana. Insieme a due guide esperte ripercorre la via battuta dalla troupe incontrando, da prima le tribù indigene e, in seguito, spingendosi nel cuore dell' inferno verde, quelle cannibali, divise tra chi vive nel fango e chi su gli alberi. Nella breve convivenza si imbatte in riti incomprensibili [...] Vai alla recensione »

lunedì 12 settembre 2011
pedro

Va detto innanzitutto che il film di Deodato non è un gran film, anzi. Girato principalmente in un ristrettissimo pezzo di bosco secondario quasi in periferia di una cittadina colombiana, ed affiancato da un recitazione tipicamente b-movie, ha almeno il merito di essere accompagnato da musiche di gran impatto (Ortolani). Erano altre epoche e gli animali (veri) si potevano uccidere quasi senza [...] Vai alla recensione »

martedì 10 maggio 2011
diskols88

Recensire un film del genere riconosco che è il minimo: adolescenziale, rido ancora potete andare direttamente al termine con l'acceleratore, poi certo se "saltate" tutte le scene non vedete nulla, forse la cosa bella..., e non perdete neppure nulla... 4, un voto onesto, è il mio parere.

martedì 8 novembre 2011
Kronos

Tra gli ipocriti moralisti che attaccano questo film per via dell'uccisione di animali sul set, probabilmente saranno ben pochi i vegetariani... Ad ogni modo, passando oltre le sterili polemiche, non c'è dubbio che il cult di Deodato sia programmaticamente sensazionalistico, ma pure indubbiamente originale:  il concept narrativo era all'epoca totalmente [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 settembre 2010
Robi Neftali

DICIAMO CHE E' UN FILM CULT. UN B-MOVIE DEL CINEMA ITALIANO, TRA LE PELLICOLE PIU' CENSURATE DELLA STORIA, IL REGISTA RUGGERO DEODATO ASSIEME AL PRODUTTORE, SCENEGGIATORE E DISTRIBUTORE DELLA PELLICOLA FURONO CONDANNATI A 4 MESI DI RECLUSIONE. BASTA TUTTO QUESTO PER INCURIOSIRE ALLA VISIONE! BENE, ALLORA CI VORRA' UN PO' DI STOMACO FORTE.

lunedì 7 gennaio 2013
Elia Ferroli

Film non comune che dimostra la grande capacità registica di Deodato. Bello, mi è piaciuto.

lunedì 4 luglio 2016
opidum

questo è un film che ha fatto storia: secondo wikipedia in giappone è stato visto da tantissime  persone e  se lo ricordano in tanti the blair witch projet ha scopiazzato l'idea di base. piaccia o non piaccia deodato ( far sparire gli attori e il processo che ne è seguito) è un genio del marketing. io il film l'ho visto e ( ma io ho visto mille [...] Vai alla recensione »

mercoledì 23 settembre 2015
Onufrio

Con il suo "The Green Inferno" Eli Roth si è chiaramente ispirato a questo film italiano degli anni Ottanta, una pellicola adatta a gente dallo stomaco forte visto che si vede di tutto: stupri, inpalamenti, squartamenti, insomma di tutto e di più; non tutto però è opera dei primitivi indigeni dato che anche gli stessi protagonisti, ovvero i documentaristi a caccia [...] Vai alla recensione »

sabato 28 aprile 2012
Nico G.

  Stiamo ancora discutendo e dibattendo animatamente su un film che nei cinema di tutta Italia fece registrare - secondo fonti attendibili - meno di 14000 spettatori, anche dopo aver ottenuto il visto della censura; in YouTube, il video del film intero è stato visualizzato finora da un numero medio-basso di utenti, inferiore a vari video dello stesso genere; il DVD viene venduto a un prezzo [...] Vai alla recensione »

domenica 11 aprile 2010
nmatt

Con "Cannibal Holocaust" siamo davanti al film più estremo del cinema italiano. Violento, efferato, disgustoso, additato come snuff - anche se l'esistenza di film con uccisioni vere, girati a scopo di mostrare la morte umana non è mai stata accertata - e per questo finito in tribunale, censurato in oltre 50 paesi del mondo e in alcuni addirittura proibito (come in Inghilterra).

lunedì 17 agosto 2009
Ale Pani

Per riuscire ad interpretare questa pellicola bisognerebbe innanzitutto essere estimatori del genere:una persona poco abituata a scene macabre, sanguinolente verrebbe accecata dalla repulsione e non potrebbe capirne l'effetto catartico, ossia quella tentazione,già comune alla rappresentazione della tragedia greca, che ci permette attraverso la visione di liberarci dai nostri demoni più oscuri.

venerdì 2 settembre 2016
no_data

Voleva fare un film che facesse vomitare a chiunque lo guardasse , e ce riuscito. Capolavoro assoluto.

martedì 21 agosto 2012
kvella

Nel 1980 avevo 16 anni, ero ancora in venezuela e questo film girava in VHF. vidi 5 minuti con gli amici e sinceramente, se mi fece schifo allora , ad un'età in cui si va alla ricerca degli horror (vedi Zombie 2), figuriamoci oggi nel pieno della maturità di un 48 enne. credo che ognuno di noi, a quest'altezza, sappia in cuor suo quanto poco senso abbia vedere una schifezza [...] Vai alla recensione »

venerdì 14 giugno 2013
Dante Cruciani

 Le esigenze cinematografiche non giustificano né le efferatezze gratuite, né la morbosità. Deodato è morboso, non radicale, come invece si converrebbe ad un regista mirato a svelare e analizzare il tema del male e della crudeltà. Stento a credere che attori, regista e troupe si siano cibati di scimmie e tartarughe; e il fatto che cose simili accadano nel mondo [...] Vai alla recensione »

venerdì 9 agosto 2013
liukang05

Ho visto il film. Sono senza parole.. Nulla niente e nessuno può giustificare, accettare e nemmeno lontanamente tollerare questa assurda violenza verso gli animali. sinceramente qualsiasi interesse verso la trama,la sceneggiatura o la morale, sono venuti meno davanti alla crudele efferatezza delle scene di violenza sugli animali. Per quel che mi riguarda questo film non è inutile, bruttissimo, o irritante.. [...] Vai alla recensione »

sabato 17 ottobre 2009
Bandy

Un film molto splatter e supermorboso,ma in quei anni c'erano moltissimi film superviolenti,splatter,e morbosi andavano molto di moda,vedi anche la saga dei documentari savana violenta,magia nuda,ecc.ecc.

lunedì 10 maggio 2010
fearthereaper

basta che sia bello ragazzi... insomma questo film è appariscente non ci sono dubbi, poi è ovvio che c'è gente che da di stomaco a vederlo, ma appunto penso che sia inutile che questa gente dia il proprio commento perchè non sarà mai oggettivo... (e per prima la critica)

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 21 agosto 2023
Giacomo Calzoni
Sentieri Selvaggi

In una delle sequenze cruciali della prima parte del film, quando il clima di attesa non ha ancora lasciato il posto alle celebri efferatezze che seguiranno, il professor Harold Monroe assiste impotente alla tortura e all'uccisione di una giovane donna; vorrebbe intervenire nel tentativo di salvarla, ma la sua guida lo intercetta con la forza e glielo impedisce.

NEWS
TRAILER
lunedì 31 luglio 2023
 

Regia di Ruggero Deodato. Un film con Luca Barbareschi, Francesca Ciardi, Robert Kerman, Salvatore Basile, Paolo Paoloni. Dal 21 al 23 agosto al cinema. Guarda il trailer »

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